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Alcune proposte
ABITI
racconti di abiti vissuti della tradizione valdostana
L'esposizione internazionale di Roma del 1911, voluta per commemorare il cinquantenario dell'Unità d'Italia e celebrare le «genti italiche», con la sua collezione di oggetti legati alla tradizione, in particolare di costumi e ori valdostani, è lo spunto per un percorso di riscoperta delle radici e dei valori di una comunità. Un viaggio a ritroso che riporta alla luce gli abiti e la funzione sociale che essi hanno rivestito, alla scoperta di un mondo ormai tramontato, ma che ancora ci appartiene.

Già in passato, l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta aveva intrapreso, in collaborazione con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari e la Regione Piemonte, un progetto volto ad una ricognizione sistematica dei materiali raccolti in occasione della Mostra di Etnografia italiana di Roma del 1911, consistenti in costumi, ori, utensili e oggetti d'arredamento, carteggi, fotografie. L'attività di censimento è approdata alla schedatura ed alla catalogazione di questo interessante patrimonio nonché ad una serie di pubblicazioni che documentano a 360 gradi il percorso storico dell'imponente iniziativa. voluta per celebrare il cinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Recentemente, in collaborazione con il Museo della Montagna di Torino, si è provveduto anche ad informatizzare i dati, organizzati nel corso degli anni su supporti cartacei.
I materiali etnografici valdostani, raccolti tra il 1895 ed il 1910, principalmente ad opera di Alessandro Roccavilla, non coprono l'intero territorio regionale e ciò per difficoltà oggettive riscontrate presso chi non voleva separarsi dai propri indumenti per ragioni affettive o desiderava, secondo un'usanza diffusa, conservare l'abito « bello» per poterlo indossare nell'ultimo viaggio. Questo limite è tuttavia ampiamente compensato dalla qualità e, oggi possiamo affermarlo, anche dall'unicità dei capi che sono stati invece recuperati.
L'Assessorato regionale dell'Istruzione e Cultura, attraverso l'Ufficio regionale per l'Etnologia e la Linguistica, preposto alla gestione dei beni demoetnoantropologici, intende valorizzare questo importante patrimonio, ancora sconosciuto alla maggioranza dei Valdostani, attraverso la mostra di Cogne e il presente catalogo, in cui la collezione romana è in parte completata da abiti e costumi di privati, a testimonianza della vitalità di questo microcosmo: ne risulta un vero e proprio testo di approfondimento su un argomento di così vasto interesse, con un ricco corredo fotografico.
L'importanza dell'abito come espressione di una collettività è un concetto ormai universalmente riconosciuto, così come il fatto che esso rappresenti un tassello importante nel processo di costruzione della propria identità e del senso di appartenenza. Da qui scaturisce la volontà di restituire alla comunità un'immagine non stereotipata dell'abbigliamento popolare, ma reale e dinamica, in grado di metterne in evidenza il linguaggio ed il simbolismo, il cui messaggio può ad esempio comunicare aspetti legati alla stratificazione sociale o, come nel caso dei colori del lutto, a situazioni e condizioni particolari.
L'analisi dei materiali, condotta da esperti del settore, ha permesso di scoprire una collezione ricca e varia, offrendo nel contempo l'occasione per far conoscere il vivace e multiforme fermento della demoetnoantropologia di fine Ottocento inizio Novecento, all'interno del quale si inserisce e si integra l'etnografia valdostana nel momento cruciale della sua nascita.
La presente ricerca ci propone una visione per certi versi ancora sommaria e parziale dell'argomento e non ha quindi pretese di esaustività; ne esplora tuttavia le varie sfaccettature e da più angolazioni, raccogliendo contributi scientificamente fondati ed altamente qualificati.
Possiamo affermare, con una punta di orgoglio, di aver posato una pietra miliare nel panorama degli studi sull'abbigliamento tradizionale valdostano che aprirà le porte ad approfondimenti successivi che si preannunciano promettenti.

Laurent Viérin
ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE E CULTURA DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D'AOSTA
SOMMARIO

PRESENTAZIONE
Laurent Viérin
Assessore all'Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d'Aosta

PRESENTAZIONE
Stefania Massari
Direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Roma

LA NASCITA DELLA COLLEZIONE ETNOGRAFICA
Stefania Massari

ABITI E COSTUMI DELLA TRADIZIONE POPOLARE VALDOSTANA
Tiziana Fragno

L'ABITO POPOLARE VALDOSTANO E LA MODA
Tiziana Fragno

I VARI ELEMENTI DELL'ABBIGLIAMENTO TRADIZIONALE Tiziana Fragno

GLI ELEMENTI SINGOLI DELLA COLLEZIONE DEL MAT
Francesca Sgrò

COSTUMI, ABITI E ORI VALDOSTANI DELLA COLLEZIONE DEL MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI
Francesca Sgrò

I COSTUMI DELLA COLLEZIONE DEL MAT
Francesca Sgrò

TESSUTI IN VALLE D'AOSTA TRA MONDO LAICO E MONDO RELIGIOSO Marianna Ripamonti

I GIOIELLI IN VALLE D'AOSTA
Jean-Pierre Trosset

I GIOIELLI DELLA COLLEZIONE DEL MAT
Francesca Sgrò

STORIA DELLA CIVILTÀ VALDOSTANA ATTRAVERSO L'ABBIGLIAMENTO
Anna Cornagliotti

LE RADICI DEL PENSIERO ETNOLOGICO IN VALLE D'AOSTA
Alexis Bétemps

STORIE DI UOMINI, DI OGGETTI E DI MUSEI
Sandra Puccini

I DOCUMENTI D'ARCHIVIO DEL MAT Amalia DElia

GLOSSARIO

BIBLIOGRAFIA RAGIONATA





aa.vv.

ABITI

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2008
pagine 392
formato 25x30
plastificato a colori con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

38.50 €
38.50 €

ISBN : 978-88-8068-406-0
EAN : 9788880684060

 
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