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ALBA E LA GRANDE GUERRA
la città dal 1901 al 1920 - diario di un albese al fronte

Alba nei primi vent'anni del Novecento e il diario di Ugo Degiacomi, albese in trincea e prigioniero, in un volume ricco di cartoline d'epoca in bianco e nero e a colori.

La città di Alba in un momento delicato della sua storia: cittadini e contadini partono per il fronte, le scuole sono trasformate in ospedali, giungono gli sfollati dal paese veneto di Caltrano.
Attorno alla guerra si accentua la crisi della classe dirigente liberale, iniziata con la morte di Michele Coppino, protagonista della politica cittadina e nazionale, e culminata con la vittoria dei popolari alla vigilia del fascismo.
Giulio Parusso affronta la storia della città con precisione e imparzialità, narrando con stile fluido vent'anni che trasformarono la società civile e politica, nelle Langhe e in tutt'Italia.
In trincea Ugo Degiacomi, geometra, figlio dell'albergatore Antonio e di "Nonna Genia", annota nei taccuini episodi, paesaggi, bataglie e invia alla fidanzata messaggi colmi di sentimento e apprensione.
Il volume è arricchito da numerose fotografie e cartoline d'epoca in bianco e nero e a colori.
Fuori testo, otto tavole con dipinti di Giuseppe Augusto Levis, valente pittore piemontese che prese parte al conflitto e ne ritrasse, senza retorica, i soldati e le trincee.

PREFAZIONE

Saranno tra breve novant'anni dall'inizio della Grande Guerra 1914-18 che causò perdite spaventose, nella quasi totalità di uomini tra i 20 e i 40 anni: oltre cinque milioni nello schieramento vittorioso dell'Intesa, tra i quali 650.000 italiani, e quasi tre milioni e mezzo nei Paesi dell'alleanza austro-tedesca. Più di ventun milioni furono i feriti di entrambi i campi. I mobilitati erano stati 65 milioni, dei quali più di cinque milioni e mezzo in Italia.
Fu la più grande esperienza di massa mai vissuta fino ad allora e si tradusse anche in milioni di lettere, diari e testimonianze. E poi di miti e rappresentazioni collettive.
Ci fu la fase, tra le due guerre ed oltre, della esaltazione eroica, legata anche al ricordo di una dura straordinaria esperienza della giovinezza.Poi, a partire dagli anni Sessanta la storia sociale ha sottolineato gli ammutinamenti, le proteste, i segni di dissenso sociale e militare. Più recentemente si è cercato, come auspicava Mario Isnenghi, di "tenere congiuntamente conto della dimensione sociale e di quella politica, di chi perseguiva un progetto storico e di chi restava "fuori storia"; e, insomma, di come concretamente si comportino e interagiscano le diverse e concomitanti "parzialità": degli uomini, poniamo, del Fronte Interno e dei disperati dell'autolesionismo".
Presentiamo qui due parzialità messe in relazione tra di loro: il diario di un ufficiale di complemento di fanteria, l'albese Ugo Degiacomi, impegnato per un anno sul fronte dell'Isonzo, trasferito sull'altipiano di Asiago per contrastare la Strafexpedition austriaca e preso prigioniero, e le cronache della città di Alba dalla morte di Coppino nel 1901 fino al 1920, ricavate dal Giulio Parusso dai verbali del Consiglio comunale e dai giornali locali dell'epoca.
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INDICE

Prefazione di Antonio Degiacomi

La città tra il 1901 e il 1920

di Giulio Parusso
- Premessa
- Capitolo primo: Da Coppino alla Guerra
- Capitolo secondo: La guerra
- Capitolo terzo: Evoluzione della guerra, attività del Consiglio

Taccuini di guerra: 1915-1916
e note sulla prigionia 1916-1918

di Ugo Degiacomi
- Introduzione
- 1915
- 1916
- Prigionia: 8.6.1916 - 2.11.1918
- Ritorno e congedo: 5.11.1918 - 21.8.1919




Giulio Parusso - Ugo Degiacomi

ALBA E LA GRANDE GUERRA

editore ARABA FENICE
edizione 2003
pagine 240
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

16.50 €
11.90 €

ISBN : 88-86771-36-3
EAN :

 

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