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Il BREL, Ufficio regionale per l’Etnologia e la Linguistica dell’Assessorato all’Istruzione e alla Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta, dal 1985 raccoglie dal passato recente fotografie, filmati e documenti sonori. Questa mole di materiale viene catalogata, organizzata, archiviata e messa a disposizione in una grande Casa della Memoria, per non perdere il senso profondo della particolarità della nostra comunità. Una fototeca, una fonoteca e una videoteca di grande valore storico e culturale e di notevole interesse etnografico e linguistico sono costantemente aggiornate e alimentate, anche da privati che hanno scelto di affidare i loro ricordi a questa struttura, per non lasciare che vadano per sempre dimenticati o irrimediabilmente perduti.
Questo volume presenta uno spaccato del ricco patrimonio
iconografico, linguistico e demoetnoantropologico
oggetto di studio e di rivitalizzazione continua da parte del BREL.
Ce volume présente un aperçu du riche patrimoine
iconographique, linguistique et démo-ethno-anthropologique
objet de constantes études et de promotion de la part du BREL.
Dedeun hi livro vo trouède an partiya
di reutso patrimouéno culturel conservó i BREL.
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INTRODUZIONE
La convenzione europea del paesaggio, siglata nel 2000 da 14 Paesi europei, ha delineato una nuova identità del paesaggio che, prescindendo dalle accezioni più classiche e scontate, va considerato anche come un documento contenente informazioni sulla natura dei luoghi e sulle popolazioni che l’hanno abitato ma, al tempo stesso, come una realtà in continua trasformazione che va governata nella sua globalità, in termini di conservazione, recupero, innovazione, progettazione partecipata.
Il progetto comunitario Paysages… à croquer, ponendo tra i suoi obiettivi la salvaguardia delle specificità storiche e culturali dei luoghi di vita e contribuendo al recupero dell’identità delle popolazioni locali, è perfettamente allineato a questa nuova filosofia.
Il volume Un anno in Valle d’Aosta, dal canto suo, contribuisce in maniera significativa a rafforzare e a diffondere la cultura del paesaggio, inteso come bene culturale a tutti gli effetti, ma non in una prospettiva statica, bensì in un divenire dinamico, proponendo un interessante connubio tra passato e presente, un’innovazione nel rispetto della tradizione.
L’attività che ha preceduto la pubblicazione del libro si è svolta attraverso più tappe, a partire dalla campagna fotografica lanciata dal BREL, che prevedeva la realizzazione di 10.000 immagini allo scopo di documentare, in situazioni reali, gli usi alimentari della tradizione che ancora sopravvivono ai giorni nostri. Le testimonianze orali, recuperate dagli archivi o frutto di indagini condotte appositamente, hanno fornito tutte le indicazioni utili, scaturite dalla memoria di persone depositarie di antichi saperi. I toponimi, saldamente ancorati al territorio locale, si sono rivelati una fonte preziosa per informazioni complementari. La ricerca agiografica, dal canto suo, è stata in qualche modo indispensabile nell’ambito di una pubblicazione che segue l’impostazione di un calendario, anche se sui generis, accompagnata da una selezione di proverbi e detti tradizionali. La trascrizione delle testimonianze orali è stata effettuata sulla base di un’equa ripartizione tra i diversi comuni valdostani, in modo tale che tutte le varietà dialettali siano rappresentate, evidenziando così la grande ricchezza linguistica della nostra regione.
I collaboratori dell’opera sono stati particolarmente numerosi e hanno partecipato all’iniziativa a vario titolo. Innanzi tutto è stata costituita un’équipe di lavoro interna al BREL, con il supporto scientifico di Lidia Philippot e Alexis Bétemps, socioantropologo e ricercatore sul campo della tradizione orale e autore dei testi di introduzione dell’opera. I fotografi, dal canto loro, sono riusciti a documentare adeguatamente i temi trattati, a coglierne i dettagli salienti, con immagini di ottima qualità. I Valdostani e, in modo particolare le Valdostane che hanno collaborato alla preparazione di piatti tipici, mettendo a disposizione il loro tempo e acconsentendo a condividere le loro conoscenze e le loro competenze, rappresentano una lunga teoria difficilmente quantificabile.
Questa pubblicazione che, nel suo genere, è di un’innegabile originalità, è resa ancora più particolare dal fatto che è organizzata secondo l’anno agrario e non sul modello più scontato del calendario tradizionale.
INTRODUCTION
La convention européenne du paysage, signée en l’an 2000 par 14 pays européens, a tracé une nouvelle identité du paysage qui, en faisant abstraction des acceptions les plus classiques et prévisibles, doit être aussi considéré comme un document contenant des renseignements sur la nature des lieux et sur les populations qui les ont habités et, en même temps, comme une réalité en transformation continuelle qui doit être gérée dans sa globalité en ce qui concerne la conservation, la récupération, l’innovation, la programmation partagée.
Avec comme objectifs la sauvegarde des spécificités historiques et culturelles des lieux de vie et sa contribution à la récupération de l’identité des populations locales, le projet communautaire Paysages… à croquer est parfaitement aligné sur cette nouvelle philosophie.
Le volume La Vallée d’Aoste au fil des jours, quant à lui, contribue considérablement à consolider et à diffuser la culture du paysage, considéré à plein titre comme un bien culturel, ceci non pas dans une perspective statique, mais plutôt dans un devenir dynamique, en proposant une intéressante conjonction entre passé et présent, une innovation dans le respect de la tradition.
L’activité qui a précédé la publication du livre s’est déroulée en plusieurs étapes, à partir de la campagne photographique lancée par le BREL, prévoyant la réalisation de 10.000 images, dans le but de documenter, dans des situations réelles, les usages alimentaires de la tradition survivant encore de nos jours. Les témoignages oraux provenant des archives ou d’enquêtes menées à cet effet ont fourni tous les renseignements utiles, découlant de la mémoire des personnes dépositaires d’anciens savoirs. Les toponymes, solidement ancrés dans le milieu local, se sont révélés une source fondamentale pour des compléments d’information. La recherche hagiographique, quant à elle, a été en quelque sorte indispensable pour une publication suivant le modèle du calendrier, même si sui generis, accompagnée d’une sélection de proverbes et de dictons traditionnels. La transcription des témoignages oraux a été effectuée sur la base d’une répartition autant que possible équitable entre les différentes communes valdôtaines, afin que toutes les variétés de patois soient représentées, mettant ainsi en évidence la grande richesse linguistique de notre région. Les collaborateurs de cet ouvrage ont été particulièrement nombreux et ils sont intervenus dans l’initiative à différents titres. Une équipe de travail interne au BREL a été tout d’abord constituée, avec le support scientifique de Mme Lidia Philippot et de M. Alexis Bétemps, socio-anthropologue et chercheur sur le terrain de la tradition orale, qui est aussi l’auteur des textes d’introduction de l’ouvrage. Les photographes, quant à eux, ont réussi à bien documenter les sujets proposés, à en saisir les détails saillants, avec des images d’une très haute qualité. Les Valdôtains, notamment les Valdôtaines, qui ont collaboré à la préparation de mets typiques, en mettant à la disposition leur temps et en permettant de partager leurs connaissances et leur savoir-faire, représentent une longue théorie difficilement quantifiable.
Organisée suivant l’année agraire et non pas sur le modèle plus classique de l’année calendaire, cette publication qui, dans son genre, est d’une originalité indéniable, est encore plus particulière. |
aa.vv.
UN ANNO IN VALLE D'AOSTA
editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2006
pagine 850
formato 23x15
cartonato con sovracoperta plastificata colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
39.90 €
39.90 €
ISBN : 88-8068-309-8
EAN :
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