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ASTI SAN SECONDO DEI MERCANTI
Un contributo per la mitologia della Città
Per la prima volta i misteri e gli interrogativi più intriganti della storia e dell'archeologia escono dal recinto degli specialisti e vengono proposti al grande pubblico, senza per questo rinunciare al rigore scientifico.
E' un omaggio alle lunghe generazioni di mercanti e artigiani che hanno creato questa città dai mille mestieri regolamentati dal "Codice catenato" degli statuti astesi: macellai, pescivendoli, drappieri, fornaciai, minusieri, ortolani, tessitori, pellicciai, coramai, sarti, tintori, cappellai, speziali, gioiellieri, orafi, argentieri, cambiavalute, tavernieri, fornai, mugnai, panettieri, vignaioli, cantinieri...
Nella borsa dei mercanti medievali astigiani brillava l'immagine del Santo, impressa sulle monete, che erano tra le più quotate d'Europa.
Ancora oggi, a Londra, la via in cui hanno sede le più potenti banche del mondo, porta il nome "Lombard Street" in onore degli astigiani prestadenari che nel medioevo erano detti "Lombardi". Non è che una delle curiosità dell'opera.
Oltre 330 pagine, con 250 illustrazioni a colori e 150 in bianco e nero, stampe antiche, foto d'epoca, particolari della chiesa sia interni che esterni, angoli caratteristici del borgo e della città: tutte corredate da ampie didascalie.

La tiratura è limitata e numerata.

SOMMARIO DEL VOLUME
Premessa

La storia di una città è fatta di tante piccole storie.
La memoria non esiste senza l'emozione del ricordo.


1. IL MITO DI UNA CITTA' DI MERCANTI
Quattro strade e un codice genetico
La posizione geografica di Asti ha segnato il suo destino (o la sua vocazione).
Il vescovo che non temeva le novità

Le città romane che non diventarono sede vescovile sparirono. Ma non tutti i vescovi seppero inventare il futuro.
Cervello, materia prima
Un popolo non è povero se è ricco di fantasia e d'intelligenza.
La riscossa degli esclusi
Quelli di dentro e quelli di fuori: ogni città cresce grazie allo sviluppo dei propri margini.
Ma quale Millennio?
Mille e non più Mille... Ma ad Asti nessuno ci credette, a partire dal vescovo.
La fantasia al potere (ma con giudizio)
I finanzieri astigiani alla conquista del mercato europeo: Lombard Street e Tasso Lombard.

2. IL MITO DI UN QUARTIERE DI MERCANTI
L'equivoco della profanità
Medioevo astigiano: una religione terreste o una terrestrità religiosa.
E' finito il tempo dei miracoli?
Una piazza di ricordi
Arrigo VII e il signor Vay. L'edicola e Il Corriere dei Piccoli.
La speculazione e i risanamenti.
Tra pellicciai e spaderi
Il ghetto, piazza Roma, via Carducci, via Alberti, via Quintino Sella.
Vetrine e retrobotteghe
Il bar Florio, ricami e pieghettatura, droghe e coloniali.
Liberté - Liberty - Libertà
La Piccola Annunziata, Poste e Telegrafi, Olga e Leopoldo Jona.
Ombrelli, bignè e aquile romane
Dinastie di bottegai, censura politica e profumo di vaniglia.
Colleoni e Santa Marta
Arricino Moneta e "gelato al limon": dal palazzo degli Spagnoli all'angolo del Cocchi.
Le "messine", le Grazie e i tribolati
Via Garibaldi, piazza Astesano, via Brofferio. Il mercato coperto. La Croce Verde.

3. IL MITO DEI MESTIERI
Meglio che in biblioteca
Gli ingredienti di una rivoluzione: imparare a "leggere" le vetrine.
Le "vasche" con il cervello
Un esercizio per imparare a vedere l'invisibile.
I "luoghi" del libro
Se le librerie chiudessero, dopo un po' lo farebbero anche le panetterie.
Grandezza e vituperio
Conflitti di interessi, condizione normale di convivenza civile.
Andare per botteghe
Nel negozio sotto casa si impara l'etica, l'aritmetica e la sociologia. Ma Monopoli non rende l'idea.
Homo ludens
Tra Piazza Alfieri e Piazza del Santo, il "genio" di questa città anfibia.

4. IL MITO DI SAN SECONDO
Mai più come a Disneyland
Un monumento è una trama di linguaggi da interpretare; ma anche da spolverare.
Una religiosità proustiana
Nulla ci è interiore se non è passato attraverso i nostri sensi (Tommaso d'Aquino).
Un restauro contro la restaurazione
La responsabilità di scegliere tra ciò che resta e ciò che va in soffitta.
Città, villaggio e uomo santo
Il santo patrono: una figura di spicco che sta dalla parte della gente.
Il nostro santo patrono e le sue reliquie
Un'evacuazione improvvisa, un furto mai avvenuto, una guerra mai combattuta. Misteri, segreti e punti interrogativi.
Un santo patrono pieno di dignità
Giacobino e libero pensatore (operatore sanitario, gastronomo, motociclista, agente immobiliare,...).

5. IL MITO DELL'ARTE SACRA
...ma Asti non era Bolsena
Un "miracolo" eucaristico non pienamente sfruttato. Ma alcuni Lanzichenecchi dovevano essere dei buoni diavoli.
Piccoli interrogativi e grandi risposte
La "Madonna dei raccomandati": un antico uso, sacralizzato dall'arte... dell'arrangiarsi.
La Madonna del Rosario
Una specie di "ufficio divino" per il popolo, intessuto sulla trama emozionante delle sacre rappresentazioni.
Giovanni viene prima
Un vittorioso, se vincere significa non inchinarsi mai a nessuno, neppure ai surrogati di Dio.
Un mondo in quelle mani
Il rapporto tra bambini e Adulti in tre diverse raffigurazioni del mito di Tobia

6. IL MITO DELLA FESTA
Dalla cappella dei putti alla "corale"
Il divino lavoro della musica, ministero laicale che non può contare soltanto sui miracoli.
La "messa del bordel"
Tra il Duomo e il Santo, veleni e abbracci in un complesso e stupefacente cerimoniale profano-sacrale.
Il diritto alla trasgressione
Correre il rischio dell'andare oltre è l'anima del mercante, dell'eroe, del santo: ciascuno a modo suo.



 

Gianfranco Monaca

ASTI SAN SECONDO DEI MERCANTI

editore SE.DI.CO di L. Fornaca - GRIBAUDO
edizione 1997
pagine 320
formato 17x24
rilegato similpelle con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine
a richiesta

58.00 €
58.00 €

ISBN :
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