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LA BATTAGLIA DI TORINO VISSUTA DA PADRE ANDREA
1706
Era il mattino del 29 agosto 1706, una giornata di sole che prometteva, molto caldo ed afa. Padre Andrea, cappuccino del convento della Madonna di Campagna, uscì dalla chiesa per la porta laterale che dava sul cortile. In alto, sul culmine del tetto, si alzava l'antico campanile, volto verso Nord-ovest.
La zona era piena di soldati francesi, taluni affaccendati ad attingere acqua dal pozzo, altri ad abbeverare i cavalli ed i muli, altri ancora a lavarsi. La cucina del vicino accampamento, eretta da mesi contro l'interno del muro di cinta, era già in funzione: la legna ardeva sotto grandi marmitte e i cucinieri preparavano il primo pasto.
Padre Andrea incontrò nella vicinanza della porta del campanile due ufficiali francesi che erano appena usciti da quel passaggio e che parlavano animatamente. Il Cappuccino li salutò, secondo l'uso, ormai prolungato, di accettare l'esercito invasore che dallo scorso maggio si era installato nel convento. Il modesto frate sapeva troppo bene perché lo lasciassero con i confratelli ancora nel convento, per quanto questo fosse in gran parte occupato dal nemico; i Francesi avevano bisogno dei frati per molti motivi: primo per tenere in ordine il campanile, sul tetto della chiesa dove essi avevano istituito regolari turni di osservazione verso la città di Torino e il campo di assedio, poi per concorrere all'assistenza ai loro feriti e malati (un grosso centro di raccolta di questi era stato costituito tra il muro della parrocchia e quello della vicina cascina Carrossio). Infine vi era la necessità del servizio mortuario per i tanti giovani soldati che morivano nell'improvvisato ospedale.
Il seppellimento si faceva in un prato dei dintorni. Senza eccessivi riguardi, i morti venivano collocati in fosse comuni; era la guerra, era la stagione estiva, era soprattutto l'ammontare delle perdite che l'esercito assediante soffriva ogni giorno e ogni notte, ciò che imponeva una procedura veloce...
Le cascine dei dintorni erano state da mesi sgomberate dagli abitanti e occupate dalle truppe sia per acquartierarsi, sia per inserirle, se la posizione lo consentiva, nella robusta linea di controvallazione che chiudeva Torino da Nord-est; veniva su dalla sponda del Po, tagliava la pianura un tempo così fertile, correva a non molta distanza del Convento dei Cappuccini, dopo la cascina Scaravella, e si accostava poi al bordo della Dora. Sotto il Castello di Lucento erano stati gettati dai Francesi due ponti di barche. Di là passavano ogni giorno colonne di truppe a piedi.
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La Biblioteca si è formata attraverso un lungo lavoro di ricerca di catalogazione al fine di costituire una raccolta di elevata specializzazione secondo gli scopi espressi nella Legge regionale istitutiva del Centro Studi. Nel tempo il suo patrimonio bibliografico è cresciuto anche grazie ad un'intensa attività di scambio con biblioteche, istituti culturali, centri di documentazione italiani ed internazionali. Essa comprende, tra le altre, monografie sull'architettura militare, le fortificazioni, la storia, di Torino, del Piemonte e di altre regioni italiane ed estere, sui beni culturali nei settori architettonico e archeologico. Particolare attenzione è dedicata alla ricerca e alla catalogazione di libri antichi e rari, soprattutto ai trattati di architettura militare di architetti e ingegneri militari dei secoli XVI-XVIII.
La Biblioteca che aderisce al Servizio bibliotecario nazionale è stata aperta la pubblico nel dicembre 2001. La Biblioteca fa parte del Coordinamento delle Biblioteche speciali torinesi (Cobis), realtà nata nel maggio 2008 allo scopo di definire alcuni temi ed esigenze comuni a tutte le Biblioteche speciali di Torino quali: promozione delle Biblioteche aderenti e di attività di studio su temi d'interesse comune.




Guido Amoretti - Carla Amoretti

LA BATTAGLIA DI TORINO VISSUTA DA PADRE ANDREA

editore OMEGA EDIZIONI
edizione 2006
pagine 48
formato 11x18,5
brossura
tempo medio evasione ordine
8 giorni

5.00 €
4.00 €

ISBN : 88-7241-501-2
EAN : 9788872415016

 
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