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AL CALAR DEI BARBARI
Cronache dal Piemonte dei "secoli bui" V-X secolo
L'Autore sintetizza lo spirito del volume con una citazione del retore Temisto: "Per il momento le ferite che i Goti ci hanno procurato sono ancora fresche, ma ben presto troveremo in essi dei compagni di tavola e d'armi..."; è questa sorta di "preveggenza" che viene infatti analizzata e sviscerata nel libro, nella consapevolezza che a questo lontanissimo passato - quel primo Medioevo ancora in parte trascurato dalla storiografia locale - risalgono molti momenti e fatti di importanza cruciale che hanno determinato le tappe che hanno consentito al Piemonte di configurarsi come quello nel quale oggi viviamo sotto molteplici punti di vista. Accompagnano le pagine molte illustrazioni monocrome sempre a cura dell'Autore.

INTRODUZIONE

Un tema piuttosto sentito dalla storiografia quello che pervade le pagine del volume di Andrea Abre. Un tema che, soprattutto negli ultimi due secoli, è stato quello che ha visto protagoniste le popolazioni cosiddette "barbariche" e i loro rapporti con l'Impero romano. Dalle strumentalizzazioni spesso a fondo nazionalistico e razzista che hanno portato allo stravolgimento di tali rapporti e all'esaltazione incondizionata di una supposta "mitica" unità germanica primordiale, pura, primigenia ed incontaminata, fino alle più recenti acquisizioni antropologiche, storiche ed archeologiche, l'interesse per la congerie di popoli non romanizzati che premevano ai confini dell'Impero non accenna a diminuire grazie anche ad un continuo aggiornamento dei dati a disposizione. In tale contesto si colloca anche questo agile libretto di Abre, appassionato di storia locale ed abile disegnatore. Un volume teso quindi a ripercorrere le complesse vicende che portarono, popolazioni "piemontesi" comprese, alla sostituzione dell'impero d'occidente con una pluralità di regni barbarici, assai eterogenei e di disuguale durata, fino agli estremi fenomeni migratori che investirono lo spazio europeo cristiano nei secoli X-XI. Uno studio che, oltre a ricostruire alcuni degli avvenimenti principali sotto l'aspetto politico, istituzionale e sociale delle nostre aree si sofferma anche sugli aspetti culturali e religiosi, e che tende non solo a fare il punto sulle singole questioni, ma anche ad indicare le ulteriori linee di sviluppo dell'indagine storica su avvenimenti che si pongono alla radice della nostra civiltà. Una civiltà che attualmente si sente nuovamente "invasa" dalle cosiddette popolazioni extracomunitarie: dato che Abre riprende a chiosa del proprio dire sottolineando come l'oggi, considerando le epoche da lui prese in considerazione, debba farci pensare in prospettiva poiché la globalizzazione non potrà mai essere arrestata.

Giorgio Barberis

INDICE

Introduzione
Premessa
Il Piemonte di allora

La regina che voleva diventare imperatrice Il mistero dei Sarmati
Assassinio sullo Scrivia
Stefanius e Valatruda
Si celebrano riti pagani
L'incursione dei Burgundi
I Goti sulle alture monregalesi
Al riparo fra le mura del casello
Quando a Susa, Ivrea e Tortona c'erano i Greci
Summo silentio
A Collegno con i Longobardi
II ratto delle Burgunde
Lo sposo per Teodolinda arriva da Torino
Il duca Mimulfo dell'isola di San Giulio mi Morte poco gloriosa per Gundoaldo
Le «Brayde»
Assassinio nella cattedrale
I monaci rimangono senza provviste
A Torino non si accendono più i ceri
Gli Ungari devastano la diocesi albese Saraceni a Pedonia
Barbariche passioni
Com'è andata a finire?
Conclusioni
Luoghi e ritratti
Dove, come e quando... i Barbari
Nota bibliografica





Andrea Abre

AL CALAR DEI BARBARI

editore L'ARTISTICA
edizione 2009
pagine 128
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine
5 giorni

18.00 €
18.00 €

ISBN : 978-88-7320-229-5
EAN : 9788873202295

 
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