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CAPPON MAGRO PER IL COMMISSARIO
Rebaudengo indaga nei carruggi di Albenga
Albenga ha un cuore misterioso, nascosto nei suoi carruggi pieni d'ombre, dove i panni stesi asciugano più per il vento che per il sole. Accanto a povere case e minuscoli cortili, sorgono i palazzi delle famiglie nobili del tempo andato. E proprio in una di queste dimore viveva un'anziana zitella, intelligente e stravagante... Viveva, perché la sua morte viene denunciata dalla badante in una fredda mattina di febbraio.
Per Bartolomeo è l'inizio di un nuovo caso che sembra di facile soluzione; la rosa dei sospetti ha pochi petali. Ma le cose s'ingarbugliano, e non soltanto nell'indagine: anche nel suo cuore. Di chi è la colpa? Dei fantastici occhi da circassa della donna venuta dall'est, da un mondo che crediamo di conoscere e di cui non sappiamo quasi niente. La soluzione arriverà, ma nessuno ne uscirà illeso, nemmeno il commissario Rebaudengo.


Capitolo uno: nel quale si scopre che in una casa ligure vivono non una Svetlana, bensì due

Negli appartamenti del centro storico di Albenga c'è silenzio, perché le pareti sono di pietra spessa ed il traffico corre fuori le mura. Non si sentono le conversazioni dei vicini, suoni di radio e televisori altrui, come nei condomini moderni.
In quella cucina, per esempio, c'era una gran quiete, la quale però non inclinava a sentimenti sereni e pacifici, inquietava piuttosto, proprio perché non si sentiva un suono, non si avvertiva un movimento. Il sole non era ancora sorto, d'inverno fa fatica ad emergere dal mare freddo, e senza la lampadina appesa al soffitto a volta, ci sarebbe stato ancora buio. Due creature stavano in quella cucina, una donna e una gatta, la prima seduta su una seggiola impagliata, la seconda accoccolata accanto alla stufa a legna che si stava riscaldando lentamente. Per uno strano caso del destino esse si chiamavano tutte e due Svetlana, evento banale nel grande impero di Russia, straordinario ad Albenga. La donna, di tanto in tanto, tentava di precisare che il suo nome era Svitlana, con la i al posto della e, all'uso ucraino, ma se ne dimenticavano sempre tutti. La signora arrivava dall'Ucraina, appunto, e la gatta dalla Siberia, che è territorio russo, ma non avevano compiuto insieme il viaggio dall'oriente algido fino al mar ligure, diciamo che erano arrivate ognuna per conto proprio, attraverso tortuosi itinerari, e lì s'erano incontrate e amate. Svitlana chiacchierava con Svetlana un po' in ucraino e un po' in russo e la micia, dolcissima e aristocratica, non si perdeva una parola. Svitlana sapeva benissimo che l'animale non capiva un accidente di quello che lei diceva, d'altronde non avrebbe capito nemmeno se lei le avesse parlato in dialetto ligure o in portoghese, che è quasi la stessa cosa. La gatta però sapeva interpretare il tono della voce, la lentezza, le note morbide e quelle severe, bassi e acuti, e su quelli regolava la sua attenzione verso la signora
[..]
INDICE

Capitolo uno:
nel quale si scopre che in una casa ligure vivono non una Svetlana, bensì due
Capitolo due:
in cui appare evidente che in tutte le storie c'è il giorno prima
Capitolo tre:
nel quale accade che grandi perturbamenti vengano annunciati da eventi minimi
Capitolo quattro:
in cui Rebaudengo conosce un nuovo personaggio che risveglia il suo interesse
Capitolo cinque:
nel quale il vento di Gregà evoca fantasie di terre sconosciute
Capitolo sei:
nel quale alcune cose si definiscono, ma i dubbi restano
Capitolo sette:
in cui le informazioni aumentano e la confusione anche
Capitolo otto:
nel quale sguardi e silenzi risvegliano atmosfere dei film con le spie
Capitolo nove:
in cui la soluzione si mantiene lontana, ma le crepe nel cuore di Rebaudengo si fanno più serie
Capitolo dieci:
Cappon Magro e lacrime
Capitolo undici:
dal quale si può evincere che certe volte le cose vanno come devono andare e non si può fare niente per contrastare il caso
Capitolo dodici:
nel quale, tra altri eventi, si racconta la storia di Andrej Mychaylovich Lysenko
Capitolo tredici:
nel quale tutto precipita
Capitolo quattordici:
in cui tutto finisce, ma in realtà non finisce niente




Cristina Rava

CAPPON MAGRO PER IL COMMISSARIO

editore FRILLI EDITORI
edizione 2009
pagine 272
formato 12x19
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine
5 giorni

11.50 €
9.70 €

ISBN : 978-88-7563-516-9
EAN : 9788875635169

 
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