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I CLASSICI DEL TEATRO PIEMONTESE
3 VOLUMI
I CLASSICI DEL TEATRO PIEMONTESE
IN UN UNICA RACCOLTA A
EURO 4,90






I CLASSICI DEL TEATRO PIEMONTESE

editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2001
pagine 512
formato 11x17
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

4.90 €
4.90 €

ISBN :
EAN : 9788888552750

 

Luigi Pietracqua LE GRAME LENGHE - Le male lingue
Luigi Pietracqua (Voghera 1832 - Torino 1901) è stato uno dei più autorevoli commediografi del Teatro piemontese del nostro Ottocento, tanto da meritarsi l'incondizionato plauso della critica del suo tempo e quello più criticamente mediato ma positivo in egual misura degli storici e dei piemontesisti nostri contemporanei. Della sua vastissima produzione teatrale la nostra scelta è caduta su "Le grame lenghe" che è tra le sue opere più significative, costruita passo a passo con spontaneità e consumata abilità formale, mai disgiunta da un sicuro anche se a volte impalpabile afflato poetico.
Le due protagoniste, autentiche professioniste del pettegolezzo, acide maldicenti che sparlano alle spalle di amici e vicini di casa, restano scolpite nella memoria del pubblico come certe figure del nostro teatro più autentico. Commedia da leggersi, godibilissima; come da ripresentare al pubblico che ne decreterebbe ancora una volta un meritato successo.

Giovanni Zoppis LA PAJA VZIN AL FEU - La paglia vicino al fuco
Giovanni Zoppis (Torino 1830 - Roma 1870) è uno dei più significativi autori di quel periodo storico che, a partire dal 1857, segna la rinascita del Teatro piemontese, rinascita che perdura per quasi tutto il secondo Ottocento, e che ha nell'attore e capocomico Giovanni Toselli il suo primo artefice e nei vari Pietracqua, Garelli, Bersezio, Baretti, Leoni, ecc. i suoi punti di forza sotto il profilo drammaturgico. Della sua vastissima produzione ci è parso giusto far conoscere La paja vzin al feul'opera che meglio fotografa uno dei "mondi" che il Nostro si perita di voler descrivere e che intende agli altri (a noi tutti, lettori e spettatori) dispiegare, al fine di renderli partecipi, indurli ad un ripensamento critico, ad una indagine più consapevole della realtà umana e sociale, senza però costringerli ad un coinvolgimento troppo grave e tormentato. Egli non volle infatti mai, attraverso i suoi scritti, altro che rifarsi al "vero", e distogliere lo spettatore "dall'eterna noia dei pesanti affanni".

Federico Garelli LA GABIA DEL MERLO & LA VOS DL'ONOR - La gabbia del merlo & La voce dell'onore
Federico Garelli (Torino 1827 - Roma 1885) può essere inserito nel libro d'oro degli scrittori che nel secondo Ottocento diedero lustro al Teatro piemontese con opere di non comune rilevanza artistica. Abile e prolifico autore, ha consegnato alle scene subalpine opere che possono essere giudicate veri e propri caposaldi, sia nel campo della commedia che in quello del dramma. Proprio per questa sua attitudine a sperimentare i vari generi di spettacolo, ma anche e soprattutto le molte possibilità di linguaggio, cui dedica attenzioni particolari il presente volume vuol rendergli un doveroso omaggio pubblicando la farsa La gabia del merlo e il breve dramma La vos dl'onor, testi emblematici di un certo modo di scrivere per il palcoscenico.
   
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