| INTRODUZIONE 
 Nella prefazione dell'opera di Maria Josè di Savoia su Amedeo VIII, primo duca sabaudo, Henri Daniel Rops, Accademico di Francia, storico della cattolicità, dell'archeologia e dell'arte, uomo di vastissima erudizione e autore di opere di grande successo, così si esprimeva:
 "... i suoi libri - e questo è il secondo - sono consacrati tutti alla famiglia di cui, dal suo matrimonio, ella porta il nome, a quella straordinaria dinastia dei "Savoia" che, prima di far suoi, in ore decisive, i destini dell'Italia, rese grandi quelli del piccolo paese ond'ebbe origine, in un tempo in cui era mischiata in cento modi alla grande storia dell'Europa e particolarmente a quella del Regno di Francia. Mirabile storia, parallela a quella dei Capetingi, storia di una famiglia strettamente legata a una terra, di una serie di generazioni rivolta tutt'intera all'unico scopo di accrescere l'importanza dell'eredità avita, di raccogliere, riunire e creare".
 Questo pensiero, espresso in mirabile sintesi, coglie appieno quello che fu il "disegno" politico della Dinastia Sabauda, e ne caratterizzò l'azione lungo un arco di tempo incredibilmente lungo che va dalla fine del X° secolo agli inizi del XX° secolo.
 Ci sembra pertanto giunto il tempo di rimuovere dalla vicenda storica di questa Dinastia e delle terre su cui esercitò la sua sovranità, la coltre di oblio sotto la quale da alcuni decenni è stata confinata. Questo perché - senza volerci avventurare in valu-
 tazioni di merito - vi sono considerazioni di carattere generale che lo richiedono. Prima di tutto, un bisogno di conoscenza. Ci accade sempre più di frequente - nei contatti cui ci conduce la nostra attività o la stessa vita di relazione - di cogliere un' esigenza di conoscenza che assume carattere diverso a seconda dell'età di chi la manifesta: nei giovani, un atteggiamento razionale, ossia la curiosità di chi non ha mai avuto modo di accostarsi a queste vicende, a questi personaggi; nei meno giovani e, soprattutto, negli anziani, l'atteggiamento, forse più emotivo, di chi desidera ravvivare una conoscenza che ha lasciato, in anni lontani, una traccia nei recessi della propria memoria, dei propri sentimenti.
 A questa latente disponibilità a conoscere, a riscoprire, fa da contraltare (e ciò vale in particolare per noi piemontesi), la stretta identificazione della nostra storia con la Dinastia che lungo interi secoli ne ha dettato i passi. In altre parole, non ci pare azzardato osservare che conoscere la storia sabauda significa conocere - per larghissima parte - la storia del Piemonte.
 Ciò che più colpisce, in questa vicenda storica, è infatti il realismo dell'azione politica, quello che oggi va sotto il nome di "realpolitik" e che con singolare puntuali-
 tà e continuità ispirò l'azione di governo di conti, duchi e re sabaudi.
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 | INDICE 
 Introduzione
 
 Conti di Savoia
 Beroldo - Umberto Biancamano- Amedeo I - Oddone- Pietro I Amedeo II - Umberto II - Amedeo III - Umberto III - Tommaso I Amedeo IV - Bonifacio - Pietro II - Filippo I - Amedeo V Edoardo - Aimone - Amedeo VI - Amedeo VII
 
 Duchi di Savoia
 Amedeo VIII - Ludovico - Amedeo IX - Filiberto I - Carlo I Carlo Giovanni Amedeo - Filippo II - Filiberto II - Carlo II o III Emanuele Filiberto - Carlo Emanuele I - Vittorio Amedeo I Francesco Giacinto - Carlo Emanuele II
 
 Re di Sardegna
 Vittorio Amedeo II - Carlo Emanuele III - Vittorio Amedeo III - Carlo Emanuele IV - Vittorio Emanuele I - Carlo Felice - Carlo Alberto
 
 Re d'Italia
 Vittorio Emanuele II - Umberto I - Vittorio Emanuele III - Umberto II
 
 APPENDICI
 Dalla "Corona di Delizie"
 al circuito delle "Residenze Reali"
 La Marina Sabauda 	 pag. 149
 I luoghi di sepoltura	 pag. 152
 Congedo	 pag. 155
 Bibliografiax
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            | Maria Enrica Magnani Bosio 
 CROCE BIANCA IN CAMPO ROSSO
 
 editore IMAGO
 edizione 2002
 pagine 160
 formato 17x24
 cartonato a colori
 tempo medio evasione ordine
 ESAURITO
 
 
 19.00 €19.00 €
 
 ISBN :
 EAN  :
 
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