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DISTINTIVI DELLE TRUPPE ALPINE
Catalogo dei distintivi e brevi cenni di storia dei reparti alpini
Questo libro trae le sue origini dal senso di appartenenza alle Truppe Alpine, dalla passione per quello che, in senso lato, può essere considerato un sistema di vita. Nato come un catalogo dei distintivi postbellici delle Truppe Alpine, in realtà racconta la storia dei reparti alpini dal 1945 al 1999, su cui pochi hanno scritto. È anche uno strumento di lavoro per il collezionista; in esso sono trattati tutti i distintivi dei reparti alpini creati in questo periodo. La pubblicazione consta di una introduzione che ne esamina l'origine, il simbolismo, i metodi di lavorazione, i marchi, l'individuazione dei falsi ed il metodo di codificazione, e di otto capitoli in cui sono stati raggruppati i distintivi. I primi sei trattano di una Grande Unità: il 4° Corpo d'Armata Alpino, le Brigate alpine "Julia", "Tridentina", "Taurinense", "Orobica" e "Cadore", la tavola VII riguarda la SMALP e l'VIII, i C.A.R. e B.A.R. alpini inquadrati in Enti territoriali. Ogni tavola si riferisce a più sezioni, ciascuna delle quali tratta di un'Arma o di un Servizio che fa parte della Grande Unità. In ogni sezione i distintivi sono stati elencati seguendo le dipendenze organiche: ne sono stati riprodotti 795, ma poiché lo stesso distintivo può essere stato coniato usando materiali diversi, o è stato prodotto da ditte diverse, ne vengono descritti 1478. Ogni distintivo è stato codificato indicando la ditta produttrice, l'anno in cui è stato coniato (se noto), le misure, i materiali impiegati e l'aspetto fisico.
Gli autori, attraverso quest'opera, sperano di mantenere in vita le tradizioni alpine, far rivivere lo spirito di corpo. Si augurano di riportare alla memoria di chi è stato alpino un frammento della sua vita. Per tutti può essere il mezzo per conoscere la storia dei reparti alpini del Dopoguerra.

INTRODUZIONE

Generalità

L'uniforme degli Ufficiali, dei Sottufficiali e dei militari di truppa dell'Esercito Italiano permette di identificare con immediatezza non solo l'Arma o il Corpo a cui appartiene il militare che la indossa, ma anche la Grande Unità ed il reggimento ove presta servizio. Nelle Truppe Alpine la nappina, un elemento che non esiste nelle altre specialità, indica anche il battaglione o addirittura la batteria o il tipo di compagnia di appartenenza.
Nell'uniforme delle Truppe Alpine esiste un altro elemento che fornisce ulteriori informazioni o addirittura ribadisce l'appartenenza ad un reparto, diventandone il simbolo: il distintivo, che viene portato sul taschino sinistro dell'uniforme e che consiste in una piastrina metallica piana o in rilievo, smaltata, verniciata, plastificata, più raramente in metallo nudo. Su di essa è sempre riportato il numero e/o il nome del reparto, spesso quello dell'ente organicamente superiore, il motto o il nomignolo. Inoltre vi sono raffigurati elementi che appartengono al panorama montano, quali aquile, camosci, vette, stelle alpine, o le armi con cui gli alpini combattono: obici, mortai, fucili, baionette o ancora i loro compagni più utili, i muli, o quanto è necessario per muoversi in montagna: sci, piccozze, corde da roccia.
L'origine del distintivo non è da attribuirsi alla volontà di eliminare le indeterminazioni circa l'appartenenza ad un reparto, perché spesso è pleonastico, in quanto elemento di riconoscimento già presente nell'uniforme.
Ad esempio, i distintivi di reggimento sarebbero superflui, in quanto il fregio sul cappello alpino indica sia l'arma che il numero ordinativo del reggimento stesso. Ci si può allora chiedere cosa abbia portato all'introduzione di questo ulteriore segno di riconoscimento. Innanzitutto teniamo presente che i distintivi delle Truppe Alpine sono stati ideati e creati all'interno dei reparti e che non sono emanazioni dello Stato Maggiore dell'Esercito, che, come si vedrà in seguito, non li ha mai riconosciuti ufficialmente.
Uno degli elementi che ha caratterizzato le Truppe Alpine (fino all'inserimento massiccio dei volontari avvenuto tra il 1999 ed il 2000) è lo spirito di corpo. La necessità di esteriorizzare l'orgoglio di appartenenza ad un reggimento, ad un battaglione, ad un gruppo o addirittura ad una compagnia o ad una batteria, ha portato alla creazione di un elenientò di identificazione, estraneo alla normativa che regola l'uso dell'uniforme, che renda palese a tutti l'appartenenza a quello che può chiamarsi un "clan". Il distintivo, dopo il cappello alpino, è ciò di cui l'alpino va più orgoglioso.

Alcuni titoli dello stesso ARGOMENTO :
SOMMARIO

Ringraziamenti
Nota
Prefazione

INFORMAZIONI GENERALI

IV C.A. / IV C.A.A. / 4° C.A.A. / Cdo T.A.

Brigata alpina "JULIA"

Brigata alpina "TRIDENTINA"

Brigata alpina "TAURINENSE"

Brigata alpina "OROBICA"

Brigata alpina "CADORE"

Scuola Militare Alpina

Reparti Addestrativi delle T.A. non inquadrati in reparti alpini

Bibliografia


 

Bruno Erzeg - Graziano Galimberti

DISTINTIVI DELLE TRUPPE ALPINE

editore GRIBAUDO
edizione 2008
pagine 318
formato 19x27
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine
5 giorni

15.00 €
15.00 €

ISBN : 978-88-7906-647-1
EAN : 9788879066471

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