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IO MI CHIAMO...
Dizionario dei cognomi piemontesi
Con questo volume, che comprende circa 4.500 nomi di famiglia radicati in Piemonte da secoli, l'autore ci offre una guida ricca di spunti curiosi, ma al tempo stesso rigorosa nello scoprire le radici e ripercorre la storia del cognome che portiamo. Il dizionario esplora, ad uno ad uno, i cognomi più caratteristici, così come quelli che, pur facendo registrare presenze anche in altre regioni, sono contraddistinti da ceppi importanti e dal passato illu-stre: una miscellanea che pone le radici in vecchi soprannomi, ripresi in parte dal dialetto, dalla toponomastica, dall'onomastica, ancora da vecchi mestieri. Nell'esplorare le voci, comprese quelle rare, l'autore ci offre oltre alla formazione linguistica e all'etimologia, la distribuzione sul territorio, la frequenza anagrafica, oltre a notizie curiose sulle famiglie dal passato nobiliare e sui personaggi che hanno dato lustro a numerosi cognomi.

Perché un dizionario dei cognomi piemontesi? La risposta è semplice: non ne esistono, se non circoscritti a questo o quell'altro spicchio di provincia, o addirittura limitati ad una sporadica cerchia di campanili. E, purtroppo, i lavori che spaziano sull'intera Penisola si limitano a una ristretta schiera di cognomi piemontesi: non più del 25-30 per cento di quelli che realmente possiedono radici locali. D'altro canto, la rassegna nazionale si rifà in gran parte all'onomastica, agli antichi mestieri, ai toponimi importanti. Nessun riferimento a nomi di paesi e frazioni e, soprattutto, pochi riferimenti ai cognomi legati ai soprannomi di origine dialettale che, quando si passò dal sistema nominale semplice al moderno sistema onomastico, finirono per diventare nomi di famiglia confezionati ad hoc. Si pensi soltanto ai vari Pautasso, Cravero, Mautino, Tarello: tutti legati a soprannomi "presi a prestito" da questa o quell'altra parlata, nell'Astigiano come nel Biellese, nel Cuneese come nell'Alessandrino. Anche perché di fatto, in Piemonte non esiste una parlata unica ed univoca, ma tante parlate, ognuna delle quali attinge alle tradizioni e alla cultura della terra.

INTRODUZIONE

Perché un dizionario dei cognomi piemontesi? La risposta è semplice: non ne esistono, se non circoscritti a questo o quell'altro spicchio di provincia, o addirittura limitati ad una sporadica cerchia di campanili. E, purtroppo, i lavori che spaziano sull'intera Penisola si limitano ad una limitata schiera di cognomi piemontesi: non più del 25-30 per cento di quelli che realmente possiedono radici locali. D'altro canto, la rassegna nazionale si rifà in gran parte all'onomastica, agli antichi mestieri, ai toponimi importanti. Nessun riferimento alla toponomastica di paesi e frazioni e, soprattutto, pochissimi riferimenti ai cognomi legati ai soprannomi di origine dialettale che, quando si passò dal sistema nominale semplice al moderno sistema onomastico, finirono per diventare nomi di famiglia confezionati ad hoc. Si pensi soltanto ai vari Pautasso, Cravero, Mautino, Tarello: tutti legati a soprannomi "presi a prestito" da questa o quell'altra parlata, nell'Astigiano come nel Biellese, nel Cuneese come nell'Alessandrino. Anche perché di fatto, in Piemonte non esiste una parlata unica ed univoca, ma tante parlate, ognuna delle quali attinge alle tradizioni locali, alla cultura della terra. Basti pensare a termini come autin (vigneto) diventati Autino, oppure ciabot (piccola casa colonica) diventa Chiabotto, un cognome diventato celebre a livello nazionale grazie a Miss Italia 2004, originaria di Borgaro Torinese.
Molti dei soprannomi di quelli che hanno generato i cognomi di ceppo piemontese riprendono soprannomi che riguardano caratteristiche fisiche. Qualche esempio? Borgna è legato dall'aggettivo piemontese borgno, ossia cieco, guercio, mentre Sopetto si rifà all'aggettivo sopett, cioè zoppetto, e, ancora Gavotto riprende il sostantivo gavot (gozzo). Altri soprannomi tengono conto delle qualità morali, intellettuali e di comportamento: Raspino, ad esempio (dall'aggettivo rasp: ruvido) fu coniato addosso ad un capostipite dai modi di fare un po' ruvidi, mentre Galanzino deriva dal termine dialettale galantin (moroso, damerino).
Infine, soprannomi generati in modo ironico o scherzoso e dovuti a circostanze varie, comprese il tipo di attività svolta o la provenienza, ma anche ispirati al regno animale, a quello vegetale o desunti da circostanze di nascita. Si va pertanto da Laiolo (in piemontese laiò 'l è il ramarro) a Gorrino (da gura, salice).
Un elenco che potrebbe continuare, anzi che continua nelle pagine che
seguono attraverso i circa 4.500 cognomi
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SOMMARIO

Introduzione
Glossario
Bibliografia
Repertorio dei cognomi:
A
B
C
D
E
F
G-H
I-J
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
Z
Indice dei cognomi




Piero Abrate

IO MI CHIAMO...

editore ABACUS
edizione 2009
pagine 574
formato 16x22,5
brossura con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

16.90 €
15.00 €

ISBN : 978-88-904481-0-2
EAN : 9788890448102

 
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