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Alcune proposte
L'ITALIA NELLE ANTICHE CARTE
ristampa

Contiene la riproduzione e lo studio di oltre 400 carte dell’Italia classificate per modelli geografici a partire dal Medioevo fino all’Unità d’Italia


Un’opera unica e destinata a entrare nella storia della cartografia italiana come punto di riferimento indispensabile per gli antiquari, i collezionisti e i semplici appassionati di cartografia antica.
Un catalogo ragionato delle carte generali dell’Italia, dalle origini fino alla grandiosa carta del Bacler d’Albe, realizzata dal 1798 al 1802, che costituisce la fonte delle mappe del 1800, sia in piccola che media e grande scala. Il volume presenta le mappe raggruppate
e classificate per modelli geografici di appartenenza, al fine di ricostruire l’albero genealogico della carta italiana, senza trascurare le informazioni che le collegano alle vicende storico-politiche, alla comunicazione,
agli scambi culturali, alle tematiche religiose
e ad altre curiosità.


Un viaggio tra le Carte d’Italia

Le vicende del Bel Paese raccontate dalle sue antiche carte geografiche, dalla prima raffigurazione manoscritta, in stile tolemaico, risalente al secolo XI, sino alla ritrovata bellissima e decorativa carta data alle stampe nel 1861, in occasione della proclamazione a Re d’Italia di Vittorio Emanuele II da parte di Camillo Cavour.

Così Roberto Borri, biellese d’origine e notaio in Pavia, collezionista e studioso delle antiche mappe d’Italia, è riuscito, da un lato ad assecondare la sua passione per la cartografia e dall’altro a dare un prezioso contributo alla letteratura cartografica italiana.
Anche perché, l’avvicinarsi del 150° anniversario dell’unità nazionale, conferisce alla carta, quale elemento di rappresentazione del territorio, un ruolo di primissimo piano per l’identificazione di una nazione.
Quando si parla di Italia Unita, infatti, immediatamente si pensa allo stivale, alla sua conformazione geografica.
Affascinato dal linguaggio delle carte antiche che, con i suoi elementi grafici e le sue iconografie, è capace di  coniugare storia e geografia, adattandosi alle vicende della storia e alle risposte del sapere umano. Un linguaggio composto da messaggi, immediati, efficaci, convincenti,  persuasivi e facili da comprendere, in grado di raggiungere il destinatario molto più velocemente rispetto a quello di ogni altro racconto scritto o tramandato verbale.
Il libro (edito dall’editore Priuli & Verlucca), frutto di un approfondito lavoro di analisi, propone la classificazione delle 400 carte presentate (di cui oltre un centinaio mai pubblicate prima d’ora e non presenti nel precedente libro dell’autore (L’Italia nell’antica cartografia, 1477-1799, pubblicato nel 1999).
La classificazione per modelli geografici di appartenenza, ha consentito la ricostruzione, per la prima volta nella letteratura cartografica, dell’albero genealogico completo della carta italiana antica.
Per l’individuazione dei modelli fondamentali (quelli che hanno generato comportamenti ripetitivi e omogenei nel tempo), le cosiddette carte pilota, fonti di altri modelli simili, l’autore ha adottato, ritenendolo il più adeguato, il criterio dei contorni della penisola, quale parametro maggiormente attendibile, o per lo meno prevalente, per individuare le fonti di riferimento. Parametro cui fecero ricorso anche i cartografi del passato in diverse dispute geografiche.
Agevolato, per sua stessa ammissione, dalla fantastica conformazione di quello che, anche in chiave geografica è davvero un  Bel Paese, circondato a nord dalla cerchia delle Alpi a nord, e negli altri lati dal mare. Elementi che sono diventati straordinari indici rivelatori di pregi e difetti del disegno via via assegnato dai cartografi al territorio; valori non così facilmente individuabili in una regione geografica interna, circondata prevalentemente da terre.
L’opera, arricchita di tutte quelle notizie storico-critiche, osservazioni e curiosità note all’autore, di tutte quelle informazioni che riguardano i confini, le vie di comunicazione, le poste, gli scambi commerciali e  culturali, gli eventi di natura   bellica, oppure altri eventi naturali (terremoti, eruzioni, ecc.), è decisamente fruibile  anche ai non addetti ai lavori.
E ha il pregio di dedicare un apposito capitoletto finale che in pillole riassume tutte quelle curiosità più ampiamente riportate nelle 350 schede del libro.
I due voti assegnati ad ogni carta (da 1 a 100), correlati alla voce RILEVANZA (valore storico-scientifico-artistico dell'opera) e alla voce RARITA’ (difficoltà della reperibilità sul mercato e perciò indirettamente anche il valore economico) è una vera chicca per gli studiosi, gli antiquari e i collezionisti.

Il libro, a proposito dell’Unità Nazionale, offre un profondo spunto di riflessione.
Sarà infatti agevole constatare, come il territorio italiano sin dall’antichità sia stato considerato unitariamente: sin dai primissimi  atlanti, le immagini dell’Italia sono sempre state viste come espressione di un’unica entità. Alla regione italiana è stata dedicata dai cartografi, anche stranieri, una apposita tavola geografica, a ribadire il comune senso di appartenenza delle genti che vi hanno trovato dimora. E anche nei cartigli delle carte rinascimentali, trova posto (e il libro ne dà giusto risalto) l’icona dell’Italia ben nota a tutti, costituita da una giunonica e paciosa figura femminile con la testa turrita spesso sormontata da una stella: icona ancor oggi utilizzata per rappresentare l’Italia.
Insomma, con le antiche mappe si è  attuata una vera e propria anticipazione dell’unità nazionale. Politicamente attuata soltanto nel 1861 ma sancita e onorata dalle carte geografiche molti secoli prima.

PRESENTAZIONE

[..]
Il libro procurerà grande soddisfazione agli studiosi di cartografia, preparati ad affrontare una tematica così scientifica. Il libro presentato non è una riedizione ma un nuovo libro sulle carte d'Italia tanto che ne è cambiato anche il titolo: è stato un salto di qualità indirizzato, come detto sopra, ai collezionisti preparati e meno al profano che possedendo una carta d'Italia vuol limitarsi a saperne solo l'origine e l'autore. Nel congedare la mia presentazione desidero sottolineare il problema di come questo libro potrà essere accolto nell'ambito dell'Accademia, intendendo con questo termine gli Istituti universitari e le grandi biblioteche con settori specifici di cartografia. Gli autori non addetti ai lavori (in questo caso il Borri notaio e io stesso medico) sono considerati dall'Accademia, indipendentemente dalla qualità delle ricerche svolte, dei veri outsider cioè degli estranei. Questa diffidenza degli ambienti accademici ha però una sua logica e io come medico l'ho sottolineata in una recente intervista sul collezionismo delle carte: «Se un geografo pubblicasse un saggio di medicina pur valido, io stesso come medico inizialmente ne sarei diffidente e avrei delle perplessità ad accettarlo ». Per superare questa situazione è necessario che gli accademici sia pure obtorto collo cambino mentalità e accettino senza prevenzione gli studi sulla cartografia fatti da privati. Nell'esame delle carte antiche la coniugazione della passione dello studioso «dilettante» (nell'accezione latina, cioè colui che studia solo per diletto e non per professione), con quella dello studioso accademico, può dare buoni frutti per l'approfondimento delle tematiche cartografiche e da ultimo le collezioni private non vanno sottovalutate per l'importanza delle carte raccolte. Il libro si conclude giustamente con la suggestiva e rara mappa del 1861, celebrativa dei festeggiamenti dell'Unità nazionale, di cui tra pochi mesi ricorre il 150° anniversario. È una stampa di cui se n'erano perse le tracce: onore all'autore per essere riuscito a rintracciarla e a darne divulgazione, in maniera così tempestiva. L'ultima scheda tecnica del volume descrive invece la carta d'Italia di Bacler d'Albe, il cartografo di Napoleone, del 1798-1802, che può essere considerata come l'antesignana della cartografia unitaria italiana. È un monumento della cartografia in 54 fogli (30 per l'Italia settentrionale e 24 per l'Italia meridionale). Per le sue dimensioni totali (m 6 di altezza x m 3 di base) la si può vedere incorniciata nelle sue due parti, settentrionale e meridionale, per quanto mi risulta, solo all'Istituto Geografico Militare di Firenze e dalla sua visione globale si capisce come nella sua grandiosità questa carta anticipi il concetto dell'Unità d'Italia che avverrà 60 anni dopo.
Un libro di cartografia viene giudicato oltre che dal testo anche dalle carte riprodotte e in questo caso l'editore Priuli & Verlucca è una garanzia per l'accuratezza delle riproduzioni e della stampa. Questo volume merita di entrare nella storia della cartografia italiana come punto di riferimento indispensabile: sono sicuro che la passione e le fatiche dell'amico Roberto Borri avranno un meritato riconoscimento nazionale e internazionale.

Giorgio Aliprandi
Milano 14 febbraio 2010
SOMMARIO

Presentazione

Introduzione

Capitolo I
Divagazione: il fascino di collezionare antiche carte geografiche

Capitolo II
Genealogia della Carta Generale dell’Italia: individuazione dei modelli geografici fondamentali; criteri e metodi d’analisi

Capitolo III
Claudio Tolomeo e il suo modello
Biografia e attività
Coordinate ed errori dello schema geografico di Tolomeo 
Le proiezioni di Tolomeo
La carta d’Italia nel paradigma tolemaico
Difetti della carta tolemaica dell’Italia 

Capitolo IV
Carte Generali dell’Italia tolemaiche, a stampa
Tavole tolemaiche a stampa: autori, incisori, editori
Le schede

Capitolo V
Le Carte Nuove

Capitolo VI
Le Carte Nuove del primo tipo (modello Massajo)
Autori, Incisori, Editori
Le schede

Capitolo VII
Le Carte Nuove del secondo tipo (modello Enrico Martello)
Autori, Incisori, Editori
Le schede

Capitolo VIII
Le Carte Nuove del terzo tipo
Autori, Incisori, Editori
Le schede

Capitolo IX
Il modello misto di Bernardo Silvano da Eboli

Capitolo X
Il modello di Giacomo Gastaldi
Il Capostipite
Principali Cartografi che si ispirarono al Gastaldi
Carta di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti
Le schede

Capitolo XI
Il modello di Battista Agnese e di Pietro Plancius
Battista Agnese
Pietro Plancius
La scheda

Capitolo XII
Il modello di Gerard Kremer detto Gerardo Mercatore
Il Capostipite
Principali cartografi che si ispirarono al Gastaldi
Carta di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti.
Le schede

Capitolo XIII
Carte anomale dei secoli XVI e XVII
Caratteristiche
Le schede

Capitolo XIV
Il modello di Giovanni Antonio Magini
Il Capostipite
Principali cartografi che si ispirarono a Giovanni Antonio Magini
Carta di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti.
Principali carte derivate
Le schede

Capitolo XV
Carte di sintesi realizzate nel XVII secolo
Caratteristiche
Le schede

Capitolo XVI
Il modello di Guillaume De L’Isle
Il Capostipite
Principali cartografi che si ispirarono al Guillaume De L’Isle
Carte di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti.
Le schede

Capitolo XVII
Il modello di Herman Moll
Il Capostipite
Principali cartografi che si ispirarono a Herman Moll
Carta di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti
Le schede

Capitolo XVIII
Carte di transizione e anomale del XVIII secolo
Caratteristiche
Le schede

Capitolo XIX
Il modello di Jean-Baptiste D’Anville
Il Capostipite
Carta di riferimento: caratteristiche, pregi e difetti
Le schede

Epilogo

Alcune curiosità sulle carte dell’Italia

Indice delle schede 
e relativi riferimenti bibliografici noti

Indice dei nomi

Bibliografia

Crediti fotografici




Roberto Borri

L'ITALIA NELLE ANTICHE CARTE

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2010
pagine 312
formato 23,5x32
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

75.00 €
75.00 €

ISBN : 978-88-8068-642-2
EAN : 9788880686422

 
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