LODIO
AJMONE
LO STUPORE COME METODO
L'IMPROVVISAZIONE COME STRATEGIA
PINO MANTOVANI
Ancora negli anni Venti/Trenta, in parte perchè le avanguardie non
erano state intese tantomeno digerite, in parte perchè c'era una
diffusa tendenza al riflusso in Italia e in Europa, a Torino come altrove
si sprecavano le definizioni approssimative: per esempio, era ovvia l'accusa
di "futurismo" per tutti coloro che spingessero astrazione o deformazione
un po' più in là del gusto comune, mentre il termine "impressionismo"
veniva sparpagliato su tutta la produzione pittorica, in genere di piccolo
formato, che mostrasse attenzione per il plein air, che usasse
velocità e franchezza nella manipolazione della materia cromatica
per far cantare l'intensità delle emozioni, o l'alibi della emozione
per spingere l'intensità di un particolare oltre i limiti del vedere
usuale.
Del resto, è noto che "impressione" fu termine diffuso
nel lessico artistico - per non dire nel quotidiano - assai prima che l'"ismo"
fosse istituzionalizzato in Francia: l'impressione è visiva, come
la macchia - termine a lungo prevalente in area italiana - è intuitiva,
ma è anche vero che intuizione e impressione si riconoscono identiche
nella rapidità dell'appunto grafico e pittorico, dedicato alla sintetica
emozionante visibilità.
Così per Lidio Ajmone critici come Marziano Bernardi ed Emilio Zanzi,
avveduti e informati ma poco propensi a riconoscere l'inarrivabile superiorità
della cultura artistica francese nell'Ottocento, parlano di "impressionismo",
ovvero della "intenzione di fissare un attimo cromatico, un atteggiamento
e un movimento, un mutare di luci e di nubi, un gioco di riflessi sull'acqua
del mare o del lago". E lo stesso artista introduce "impressione"
nei suoi titoli fin dalle prime uscite pubbliche (cfr. l'analitica biografica
di Francesco Sottomano), con valenza tecnica, descrittiva di certi caratteri
della sua pittura come la ridotta dimansione, l'immediata presa visiva,
la frammentarietà, la fattura stenografica, piuttosto che con valenza
critica, cioè affermativa di un programma che non conceda alternative
o aggiustamenti. |
Come
dire che, per lui, impressione vale bozzetto, rapido studio, appunto dal
vero, destinato ad ulteriore approfondimento articolazione finitura; mentre
"intransigeant" - si sa - è termine equivalente a "impressioniste"
nella Parigi dei primi anni Settanta (dell'800, ovviamente), e dichiara
una scelta senza remissioni o concessioni: "tutto qui", salvo
variabili. [..] |
P. Mantovani-M. Galli-F. Sottomano
LIDIO AJMONE
editore FABIANO
edizione 2002
pagine 192
formato 21,5x30,5
telato con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
50.00 €
50.00 €
ISBN : 88-87333-62-9
EAN :
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