Romanzo
INTRODUZIONE
LIGURIA 1982
Stava seduta guardandosi le mani abbandonate pigramente in grembo. A vederla
così di lontano, pareva una figuretta esile, fragile, una vecchina
triste e sola, ma lei non era nè triste nè sola. I suoi ricordi
le facevano compagnia ed ogni giorno la tornavano a trovare le persone che
un tempo aveva amato e che ora erano soltanto memorie.
Teresa Torrelli amava restare lì, ferma, a guardarsi le mani che
ora non portavano più i segni della sua esistenza passata, non mostravano
callosità nè cicatrici a testimoniare il duro lavoro, ma un
groviglio di vene e di pieghe diventate solchi profondi, ora pallide, quasi
traspsrenti.
Le piaceva pensare che quelle mani non le appartenessero, ma fossero lì
per caso, come uccelletti posati in grembo, e le piaceva immaginare il pensiero
di un osservatore sconosciuto che cercasse di indovinare la sua vita attraverso
le sue mani. Cosa avrebbe immaginato quello sconosciuto? Che lei era una
signora benestante, viziata, che poteva permettersi il lusso di trascorrere
le sue giornate in ozio davanti a quell'azzurro mare? Povero estraneo, non
sapeva nulla di quelle mani che avevano stretto corpi, asciugando lacrime,
che erano state decise, e talvolta persino violente. Teresa sorrise. Era
stata amata, qualche volta; era stata necessaria, ad alcuni, aveva conosciuto
molte persone, ma non era mai stata viziata, nessuno l'aveva mai coccolata,
o meglio, aveva cercato di capirla. "E' così forte" dicevano
di lei. Come se lei non avesse mai avuto bisogno di un conforto, o di posare
il capo su di un petto amato. E lei non era nemmeno felice, il suo era autocontrollo,
discrezione. Tutta la sua vita era trascorsa senza ostentazioni, anche il
suo dolore. La sua vitalità di un tempo, la sua allegria non eranoaltro
che una maschera sotto la quale confondere tutti quelli che le si avvicinavano;
soltamnto adesso a guardarla negli occhi si vedeva una malinconia umida
velarle lo sguardo.
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Una
brezza leggera soffiava a tratti dal mare. La casa sulla riva era la sua
casa, quella per cui aveva lottato, anche quando la vita era stata dura
con lei, anche quando pensava di non poter sopravvivere.
Era una costruzione Liberty, ornata sulla facciata da grappoli di fiori
dipinti. Il grande giardinofiniva là dove cominciava la spiaggia;
al centro del giardino, il pozzo carico di gelsomini fioriti spandevano
per l'aria il loro intenso profumo.
Teresa sospirò ed assaporò questo profumo che le riportò
alla memoria altri odori antichi, ormai sepolti nella sua mente.
Un tempo, alle feste, aveva ricevuto dei fiori, adesso tutto questo era
sbiadito, come svanito nell'aria. All'improvviso Teresa alzò gli
occhi dal suo grembo ed il suo sguardo si perse nell'azzurro intenso del
mare, la sua mente vagava già lontana, lo sciabordiodelle onde
arrivava fino a lei che sorrise piano, sorrise di sè, degli altri,
e di quello scherzo crudele che è la vita.
Sospirò e rimase così, immobile,finchè le ombre del
giorno si fecero più intense, i contorni delle cose meno precisi
e l'aria divenne più fresca.
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Margherita Abrile
LO SCIALLE
editore FABIANO
edizione 1999
pagine 104
formato 15x21
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
10.00 €
10.00 €
ISBN : 88-87333-15-7
EAN :
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