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MALATTIA E SALUTE
medicina popolare e ufficiale nelle valli del Pinerolese
tra Ottocento e Novecento
Il problema di tutela della salute ha sempre avuto una risposta soggettiva - a partire cioè da chi sta male - ed una risposta oggettiva - a partire dalle istituzioni preposte al governo della società. La situazione di malattia o di benessere psicofisico, inoltre, presenta cause oggettive, essendo determinata anche dalle condizioni di vita e dall'organizzazione societaria. I quattro saggi presentati in questo volume tengono conto di tutto ciò, anche se in modo niente affatto esaustivo, ma, al contrario, aperto ad ogni possibile contributo, con la caratteristica di incentrarsi su un'area geografico-territoriale specifica. Da un lato la società, intesa come popolazione nel suo complesso, individua i propri malesseri, lo stato di malattia. E cerca in prima istanza la risposta in se stessa, nel tessuto sociale, nella tradizione, anche a carattere magico-religioso, prima di uscire da sé ed accettare l'offerta ufficiale. Dall'altro lato la società, intesa come i responsabili (nello specifico il nascente Stato Italiano e la Chiesa Valdese), offre salute: medicina allopatica, al seguito della ricerca svolta nelle Università, ma anche, in particolare per quanto riguarda le strutture sanitarie confessionali, più motivate dall'inserimento nel tessuto sociale locale, educazione sanitaria ed analisi della genesi della malattia.

PREMESSA

Quale filo conduttore lega quattro saggi su argomenti così diversi (alimentazione e salute, fitoterapia e medicina alternativa, organizzazione burocratica delle condotte, ospedale confessionale a carattere locale), che spaziano in periodi vari tra il 1800 ed il 1900? Cerchiamo di spiegarlo.
Il problema di tutela della salute ha sempre avuto una risposta soggettiva - a partire cioè da chi sta male - ed una risposta oggettiva - a partire dalle istituzioni preposte al governo della società. La situazione di malattia o di benessere psico-fisico, inoltre, presenta cause oggettive, essendo determinata anche dalle condizioni di vita e dall'organizzazione societaria.
I quattro saggi presentati in questo volume tengono conto di tutto ciò, anche se in modo niente affatto esaustivo, ma, al contrario, aperto ad ogni possibile contributo, con la caratteristica di incentrarsi su un'area geografico-territoriale specifica. Da un lato la società, intesa come popolazione nel suo complesso, individua i propri malesseri, lo stato di malattia. E cerca in prima istanza la risposta in se stessa, nel tessuto sociale, nella tradizione, anche a carattere magico-religioso, prima di uscire da sé ed accettare l'offerta ufficiale.
Dall'altro lato la società, intesa come i responsabili (nello specifico il nascente Sta to Italiano e la Chiesa Valdese) offre salute: medicina allopatica, al seguito della ricerca svolta nelle Università, ma anche, in particolare per quanto riguarda le strutture sanitarie confessionali, più motivate dall'inserimento nel tessuto sociale locale, educazione sanitaria ed analisi della genesi della malattia.
È la tensione tra medicina popolare e medicina ufficiale, in cui, se da una parte possono venir riconosciuti alcuni princìpi della medicina popolare da parte di quella ufficiale, c'è una progressiva crescita di quest'ultima, determinata a nostro parere, non dal venir meno dell'efficacia di alcuni rimedi tradizionali, quanto dai progressi della medicina scientifica, progressi che la medicina popolare non registra. D'altro canto, proprio i progressi della medicina ufficiale hanno fatto sì che entrasse maggiormente nel costume il ricorso ad essa da parte della popolazione, anche se, ad onor del vero, per certi versi l'esclusività della dottrina medica implica che anche il ricorso alla medicina ufficiale possa essere classificato come magico-religioso, essendo in definitiva motivato dalla speranza della guarigione, tenuto conto che la scientificità risiede non in coloro che vi ricorrono, ma nella ristretta classe che la esercita.
La richiesta sempre maggiore di prestazioni mediche ha indotto l'amministrazione centrale a perfezionare le modalità di risposta con: la predisposizione di una rete di servizi essenziali per tutta la collettività (es, ospedali, condotte mediche, condotte ostetriche, condotte veterinarie) o da offrire ai membri di quella determinata categoria (es. servizi di mutualità); i tentativi di distribuire in modo capillare ed uniforme questi servizi sul territorio; la definizione delle prestazioni da erogare a tutti i cittadini, di quelle da erogare a quelli in condizioni più sfavorevoli (es. poveri, indigenti, ecc.), e di quelle riservate ai soli membri della categoria (prestazioni mutualistiche). I periodi di tempo analizzati dai vari saggi sono in parte diversi, condizionati da eventi da raccontare non contemporanei, ma comunque significativi nella loro correlazione.
È anche significativo, e va detto in introduzione, che se i fini della Stato Italiano e della Chiesa Valdese erano diversi, in questa unità territoriale i medici furono i medesimi, perché la maggior parte operarono sia in ospedale che come titolari di condotta. Alcune delle osservazioni che i medici fanno nelle loro relazioni ospedaliere possono dunque anche essere lette ad integrazione del saggio, più incentrato sull'organizzazione territoriale sanitaria, relativo alle condotte mediche.
SOMMARIO

MALATTIA E SALUTE.
MEDICINA UFFICIALE E POPOLARE NELLE VALLI DEL PINEROLESE TRA '800 E '900.

DI CHE COSA SI VIVEVA: IL MODELLO ECONOMICO FONDAMENTALE DELLA MONTAGNA PINEROLESE (Santoro - Avondo)

Un'economia quasi naturale...
La conservazione degli alimenti
Alimentazione e salute
Allevamento del bestiame e salute

COME SI AFFRONTAVA IL PROBLEMA DELLA SALUTE: LA MEDICINA POPOLARE (O METASCIENTIFICA) (Santoro - Avondo)

I rimedi naturali e le loro applicazioni
Le fonti per coloro che si avvalevano della fitoterapia
Nelle valli pinerolesi...
Tavola sinottica
Se la fitoterapia non era sufficiente...
- I guaritori che adottano pratiche magico-religiose
- I massaggiatori/manipolatori
- I pranoterapeuti

COME SI AFFRONTAVA IL PROBLEMA DELLA SALUTE: LE PRIME STRUTTURE SANITARIE TERRITORIALI. L'ESPERIENZA DEL CONSORZIO SANITARIO PINASCA - INVERSO PINASCA - VILLAR PEROSA (Laurenti)

Introduzione
La necessità di un consorzio
Costituzione del Consorzio
L'attività del Consorzio
- Il contesto territoriale
- L'assistenza fornita: gli obblighi del medico
L'amministrazione del Consorzio
- L'assemblea consortile
- Il bilancio del Consorzio e la suddivisione della spesa
- I medici consortili
Contenziosi
- Contenzioso con il medico dott. Salvatore Spano - 1914/15
- Contenzioso per l'indennità di cavalcatura - 1923/25
- Contenzioso per la classificazione della Condotta
Verso lo scioglimento del Consorzio
- Spostamento della residenza del medico condotto
- La fine del Consorzio

COME SI AFFRONTAVA IL PROBLEMA DELLA SALUTE: LE PRIME STRUTTURE SANITARIE. GLI OSPEDALI VALDESI DI TORRE PELLICE E POMARETTO (Corsani)

Introduzione
Fondazione dellíOspedale Valdese: cenni storici
I malati
Modalità di ammissione
La certificazione di povertà
I medici
II personale di assistenza
La struttura
I farmaci
L'attività chirurgica
L'ambulatorio gratuito per i poveri
Le malattie
La tubercolosi
La salute
Conclusioni

BIBLIOGRAFIA






MALATTIA E SALUTE

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 1996
pagine 88
formato 21x30
brossura editoriale con sovracoperta rigida plastificata
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

19.90 €
19.90 €

ISBN : 88-8068-036-6
EAN : 9788880680369

 
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