Quella
che si racconta è la vera storia, suffragata dal contributo di alcuni
storici, di Giovan Battista Boetti nato il 7 gennaio 1743 a Piazzano nel
Monferrato.
E' la biografia di questo personaggio bizzarro e stravagante che, con
la sua inesausta curiosità e con la sua brama di esperienze insolite
e misteriose, girò L'Europa, ebbe dimestichezza con le lingue, amò molte
donne nubili, maritate e vedove, sempre traendone guadagno.
Divenne poi giocatore d'azzardo, frate, missionario presso gli infedeli,
vescovo ortodosso giacobita, di nuovo frate cattolico a Vienna, quindi
medico ad Istambul, mercante d'armi, rilevatore di fortificazioni, profeta
d'una religione nuova, valoroso generale. Terminò i suoi giorni nel monastero
ortodosso russo di Solovetsk, poco più che cinquantenne.
Ma c'è chi gli attribuisce ancora un' altra avventura...
Una leggenda senza tempo, ma per questo modernissima, che si legge tutta
d'un fiato
|
Ora
che recenti best seller hanno rinverdito i lussi del Grand Tour
e mentre da molte parti si celebrano i fasti dell'esotismo come una delle
radici profonde dell'identità europea, non apparirà poi così strano che
si pubblichi un altro libro su un personaggio sul quale, a onor del vero,
esiste una letteratura più vasta di quanto si creda, ma che tuttavia appare
ancora insufficientemente studiato in tutti i suoi aspetti. Dinnanzi alla
vita di Giovan Battista Boetti è, sulle prime, facile gettarsi in paragoni:
Pietro della Valle, Giacomo Casanova, Gobincau, tutta una serie cli viaggiatori,
di esploratori, di avventurieri che hanno illustrato quel secolo dei portenti
ch'è stato il xvffi secolo. Coevo della grande Caterina di Russia e di
Wolfang Amadeus Mozart, il Boetti ha davvero avuto una vita inimitabile,
di quelle che sarebbero state degne della penna di Tolstoj o, per altri
versi, di quella di Kipling.
Ma oggi, più che mai, ci si può occupare di lui: in quest'epoca in cui
emergono nuovi fondamentalismi, il cristiano Boetti appare un riformatore
religioso animato da uno spirito sincretistivo e nazionalistico che potrà
forse apparire singolare, ma che certo sarà accolto da molti come un salutare
antidoto al dilagare dell'intolleranza.
Su di lui, sull'uomo Boetti, continua a gravare un'incognita. Chi davvero
fosse il profeta Mansour, tutto sommato, non lo sapremo mai. E' stato
detto che egli rappresenta il tipico settecento avventuroso, libertino,
amorale, erudito e gaudente: ma è vero piuttosto che egli appartiene al
novero strettissimo dei protagonisti che hanno fatto di quel secolo quel
che esso è, o quel che noi riteniamo che sia stato. Sincretista, eretico,
nichilista, riformatore, conquistatore. Avrebbe potuto essere un nuovo
Tamerlano, o magari un altro Maometto?
Diciamo la verità: un altro, più inquietante interrogativo ci assilla.
Mosè, Maometto e gli altri profeti armati che hanno avuto successo altro
non potrebbero essere se non dei Boetti più abili e fortunati. E di quanti
Mosè, cli quanti Maometti falliti è costellata la storia? Noi crediamo
che per ricostruire seriamente il passato ci si debbano porre domande
anche di questo tipo; che una storia correttamente intesa non possa sfuggire
al condizionale. Boetti sfiora la grandezza, vi si trova ad un passo,
quasi l'afferra: e fallisce, e cade.
Dall'emergenza degli infiniti possibili che banno'incontrato la sua vita
come quella di chiunque altro, si realizzano quelli che lo conducono alla
rovina. Non c'è logica, non c'è norma in tutto questo. Non, almeno, logiche
e norme umane. Ed è qui che il cultore di storia deve fermarsi.
FRANCO CARDINI
|
Giorgio Di Francesco
MANSOUR IL PROFETA
editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 1996
pagine 158
formato 11x17
brossura
tempo medio evasione ordine ESAURITO
4.50 €
4.50 €
ISBN :
EAN : 9788886425384
|
|