 |
 |
 |
|||
 |
|||||
|
||||||||||||
| MEMORIE Pietro Verri |
| INTRODUZIONE La riapertura dell'Archivio Verri, donato vent'anni fa dagli eredi alla Fondazione Raffaele Mattioli, e l'opera d'inventariazione dei manoscritti, condotta con rigore dalla dott.ssa Costa e dal dott. Panizza, permettono ora finalmente di considerare gli scritti di Pietro Verri in tutta la loro ampiezza e varietà. Tra questi un particolare interesse presentano gli scritti autobiografici: ci troviamo, infatti, di fronte a un nuovo genere di scrittura memorialistica sicché, mentre da Gennaro Barbarisi viene il suggerimento di evitare la parola autobiografia, Giorgio Panizza rileva la paradossalità d'una vena memorialistica tanto esuberante cui non corrispose la volontà di pubblicazione. Mai sarebbe uscito dalla penna del Verri un racconto completo della propria vita sul modello delle grandi autobiografie settecentesche, sebbene se lo fosse proposto. L'urgenza di fissare sulla carta problemi d'ordine pubblico o privato, che di volta ìn volta impegnavano la sua mente in un'analisi minuziosa con la scrupolosa preoccupazione d'accertamento dei fatti, non gli avrebbe permesso d'indugiare in una scrittura di più ampio respiro. La produzione memorialistica del Verri si articola in un'ampia serie di scritti estemporanei, nati da occasioni varie, ma sempre di scottante attualità per Pietro, resi con moduli stilistici differenti, il più delle volte interrotti bruscamente come se fosse venuta meno la forte tensione che li aveva originati. Fra questi documenti di carattere strettamente privato il «Manoscritto» per Teresa occupa un posto a sé, non solo per «le capacità d'osservazione e d'acume psicologico» che ne fanno un capolavoro, ma anche perché indirizzato a una precisa destinataria: «nato da sentimenti sacri e teneri... non è fatto che per Teresa». Tuttavia, al commovente affetto paterno, che si rivela nel racconto delle cure per la piccola, alla sollecitudine volta ad evitarle ogni motivo di sofferenza così come alla delicata premura di trasmetterle un ricordo della dolce creatura che le ha dato la vita s'intreccia una esigenza personale, apertamente dichiarata: «Serve a me di qualche consolazione Teresina mia cara figlia l'occuparmi nello scrivere cose attinenti la mia cara Maria, e serve a me pure di dolce impiego quello che un giorno sarà caro a voi»". Esigenza ribadita nelle Idee politiche da non pubblicarsi: «...nato nell'Italia, e singolarmente nel Milanese, io non posso sfogare i miei pensieri se non collo scriverli, e per non turbare la placidezza della mia vita rinunziare all'idea di pubblicare un libro che non conciterebbe che paura e odio contro del suo Autore», le cui «idee non sono quelle di uno schiavo» e i cui «sentimenti sono quelli di un uomo che sente la dignità propria», «malgrado il Dispotismo sotto del quale» è «nato e cresciuto». [..] |
INDICE Introduzione 1) Udienza avuta il giorno tredici Settembre 1771 a Chembrun da S. M. l'Imperatore. 2) Lettera riservata che spedii al Cav.re Alessandro a Roma l'anno 1781 verso Dicembre... 3) Alcune osservazioni che si credono discrete e meritevoli di attenzione. 4) Memorie sincere del modo col quale servii nel militare e de' miei primi progressi nel servigio politico. 5) Pensieri miei pericolosi a dirsi. 6) 1785: 8 Agosto. 7) Ornago 12 Luglio 1788. 8) Memorie sulle disensioni e divisioni della Famiglia Verri dopo la morte del Conte Gabbriele Verri seguita nel 1782... 9) 1789: 11 Agosto. 10)Alcune lettere che a caso mi rimangono (...) 11)Io sono nato nobile (...) 12)Memoria del Conte Pietro Verri in cui si espongono i motivi per i quali venne impiegato e poi dopo venti anni congedato. 13)Sincera memoria sugl'impieghi che ebbi e sulla cagione che me li fece perdere. Note Indice dei nomi |
 
|
|
| ©1999-2024 Tutti i diritti riservati Via Brofferio, 80 14100 Asti - Piemonte - ITALY Cell +39 3490876581 Spedizioni corriere espresso in Italia e in tutto il mondo Riceviamo in sede su appuntamento P.IVA 01172300053 - Cod.Fisc. BSSVCN50C23B425R - REA AT-93224  ebussi50@gmail.com |