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| 1945 MISTERO IN VALLE SCRIVIA |
| La guerra è finita da poco e diverse ferite faticano a rimarginarsi. Alcuni spari nella notte, cui fa seguito la sparizione del dentista del paese, giovane simpatizzante del fascismo, inducono alla conclusione che ci si trovi di fronte a una vendetta partigiana. Nel frattempo, però, la scoperta di un ammanco di denaro dalla cassaforte del suo studio fa cambiare idea all'opinione pubblica e il dentista da vittima diviene artefice di un piano ben architettato per fuggire col denaro. In una realtà di paese permeata di passato e concretezza, tra boschi, carbonaie e serate all'osteria, il maresciallo Edoardo Anselmi, da poco a Montoggio, cerca di vincere la ritrosia dei montanari scavando tra le tradizioni, i silenzi e i legami di una terra avara e rispettata. | L'aria che scendeva dai monti profumava di un'intenzione d'estate. Il verde delle piante era vivo, accarezzato dal tepore di un maggio che imparava a respirare la sorpresa della libertà. Qualche ciliegio punteggiava di rosso la collina che Carla affrontava col passo agile di chi è abituato a vivere in salita. Quando entrò le parve di non fare altro da sempre. Suo fratello era ricoverato lì dalla metà di aprile, insieme a chi continuava la sua guerra incurante di una Liberazione in cui prima aveva sperato. L'oscurità del corridoio odorava di fresco e di medicine. Nello stanzone avanzò tra gli sguardi che sostenevano i commenti biascicati di chi ormai stava meglio e i lamenti sofferti di altri. L'ombra di imbarazzo delle prime volte ora non la sfiorava più, e anche quelli che non rinunciavano a rilevare l'ingresso di parenti giovani e particolarmente piacenti, figlie, sorelle o fidanzate che fossero, ormai si erano abituati alla sua presenza quasi giornaliera e parevano più svogliati nel palesare apprezzamenti, volgari o meno a seconda della vicinanza severa delle suore. – Paglia, guarda un po' chi c'è. Suo fratello dormiva voltato. Il piede sul materasso lo fece oscillare e il sorriso del suo vicino di letto contagiò Carla. – Ciao Secolo, come va? Ti vedo bene ormai. [..] |
 
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