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| TRA MITO E PALINODIA Itinerari alfieriani |
| INTRODUZIONE Raccolgo in questo volume, dopo averli sottoposti ad un'ampia e sistematica revisione, i miei studi alfieriani pubblicati in rivista o in edizioni miscellanee tra il 1978 e il 1998, insieme ad un saggio inedito. Particolarmente i testi apparsi per primi hanno subito, più che una revi-sione, un completo rifacimento. Riproporre degli studi a distanza di vent'anni dalla loro composizione induce quasi inevitabilmente a rimetter mano ai testi: rileggere diviene un ripensare che provoca un riscrivere. La revi-sione ha corrisposto anche ad un'esigenza di ordinamento interno del volume, ovvero all'intento di sviluppare attraverso i singoli studi un discorso critico provvisto di una propria continuità. Mi sono proposto di delineare un'interpretazione accuratamente documentata e per quanto possibile coerente dell'itinerario artistico e intellettuale alfieriano. Il titolo del volume si riferisce proprio al tormentato svolgimento di questo itinerario, attraverso il quale si sviluppa un complesso intreccio di mito politico e di mito letterario, di mito tragico e di mito personale. Il passaggio dal mito alla palinodia, dalla stagione degli eroici furori a quella dei disinganni disegna un diagramma drammaticamente conflittuale. Un mondo di irriducibili contrasti interiori occupa la scena delle maggiori tragedie alfieriane ed emerge nelle rime d'ispirazione autobiografica. Il Saul e la Mirra nascono proprio dall'elaborazione di questo modello tragico legato al fatale conflitto che oppone l'uomo alla divinità. Lo scontro che campeggia nella scena del Saul, d'altra parte, non si svolge tanto fra il protagonista e un'Entità assoluta a lui esterna quanto all'interno della coscienza del vecchio re. Irrimediabilmente chiuso nelle profondità inconfessabili della coscienza si svolge il dramma di Mirra, l'ideale figlia di Saul. Quello che in Saul è il dramma del crepuscolo dei re e dello scontro con la volontà divina trova in Mirra un approfondimento spinto a limiti invalicabili. Tutto un sistema di pensiero tragico cresce intorno alla centralità dell'Io diviso. L'introspezione dei conflitti dell'Io viene sviluppata dal giovane Alfieri già nel Giornale: «Que de contrastes dans notre coeur, que de faiblesses, que d'inconséquences!». Un'immagine analoga emerge nell'autoritratto morale precedentemente abbozzato nell'Esquisse du Jugement Universel: «J'ai été toujours un tissu d'inconséquences, et j'ai réuni dans mon caracthère tous le contrastes possibles». All'interno del sistema stilistico alfieriano si sviluppa una retorica dell'antitesi che esprime un irriducibile contrasto interiore, un viluppo di tensioni opposte tra loro coesistenti: rientrano in quest'ambito le opposizioni Achille-Tersite, voglio-disvoglio, empia-innocente, gigante-nano. I conflitti che attraversano l'itinerario alfieriano non si limitano ad esprimere un'esperienza individuale: al contrario riflettono in modo singolarmente rivelatore una svolta storica in atto, uno scontro tra due epoche, tra due culture, coincidente con la transizione dall'Illuminismo al Romanticismo. Cambiano profondamente l'identità dello scrittore e la funzione della letteratura, mentre nuovi miti occupano la scena letteraria. L'evoluzione dell'atteggiamento dell'Alfieri nei confronti di Voltaire appare al riguardo emblematica. [..] |
INDICE Introduzione I. «Oltre i confini del natural dolore...». Retorica tragica ed esperienza-limite nella Mirra II. Tra «pensieri» e «ardentissimi desiderj». Mito politico e mito letterario nei trattati alfieriani III. Le Mosche sul Panegirico: Alfieri «sbastigliato» IV. Il pensiero politico alfieriano e L'Antidoto V. «Se Filogallo io fuí, mel reco a scorno». Palinodie alfieriane VI. L'epistolario VII. Rosmunda VIII. Alle origini del mito alfieriano fra letteratura, teatro e storia Appendice I. Tosca da Sardou a Puccini II. La Rivoluzione francese all'Opera: da Salieri a Poulenc Indice dei nomi |
 
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