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MONFERRATO ARTE E STORIA n. 17
dicembre 2005
Piemontesi in Oriente
al servizio dei marchesi di Monferrato
(secoli XII-XV)
WALTER HABERSTUMPF

Nel marzo del 2004 si è svolto ad Atene un congresso internazionale sulla quarta crociata, convegno cui ho partecipato come relatore: durante i lavori ancora una volta ho potuto notare, non solo da parte degli accademici, ma anche del pubblico, un rinnovato interesse per le imprese oltremarine dei marchesi monferrini. Prova ne sia che, durante il mio soggiorno in Atene, mi capitò di ricevere un messaggio con cui una signora di Tessalonica, evidentemente appassionata di storia, mi richiedeva notizie di quel Rolando Pesce, dei signori di Mombercelli e compagno di Bonifacio, cui l'Aleramico concesse il feudo di Platamon, località sita nei pressi di Salonicco.
In effetti fu al seguito delle balzane bianche e rosse dei marchesi monferrini - sotto la cui guida militarono in Outremer e in Grecia oltre ad alcuni Genovesi, anche baroni di Lombardia, signori tedeschi, cavalieri di Provenza e di Borgogna - che, al volgere del secolo XII, feudatari piemontesi emigrarono in Levante con gli Aleramici, sebbene le cronache greche e latine, e i pochi documenti rimasti, siano avari di nomi e di notizie. E invero con la quarta crociata si ebbe «il primo episodio di un'emigrazione durevole» di nobili, e soprattutto di uomini d'affari monferrini e piemontesi in Oriente, mentre nelle successive spedizioni si trattò piuttosto di un espatrio temporaneo, della durata circa di un anno, caratterizzato ancora una volta da una scarsa partecipazione dei cavalieri di Lombardia. Anche la presenza di mercanti piemontesi in Oltremare fu complessivamente contenuta sia per numero di persone sia per volume di affari: odo dal secolo XIV in poi qualche piccolo nucleo di Alessandrini, Astigiani o Monferrini, sovente confusi nelle fonti con i Genovesi, si trovarono coinvolti in scambi e transazioni economiche nelle isole di Cipro (e in particolare a Famagosta) e di Chio, con l'impero di Trebisonda, in Armenia, o a Caffa e a Pera. Una presenza forse non trascurabile a livello politico, ma nel suo complesso marginale sul piano più strettamente economico.
Sicuramente numerosi dovettero essere i Piemontesi al servizio di Guglielmo Lungaspada, di Ranieri, di Corrado, di Bonifacio e, successivamente, dei Paleologi di Monferrato durante le loro imprese in Levante. Alcuni di essi, appartenenti a grandi casati, sono stati oggetto di studi monografíci come i conti Biandrate, Uberto di Cocconato, Rolando Pesce' o Pietro II de Magnano da Vercelli, già abate di Lucedio, poi di CortaYthon in Grecia, e infine patriarca d'Antiochia (1209-1217); altri ancora sono meno conosciuti e poco studiati se si eccettuano alcune annotazioni nella celebre opera di Leopoldo Usseglio.
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SOMMARIO

STUDI

W. Haberstumpf
Piemontesi in Oriente al servizio dei marchesi di Monferrato (secoli XII-XV)

A. Perin
Una scheda per Casale capitale dei Paleologi

S. Merlo
Indagine sulla proprietà fondiaria nel comune di Pontestura verso la fine
del XVIII secolo

NOTE E DOCUMENTI

E. Rampi
martirologio in versi del messale Gambera: un testo di provenienza sangallese nell'Archivio Capitolare di Casale Monferrato

C. Viano
Gli ordini dei Gonzaga a San Sebastiano Po 1559-1571

Recensioni e segnalazzoni

Attività dell'Associazione 2005

Elenco dei Soci




aa.vv.

MONFERRATO ARTE E STORIA n. 17

editore ASS. CASALESE ARTE E STORIA
edizione 2005
pagine 120
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

18.00 €
18.00 €

ISBN :
EAN :

 
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