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MONFERRATO ARTE E STORIA n. 20
dicembre 2008
"Come si usa in Monferrato":
L'organizzazione militare in età aleramica

ALDO A. SETTIA

Occorre preliminarmente ammettere che i tempi più gloriosi degli Aleramici sono, dal punto di vista qui esaminato, anche i più oscuri: nulla infatti si conosce sulle forze di cui poterono servirsi il capostipite Aleramo nell'originaria affermazione della sua signoria e Guglielmo V e i suoi figli al tempo delle lotte sveve e delle loro famose spedizioni in Oriente; non solo, ma mancano informazioni adeguate anche sulle risorse militari che il marchesato dovette fornire a Guglielmo VII nella seconda metà del secolo XIII, quando egli fu capitano di guerra di molte città dell'Italia settentrionale.
Per i secoli X e XI si può pensare che rimanesse valida un'organizzazione di tipo carolingio in cui la parte più valida delle forze era costituita da vassalli casati sostenuti solo occasionalmente dal reclutamento delle popolazioni dipendenti'. Può essere utile ricordare, in proposito, quanto Liutprando di Cremona fa dire al marchese Anscario di Ivrea, trasferito a Spoleto da re Ugo, quando viene attaccato dal conte Sarilone: "Accorrerà subito un'eletta schiera di giovani balenante di fulvo metallo, provata da molte battaglie, che mi ha accompagnato quando sono venuto qui", ma aggiunge che anche il suo avversario dispone di "prodi abituati alla guerra non meno di noi"'
Ogni funzionario di alto rango disponeva, quindi, di un seguito di uomini ben addestrati ed equipaggiati per il combattimento a cavallo, pronti a intervenire senza aspettare l'esito di una macchinosa mobilitazione. Essi potevano costituire reparti di pronto impiego per azioni rapide all'interno di un settore stabilito. Da un reparto simile potrebbe perciò essere stata ottenuta la vittoria contro i Saraceni ad Acqui nel 933 circa, di solito attribuita ad Aleramo benché - va detto - ciò non sia affatto confermato dalle fonti disponibili.
Disponiamo di alcuni dati, per quanto sempre occasionali e frammentari, per i secoli XII e XIII nei quali il marchesato di Monferrato, dal punto di vista dell'organizzazione militare, si presenta come un principato rurale
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SOMMARIO

Aldo A. Settia
"Come si usa in Monferrato": l'organizzazione militare in età aleramica

Luca Patria
La fideiussione del marchese Guglielmo VI di Monferrato per il matrimonio di Beatrice di Savoia (1219): nota breve

Giuliano Alfredo Giorcelli
Montiggio, Montaino, Quarti. La localizzazione sul territorio

Beatrice Del Bo
Casalesi al governo nel marchesato di Monferrato in età paleologa
(XV secolo)

Lorena Ginato
Le acque a Casale Monferrato. Ingegneri e progetti tra XVI e XVII secolo

Enrico Lusso
Geografia di un patrimonio familiare. Il consegnamento dei beni di Guido Sangiorgio del 1595

Antonella Chiodo
Problemi aperti sul rapporto fra il giovane Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e la realtà artistica del Piemonte orientale sul finire del Cinquecento

Recensioni e segnalazioni

Attività dell'Associazione 2008

Elenco dei Soci




aa.vv.

MONFERRATO ARTE E STORIA n. 20

editore ASS. CASALESE ARTE E STORIA
edizione 2008
pagine 144
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

18.00 €
18.00 €

ISBN :
EAN :

 
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