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NATURA
full immersion
NATURA
Full immersion


Gli animali sono là; i fiori sono là; le montagne, i fiumi, le foreste sono là.
Ormai, quasi tutto il nostro pianeta è conosciuto, mappato, ma il desiderio di scoperta dell'Uomo non si è fermato. Un tempo questa scoperta consisteva soprattutto nell'esplorazione geografica; poi fu il momento di quella scientifica e, parallelamente, la Storia del genere umano è stata accompagnata dall'esplorazione estetica del mondo, espressa in forme e stili tanto numerosi e vari quanto - potremmo dire - le teste pensanti.
Nell'Arte, prima ancora della qualità dell'esecuzione è importante l'unicità dell'opera e in questo già l'аutentico
desiderio di espressione dell'artista è garanzia di originalità, di varietà dello stile. Uno stile che si afferma crea poi una corrente, ma questo è solo un elemento di continuità espressiva, di similitudine e non scalfisce il valore, l'importanza e l'unicità del singolo atto creativo.
Fotografare è un arte? Su questo si può discutere a lungo, specialmente in un contesto come quello odierno, in cui la tecnologia ha messo a disposizione di tutti strumenti elettronici e software che hanno avvicinato lo scatto alla pennellata ed è ormai difficile dire se una foto proiettata o appesa al muro sia un quadro o una fotografia, un "dipinto" creato da fantasia e immaginazione o una fotocopia di un momento reale davvero tanto speciale. Ecco, tutto diventa allora più sfumato, più aleatorio.
Ma che importanza ha, in fondo, sapere se un'immagine, una fotografia, sono il risultato di un atto di immaginazione, di un'idea che si concretizza attraverso un lungo lavoro manuale di ritocco, piuttosto che l'attimo infinitesimo di un click?
Per poter decidere dovremmo prima metterci tutti d'accordo su quale sia effettivamente lo scopo di un'immagine. Di qualunque immagine. Non c'è niente di più difficile che mettere d'accordo due critici e, in fondo, ognuno di noi è un critico quando guarda un lavoro artistico - suo o di qualcun altro - e incomincia a formulare pensieri. Critico d'arte non è solo la persona titolata, depositaria di una cultura complessa e più o meno nozionistica, o una particolare competenza. E vi sono critici che non hanno mai dipinto un quadro o scattato una fotografia...
Critico d'arte è ognuno di noi, in ogni momento della vita. La nostra intersezione con la creatività, con l'Arte è un obbligo cui non possiamo sfuggire, ma soprattutto la critica dell'arte è, in fondo, talmente
intrinseca e connaturata al pensiero umano da non poter essere separata dall'atto stesso del pensare. Ogni volta che decidiamo "è bello" "mi piace" "non mi piace" stiamo facendo della critica dell'arte non meno importante di quella operata per mestiere da grandi nomi riconosciuti.
In questo senso esiste, in fondo, un sentire comune che unisce le culture, e gli uomini all'interno di una stessa cultura. Proviamo a cercare questi elementi di unità del percepire, del vedere.
Penso che l'immagine sia la sintesi di due elementi fondamentali, che ne giustificano l'esistenza e le conferiscono un senso e un valore: interpretazione e comunicazione.
L'Arte non esiste senza l'Artista, ma non può compiersi senza uno spettatore. E questo è banalmente vero in una pinacoteca o a una mostra fotografica. Ma è vero anche quando siamo soli a trarre dal buio della nostra mente un'idea nuova, oppure ci isoliamo nell'angolo più intimo di noi stessi per collegarci a quel substrato profondo del nostro sé da cui ci sembra provenire la luce di ogni nostra intuizione. Non ditemi che nell'attimo in cui pensate e scattare una foto, in quel preciso, brevissimo attimo, non vi sentite unici e soli! Sono quei momenti, quei luoghi interni, nostri, in cui il silenzio e la solitudine sono i benvenuti, ma in cui comunque non mancano l'artista e lo spettatore. Entrambi sono presenti e attivi, e coincidono. Il pittore giudica sé stesso quando fa un passo indietro per guardare meglio l'opera; un fotografo fa qualcosa di analogo nel momento in cui ripensa alla scena appena ritratta o la riguarda nel display della fotocamera digitale. Fotografia, giudizio, speranza.
Speranza, di cosa? Speranza che la foto piaccia: a noi, agli altri, a tutti.
Dopo lo scatto la creazione è pressoché compiuta; l'immagine (latente o digitale) è acquisita e subito ci dedichiamo a un nuovo momento creativo. Ecco la liberta: avere ancora un rullo, ancora spazio sulla scheda, ancora un soggetto interessante. Sé, perché se oggi più che mai la fotografia è una forma di conoscenza, di studio del reale, di interpretazione del mondo intorno a noi e di libera espressione creativa, è anche vero che gli animali sono là, i fiori sono la e le montagne, i fumi e le foreste sono là che ci aspettano. Da sempre.

Eugenio Manghi
SOMMARIO

Introduzione

Friendship

Looking

Lights&Shadows

Eating

Flying

Referenze fotografiche





NATURA

editore GRIBAUDO
edizione 2006
pagine 96
formato 19,5x30
brossura
tempo medio evasione ordine
5 giorni

20.00 €
15.00 €

ISBN : 978-88-7906-320-3
EAN : 9788879063203

 
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