In
un’epoca non ben precisata, in una località di mare
non ben definita, un omicidio sconvolge il tranquillo scorrere della
quotidianità.
A occuparsene è l’ispettore Gegè Marunzio,
uomo introverso, pessimista nei confronti della vita, probabilmente
influenzato dal lavoro che svolge.
Per fortuna
che nel bar del porto, tappa obbligata delle sue peregrinazioni giornaliere,
lo aspetta l’amico Ben, ufficiale di bordo senza imbarco,
il quale, per blandire i suoi dubbi e per rallegrarlo, ogni volta gli
racconta di sue mirabolanti avventure: ironiche, spassose, talvolta comiche
al punto da sembrare inventate.
In questo
gioco di realtà e finzione, intanto, si dipana il mistero
dell’omicidio dell’Inglese, che diventa pretesto e scenario
per le mille storie di Ben il marinaio.
Un romanzo
divertente e delicato, dove colpisce la sensibilità dell’autrice
nel raccontare una vicenda, ma soprattutto un’amicizia: quella
di due uomini diversi e complementari, in cui il realismo crudo e passivo
dell’uno si completa con la spensierata solarità dell’altro.
Hanno scritto:
Piero
Femore, “La Repubblica” sabato
14 maggio 2005
“ Un’opera
narrativa curiosa dove il romanzo sembra essere un artifizio letterario
per poter raccontare avventure spassose e comiche. Chi le racconta è Ben,
ufficiale di bordo senza imbarco. In un curioso gioco di realtà e
finzione si sviluppa il mistero dell’omicidio
dell’Inglese che dovrebbe essere la vera trama del romanzo, ma
che diventa invece pretesto e scenario per le mille storie di Ben il
marinaio, su cui sta indagando l’ispettore Marunzio, uomo introverso,
pessimista nei confronti della vita, probabilmente influenzato dal lavoro
che svolge.
Colpisce
l’amicizia tra due uomini diversi e complementari in
cui il crudo e passivo realismo dell’uno si completa con la spensierata
solarità dell’altro. Quanto ci sia di vero nelle storie
di Ben il marinaio non è importante ai fini dello sviluppo della
storia. I racconti di Ben sono pieni di colori, di pirati e di mare,
come quello dell’arrembaggio alla nave di Ben da parte di una banda
di “piratasse” che poi si giocano il carico a Backgammon
per una notte d’amore. E perdono.
Le storie
di ben sono tutte così, senza alcuna possibilità di
verifica, ma tutte consolatorie per l’ispettore Marunzio.”
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INCIPIT
“La
faccenda andava risolta immediatamente.
La faccenda
era un tizio con le budella a penzoloni e qualche litro di sangue in giro.
Litri? Forse non proprio litri. Ma a ogni modo abbastanza per dare l’impressione
di qualcosa di fin troppo sanguinolento per l’ispettore Marunzio
che, anima sensibile, pensò a quanto sarebbe stato più riposante
se il sangue anziché rosso fosse stato di un bel verde smeraldo – secondo
la teoria dei colori, quantomeno. Ma poi considerò: “Quanti
delitti in più ci sarebbero stati? Quanti più casi non risolti?
Non era forse tutto quel rosso che urgeva una risposta?”
L’arrivo
dei colleghi della scientifica interruppe quei pensieri. Non che fosse
un cinico, ma ogni volta reagiva alla vista di quelle scene truculente
con osservazioni astratte che l’isolavano da contesti così violenti.
Finiti
i rilievi l’ispettore si recò in commissariato. Poi, sbrigato
ciò che doveva sbrigare, decise di prendersi una pausa prima di
tornare a casa e andò da Rino. Il bar osteria era nella città vecchia,
vicino a dove abitava, e lì ci trovò ben che leggeva il giornale.”
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Cinzia Sesti
LA NAVE DI FIAMMIFERI
editore L'AMBARADAN
edizione 2005
pagine 224
formato 14x21
copertina plastificata con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.50 €
15.50 €
ISBN : 88-89257-06-7
EAN :
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