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OCCHI DI DONNA
Di getto un miscuglio di emozioni che ti frugano dentro per venire a galla
INTRODUZIONE

I versi raccolti nelle pagine seguenti raccontano momenti belli o meno belli della mia vita, quelli che chiamo gli "alti e bassi': momenti vicini nel tempo o lontani, emozioni che, una volta venute a galla, ho voluto fermare sulla carta per non lasciarle più scappar via.
Chi mi conosce sa che la salute è stata piuttosto avara con me e a chi non mi conosce non voglio raccontare i periodi difficili che ho dovuto affrontare; tuttavia per spiegare il motivo che mi ha spinta a scrivere questi versi devo raccontare che a partire dal 30 settembre 2008 per due mesi sono stata ricoverata all'Ospedale Santa Croce di Cuneo. Non potevo più articolare le parole, parole che avevo chiare in mente, e per giunta non riuscivo né a leggere né a scrivere. Ad una persona loquace, estroversa come me, amante della lettura, non poteva capitare di peggio! Non posso ancora considerarmi guarita, ma è proprio nel periodo di convalescenza ancora in corso che, piano piano, nel silenzio di casa mia, ho iniziato ad esercitarmi nello scrivere, da vera autodidatta, sia come esercizio calligrafico, sia, come ho già scritto, per fermare sinteticamente gli innumerevoli pensieri che mi passavano in mente. Provavo anche a leggere ciò che scrivevo come se parlassi ad un pubblico, quasi sempre non riuscendoci.
Apro una parentesi per ringraziare tutto il personale sanitario che mi ha curata, i Medici che continuano a curarmi con vera competenza, ringrazio la mia famiglia che mi ha incoraggiata, ringrazio Dio e ringrazio me stessa di aver avuto la forza di ricominciare tutto da capo.
Ho sempre avuto difficoltà ad approcciarmi alla Poesia, quindi trovo strano che mi sia messa a scrivere versi. Negli anni di insegnamento nella Scuola Elementare, il genere letterario che ho curato meno, e di questo mi scuso con gli alunni, è sempre stato quello poetico: mi metteva in difficoltà la scelta dei testi adatti all'età e non mi sentivo preparata adeguatamente ad avviarli alla comprensione e alla fruizione delle poesie.
Vorrei concludere esprimendo una mia convinzione: a scuola la poesia non va volta in prosa. Ogni parola che il poeta scrive ha un suo significato, un posto ben preciso, se si riscrive con parole nostre, si stravolge il tutto. La poesia va contestualizzata, letta e riletta più volte in tempi diversi, commentata, criticata, assaporata e fatta nostra. Sarà poi dimenticata, ma, io credo, non sarà dimenticata del tutto: prima o poi qualche miscuglio di emozioni potrà sempre riaffiorare.
INDICE

Trattoria piemontese
Primi incontri
Un ritmo
Inno
Nevicata nel bosco
Domani - Oggi - Ieri
Una finestra
Piccole scuole
Bolle di sapone
Colori e ombre
Cicogne nell'aria
Lettera alla mia maestra
Nebbia
Colori
La casa nuova
Figli
Fermati!
Dimentica
Ricovero
Parentesi
Anno scolatico 1982-'83 -Tempo pieno
Vola, vola, vola
Primi passi
Anonimo
Guerra e pace
A mio marito
Le mie piante
Altalena
Casalinga
Rinascita
A pochi passi dal campanile
Tempi moderni
Marmo
Occhi al cielo
In terra straniera
Speranze
Un giovane e un vecchio
Un mattino
Aria di festa intorno
Sei tu
Una poesia?
Il palloncino
Mamma
"Mille e una notte"
Api sperdute
Puzzle
Ritorno alla vita
Passatempo
Non ho mai viaggiato
Ghitin
La musica del mare
Eccoti!
Vento
Sguardi
1978 - la 500
Il muro
Sulla battigia
La donna mia




Vilma Bertorello

OCCHI DI DONNA

editore FUSTA
edizione 2011
pagine 84
formato 14x21,5
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

9.00 €
6.70 €

ISBN : 978-88-95163-51-2
EAN : 9788895163512

 
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