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ONOMASTICA E LESSICO TRA RISORGIMENTO E ITALIA UNITA
INTRODUZIONE

Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia l'indirizzo di "Onomastica" del Dottorato di ricerca in "Studi Euro-asiatici: Indologia, Linguistica, Onomastica" della Scuola di dottorato in "Studi umanistici" dell'Università di Torino ha voluto raccogliere alcuni saggi di docenti ed allievi, dedicati al tema assunto come titolo di questo volume.
Di fronte al generale entusiasmo sollevato dalle celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia, ci è parso doveroso offrire un piccolo contributo, come segnale della nostra partecipazione all'evento.
Gli interventi selezionati per questa pubblicazione hanno lo scopo di documentare attraverso una prospettiva non troppo ovvia il coinvolgimento della popolazione di tutte le zone d'Italia al movimento risorgimentale. Gli autori hanno cercato di trasmettercelo attraverso soluzioni diverse, sempre però di stampo onomastico.
Il volume si apre con l'esame dell'antroponimia individuale riconducibile ai toponimi resi noti dalle battaglie che avviarono l'unità della penisola (n. 1), completamento di un precedente studio sui nomi individuali ricavati dai cognomi degli eroi risorgimentali. La scelta delle famiglie, tanto disinvolta da apparire rivoluzionaria e qualche volta addirittura imbarazzante, documenta l'alta tensione emotiva presente in quel momento tra le masse dell'intera penisola. Questi interventi, che nella loro origine si configurano come effetti di moda, in realtà, attraverso il richiamo familiare, rivitalizzano in modo duraturo il repertorio tradizionale in uso da secoli.
Alla deonomastica è dedicato il contributo n. 2, che analizza la ricaduta sul lessico comune e sulle espressioni proverbiali dei cognomi dei tre principali protagonisti del movimento risorgimentale: Cavour, Garibaldi, Mazzini. L'attenta ricerca dell'autrice scova tra le pieghe dei quotidiani, delle relazioni parlamentari,
delle lettere private le neoconiazioni, spesso di natura polemica o derisoria, che gli antagonisti e i critici creano e propongono. Alcune restano occasionalismi che si perdono nel giro di pochi anni, ma altre lasciano tracce di lunga durata sul lessico della nostra lingua, giungendo fino ai giorni nostri con valori semantici identici o reinterpretati.
Due saggi (n. 3 e 4) sono dedicati all'impresa dei Mille, attraverso l'analisi dei nomi individuali e dei cognomi, la collocazione del loro focus sul territorio, al fine di rilevarne l'eventuale caratterizzazione locale. I due lavori permettono pure di sottolineare la forte componente settentrionale, in particolare lombarda, che sta alla base dell'impresa garibaldina.
I restanti tre contributi guardano con maggiore attenzione al Piemonte, che in questa occasione non può e non deve essere collocato ai margini.
Gli odonimi torinesi (n. 5), seguiti nel loro continuo progressivo adattamento alle richieste amministrative derivanti dagli eventi storici che investono la città, consentono di tracciare un percorso di sviluppo anche linguistico che partendo dall'epoca napoleonica giunge fino agli anni dell'unità. Le sostituzioni ufficiali, per qualche decennio francesizzanti, non riescono a far tacere né la voce del dialetto né il legame con la lingua italiana e l'Italia, cercato con insistenza fm dai tempi di Emanuele Filiberto e ulteriormente rafforzato dalla volontà celebrativa al momento della raggiunta unità nazionale.
Al sistema antroponimico piemontese di questo stesso periodo è dedicato il contributo n. 6, nel quale si esaminano le modalità di regolamentazione dell'identità onomastica dei trovatelli, attraverso l'esame dei documenti di area saluzzese. Mediante il confronto con altri studi dedicati al medesimo periodo ma reltivi ad aree differenti, si evidenzia la coesistenza di soluzioni alternative sul territorio piemontese, che tuttavia recepisce sempre la necessità di salvaguardare la formula ormai regolamentare di nome + cognome. Anche in Piemonte si sviluppa dunque quella illuminata sensibilità diffusa dal codice napoleonico, grazie alla quale i trovatelli non sono più "figli di nessuno", ma "enfants de la patrie": è la patria che, in pieno spirito risorgimentale, ad essi procura l'identità non ereditata.
L'ultimo saggio intende essere un omaggio ai giovani che per propria volontà o per ineluttabile destino si trovarono a contribuire attivamente a costruire l'Italia unita, spesso perdendo la vita in azioni di guerra. I nomi e i cognomi dei nati a Torino nel 1841, chiamati alle armi nel 1861, illustrano la massiccia componente locale dell'onomastica dei soldati di quel periodo.
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Alda Rossebastiano
Università di Torino
INDICE

Introduzione

di Alda Rossebastiano

Onomastica e unità d'Italia: le battaglie risorgimentali nell'antroponimia del XX secolo
di Alda Rossebastiano

Tra Mazzinate, Garibaldesi e Cavurrini:
note di deantroponimia risorgimentale
di Elena Papa

I Mille di Garibaldi: itinerari onomastici tra nomi e cognomi
di Daniela Cacia

I Mille cognomi dell'Italia unita
di Maria Carosella

I coscritti torinesi che 'tirarono il numero' nel 1861: osservazioni onomastiche e lessicali
di Alda Rossebastiano e Laura Deluigi

L'italianità del Piemonte attraverso gli odonimi di Torino
di Silvia Marianna Bollone

Criteri onomastici per i fanciulli esposti nel Saluzzese tra età napoleonica e unità
di Ivanna Casasola




Daniele Cacia - Elena Papa

ONOMASTICA E LESSICO TRA RISORGIMENTO E ITALIA UNI

editore DELL'ORSO
edizione 2011
pagine 204
formato 17x24
brossura
tempo medio evasione ordine
3 giorni

17.00 €
13.60 €

ISBN : 978-88-6274-338-9
EAN : 9788862743389

 
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