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LA PAROLA ALLE MASCHERE
Carnavals de la Vallée d'Aoste
 

EDIZIONE BILINGUE

ITALIANO
FRANCESE

In Valle d'Aosta i carnevali hanno conservato una notevole vitalità. Grande festa popolare dai colori vivaci e dai rituali misteriosi, il carnevale stimola la curiosità degli etnologi che in questi ultimi anni ne hanno fatto, in più occasioni, l'oggetto dei loro studi. Ma come vivono il carnevale le comunità che l'organizzano? Cosa pensano della manifestazione? Abbiamo posto loro la domanda...

PREFAZIONE

Montagna. La Valle d'Aosta è montagna. E' sufficiente alzare lo sguardo e si incontrano cime altere, che fanno da corona a questo luogo dove la vita della gente è costretta ad una simbiosi plurisecolare con la particolarità del territorio.
D'altronde da sempre le popolazioni di questa terra sono vissute nelle diverse vallate e sulle pendici di monti punteggiati di pascoli, boschi, villaggi sparsi. In luoghi che l'uomo ha colonizzato nei secoli e nei quali si sono radicati usi, costumi e tradizioni che, in molti casi, si sono conservati e che abbiamo ancora la possibilità di conoscere anche se, a volte, le ragioni che hanno originato certi fenomeni ed il loro senso profondo ci sfuggano. La costante di molte usanze è la presenza di elementi legati alle caratteristiche sociali, economiche, ambientali e stagionali del territorio montano. Basti pensare alla pratica degli sport tradizionali della Valle d'Aosta: lo tsan, la rebatta, il fiolet, la cui pratica era storicamente legata alla primavera. Lo stesso ciclo dell'allevamento del bestiame con i suoi riti, la bataille des reines, è fenomeno legato alla scansione delle stagioni: l'inarpa primaverile, i pascoli estivi, la dézarpa autunnale.
Da parte di molte persone questi momenti sono percepiti con grande intensità nonostante la vita di noi tutti sia profondamente cambiata ed il rapporto diretto con il territorio si sia spesso indebolito e rarefatto rispetto al passato.
C'è pero un fenomeno che sopra tutti gli altri continua ad evere una fortissima influenza sulla gente e si identifica con la stagione in cui esso nasce, vive e si conclude: il carnevale. Si dirà che questa non è certo una prerogativa unicamente valdostana. Certamente, come nessuna di quelle citate prima. In effetti in ogni realtà ove vi è un legame forte con il territorio è presente una profonda identificazione con riti ad esso legati.
Il carnevale è un momento di ritrovo e di festeggiamenti riscontrabile in luoghi diversissimi tra di loro, con un grado di implicazione e di coinvolgimento che è comune in ogni realtà. Credo però di poter affermare che in certe realtà della Valle d'Aosta esso è un avvenimento così totalizzante da sottrarlo a qualsivoglia confronto.[..]

En Vallèe d'Aoste, les carnavals ont conservé une vitalité remarquable. Grande fete populaire, aux couleurs vives et aux rituels mystérieux, le carnaval sollicite la curiosité des ethnologues qui, ces dernières années, se sont penchés sur le suject à maintes reprises. Mais comment le vivent-elles les communautés locales qui l'organisent? Que pensent-elles de cette manifestations? nous leur avons posé la question...

PREFACE

Montagne. La Vallée d'Aoste est synonyme de montagne. Il suffit de lever les yeux pour que, de toute part, le regard rencontre des cimes majestueuses couronnant ce lieu aù depuis des siècles, les gens qui l'habitent sont obligés à vivre en symbiose avec son territoire particulier.
De tout temps, en effet, les populations de cette terre ont vécu dans les différentes vallée latérales et sur les pentes de ces montagnes parsemées de paturages, de bois, de villages épars. En des lieux que l'homme a colonisés au cours de siècles et dans chacun desquels existent de profondes racines ainsi que des coutumes et des traditions encore en usage de nos jours meme si, parfois, nous ignorons et leur origine et leur sens. La présence d'éléments liés aux caractéristuques sociales, économiques, environnementales et saisonnières du territoire de montagne est une constante de nombreuses coutumes. La pratique des sports traditionnels en Vallée d'Aoste (le tsan, la rebatta, le fiolet ), depuis toujours liée auprintemps, en est un exemple. Le cycle de l'élevage avec ses rites, comme la bataille des reines, est un phénomène qui se rattache aux saisons: l'inarpa du printemps, les paturages d'été et la dézarpa de l'automne. Pour beaucoup de monde, ces différents événements sont toujours ressentis avec une grande intensité bien que notre vie quotidienne ait profondément changé et que le rapport direct avec le territoire soit devenu toujours moins fort, jusqu'à devenir rare, par rapport au passé.[..]

INDICE

- Prefazione / Préface
Ennio Pastoret
- Introduzione / Introduction
Alexis Bétemps
- Lo Camèntràn ( Courmayeur )
- Le carnaval de Bosses ( Saint-Rhémy-en-Bosses )
- Le carnaval de Saint-Oyen
- Le carnaval d'Etroubles
- Comité di Poudzo ( Gignod )
- Le carnaval d'Allein
- Le carnaval de Doues
- Le carnaval de Bionaz
- Le carnaval d'Ollomont
- Comité "Le carnaval de Valpelline"
- La bènda rèizaèntse ( Roisan )
- Le carnavalde Sorreley ( Saint-Christophe )
- Comitè di Soque Sèn Marteun é Tsezallet ( Aoste )
- Comitè Quart-Naval ( Quart )
- L'historuque de Nus
- Le carnaval historique de Verrès
- Le carnaval historique de Pont-Saint-Martin
- Portfolio
Stefano Torrione
- Bibliografia / Bibliographie





a cura del BREL

LA PAROLA ALLE MASCHERE

editore PRIULI & VERLUCCA
edizione 2003
pagine 216
formato 17,5x25
cartonato con sovracoperta plastificata a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

25.00 €
25.00 €

ISBN : 88-8068-210-5
EAN :

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