Nel 2002 Deborah Rodriguez ha fondato in Afghanistan la prima scuola per estetiste.
In un Paese in cui i burqa celano storie di violenza e sopraffazione, la scuota diventa un'oasi di libertà, dove te donne possono finalmente tornare a vivere.
Una testimonianza di coraggio e speranza. La storia di una piccola rivoluzione.
«Queste pagine raccontano storie tragiche
ma anche entusiasmanti.»
Donna Moderna
«Una testimonianza preziosa
di amicizie al femminile.»
Maria Rita Parsi
«Un'appassionante storia di vita.»
Il Venerdì di Repubblica |
Da lontano sembrano fiori nella polvere, sprazzi di azzurro nel grigio delle strade di Kabul. Fiori calpestati, ma non spezzati, che celano storie di sofferenza e di coraggio. Come quella di Baseera, promessa sposa a dodici anni a un uomo più vecchio di lei e costretta a partorire sul nudo cemento di un ospedale privo del personale medico. O quella della quindicenne incarcerata perché fuggita dal marito che la picchiava e denunciata alla polizia dagli stessi genitori. Fu questo che vide Deborah quando giunse a Kabul: donne annullate dal burqa, private di ogni diritto, sottomesse alla volontà degli uomini. L'urgenza di riuscire a scalfire quel muro di silenzi e violenze la spinse a fondare la prima scuola per estetiste della capitale afghana. E quel luogo, tutto al femminile, in breve è diventato un'oasi di libertà, dove le donne hanno trovato la forza di dare voce alle proprie storie, confidare sogni e speranze che neppure credevano di avere. E dove hanno scoperto il valore dell'amicizia, un bene prezioso e raro per chi a malapena può sollevare lo sguardo da terra. In un Paese in cui la strada verso la pace e la conquista dei diritti civili sembra impraticabile, a volte, anche un rossetto e un paio di forbici possono essere armi di rivoluzione. |
Deborah Rodriguez
LA PARRUCCHIERA DI KABUL
editore PIEMME
edizione 2009
pagine 280
formato 12x19
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine 2 giorni
10.50 €
5.00 €
ISBN : 978-88-566-0595-2
EAN : 9788856605952
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