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| PASSEGGIA UN DIO NELLA BREZZA DELLA SERA |
| Penisola iberica, durante l'impero di Marco Aurelio. Schiere di popolazioni berbere, superate le colonne d'Ercole, invadono l'Algarve, e Lucio Valerio Quinzio, duumviro di Tarcisis, si prepara a difendere i possedimenti di Roma. Ma la guerra non è il suo unico problema. Anche in questo angolo dell'impero comincia infatti a diffondersi una nuova religione che raccoglie adepti in tutte le classi sociali, e sembra sovvertire i valori e i fondamenti stessi della romanità. Il duumviro è solo contro tutti: deve affrontare l'ostilità della curia, che da un lato considera esagerata la sua preoccupazione nei confronti dei barbari e dall'altro è risoluta nell'osteggiare la «setta del pesce», ricorrendo senza esitazione a mezzi illegali. Per Lucio Valerio la situazione è difficile, anche perchè si sente attratto dalla forte personalità di una patrizia convertita alla nuova fede. Un romanzo di straordinario fascino che, attraverso riferimenti e citazioni classiche, ci parla del nostro quotidiano e di temi senza tempo: le lotte per il potere, i tradimenti, l'ipocrisia, ma anche il senso dell'amicizia, della giustizia, della lealtà e la forza dirompente che possiedono fanatismi e religioni. Un romanzo che incanta per l'ironia, lo stile e la profondità, animato da una tensione narrativa cui il lettore non può sottrarsi. |
Strappò un ramoscello e cominciò a disegnare sulla sabbia: una linea oblunga, un'altra linea uguale e con la stessa origine, che si allontanava e si curvava per intersecare la prima. Una terza linea per unire le estremità delle altre due. Un punto: l'occhio del pesce. |
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