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IL MIO PICCOLO GRANDE MONDO ANTICO
Il paesaggio idilliaco e sereno del Monfenato e la descrizione di com'era una volta riescono a toccare le corde più intime e farci sognare anche oggi.
È proprio andando nei piccoli sentieri nascosti dei boschi che si sente una melodia che ci ricorda gli anni felici dell' infanzia.
Il fascino dei suoi paesi e le feste estive agresti inghirlandano questo meraviglioso paese.
Allora è facile credere alle fiabe e la mente torna malinconica ai ricordi con un solo augurio di potersi fermare almeno qualche volta a dissetarsi alla fonte della serenità.


PREFAZIONE

Ho iniziato a scrivere illudendomi di saperlo fare, devo anche dire che mi sono sforzato di fare del mio meglio, questo non cambia però nulla al fatto che, quando andavo a scuola, non sono mai riuscito a mettere insieme due righe che andassero più in là della modesta mediocrità.
Ho cercato di creare qualcosa che andasse un po' in là a ciò che si consuma giornalmente, per me e perché no, per mia figlia. Volevo dimostrare che ero anche capace di scrivere cose interessanti.
Tutti i racconti si riferiscono a episodi vissuti nella convinzione che mettendoli nero su bianco li potessi rivivere un'altra volta e, più che nella speranza, nella quasi certezza che interessassero anche ad altri, almeno quelli della mia generazione.
Nel descrivere tutti questi avvenimenti ho usato tinte chiare per dare una luce divertente e piacevole al mio quadro anche se non è sempre stato così. La mia grande illusione mi ha sempre portato a credere che le cose fossero più belle di come erano veramente, perché quella era la mia visione del mondo. Appena ho notato qualcosa che poteva destare il mio interesse, questo mi ha riempito subito di entusiasmo. Il mio forte egoismo è sempre stato alla base della mia grande forza di volontà che sono riuscito a trasferire anche agli altri. Il mio grande ottimismo si è a volte fatalmente trasformato in delusione. Nei miei rapporti con l'altro sesso mi sono sempre illuso che la donna di cui ero innamorato mi amasse, perché era bello pensare così e perché il mio ego lo pretendeva.
Tutto questo ha sempre contribuito a dare un colore rosa tenue a tutti i miei rapporti.
A volte dubitavo, però ho sempre preferito ingannarmi per evitare il duro scontro con la realtà.
Alla domanda se sono sempre stato in buona fede, la risposta è sì, perché in buona fede mi illudevo e in quell'illusione davo me stesso.
Se c'è cinismo dietro tutto questo? Non credo. Il mio entusiasmo e la mia spontaneità mi hanno sem-pre sospinto avanti; se poi dietro la nebbia dell'illusione non sono riuscito a comunicare quello che realmente ero dentro, questo può aver dato l'impressione di cinismo, che non era tale bensì era paura di comunicare.
Ho letto da qualche parte che il mondo è un labirinto di muri dietro cui sono nascoste le vere opinioni degli uomini. Cosa succederebbe se improvvisamente questi muri cadessero e gli uomini restassero nudi, incapaci di nasconderle?
Probabilmente sarebbero tutte in contrasto fra di loro, non verrebbero più disciplinate e incanalate dalle regole sulla morale o da regole dettate dagli uomini.
Verrebbero sicuramente a cadere ipocrisia, falsità, impostura e altre perniciose caratteristiche che esistono nell'uomo da quando è nato.
Ho sempre vagato alla disperata ricerca di qualcosa nel labirinto del mondo senza aver esplorato sufficientemente il labirinto che è dentro di me.
[..]
INDICE

Capitolo I - Dove sono nato
Capitolo II - La mia terra: il Monferrato
Capitolo III - Com'era allora
Capitolo IV - Quando ero piccolo
Capitolo V - I miei
Capitolo VI - Lo zio Bigìn e la zia Vigìn
Capitolo VII - I Bugiàt
Capitolo VIII - Il cinematografo
Capitolo IX - La Topolino
Capitolo X - I casini
Capitolo XI - La vendemmia
Capitolo XII - Le vacanze estive
Capitolo XIII - La guerra
Capitolo XIV - Dopo la pioggia torna il sole
Capitolo XV - La Lambretta
Capitolo XVI - La spia atomica
Capitolo XVII - La terza liceo
Capitolo XVIII - Le feste patronali
Capitolo XIX - Un viaggio in Cadore
Capitolo XX - Com'eravamo
Capitolo XXI - Il poker
Capitolo XXII - Il sogno
Capitolo XXIII - L'anatroccolo
Capitolo XXIV - Autostop
Capitolo XXV - La Svezia
Capitolo XXVI - La Germania
Capitolo XXVII - La macchina
Capitolo XXVIII - L'altro sesso
Capitolo XXIX - Il primo amore
Capitolo XXX - Audaces fortuna adiuvat
Capitolo XXXI - La mia macchina del tempo




Mauro Marcone

IL MIO PICCOLO GRANDE MONDO ANTICO

editore IL PUNTO - PIEMONTE IN BANCARELLA
edizione 2009
pagine 224
formato 12x19,5
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

14.50 €
14.50 €

ISBN : 978-88-88552-62-0
EAN : 9788888552620

 
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