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IL PIEMONTE PAESE PER PAESE
Una grande opera scritta da autorevoli studiosi, professori universitari e realizzata con la collaborazione degli Archivi di Stato, delle grandi biblioteche, dei principali Enti culturali ed economici della Regione Piemonte.

Le oltre 6000 immagini a colori sono state appositamente realizzate da una equipe di fotografi ricercatori.

Uno strumento insostituibile:

  • Per itinerari culturali e turistici
  • Per ogni tipo di ricerca
  • Per conoscere il Piemonte e le sue grandi tradizioni

Tutti i 1209 comuni del Piemonte raccontati paese per paese

La storia, il patrimonio archeologico e artistico, l’economia, il folclore: un profilo completo ed esauriente per“vivere” la realtà di ogni paese

Una“scheda informativa” sul territorio, le frazioni, le località da ricordare e molte altre utili informazioni

Centinaia di“corsivi” su opere d’arte speciali, su luoghi e costumi degni di essere visti

Decine di“fuoritesto” illustrati, di interesse regionale completano e raccordano la trattazione dell’opera

 

dalla presentazione:

IL PIEMONTE E I PIEMONTESI

Una cerchia superba di montagne incomparabili a racchiudere pianure fertili e diverse, morbide colline, laghi e fiumi tra i più ricchi d'Italia: è il Nord Ovest della penisola, la regione dei Piemontesi dalle tante anime e dalle tante etnie, genti che vengono da storie diverse ma che alla storia d'Italia han dato il contributo determinante dell'unità. Genti, dicevamo, dalle tante anime e dalle tante etnie: l'antico cuore del Piemonte sabaudo è Torino, Asti, Cuneo e vallate alpine, pronte ad accogliere nei secoli sempre nuove comunità. Ma la parte orientale della regione risente delle vicende e dell'eredità della storia: nel Cusio, nell'Ossola, nel Verbano, nel Novarese e nell'Alessandrino l'influenza dell'antico stato di Lombardia è, nel fondo, tuttora viva e vitale e fa parlare lombardo, vivere lombardo e sentire lombardo. Il limite amministrativo delle due regioni è un continuo rientrare fra Sesia e Ticino. Eccentrico rispetto a Roma, protetto dalla cerchia delle montagne, il Piemonte resistette più a lungo di altre regioni alla conquista dei soldati romani, che solo ai tempi di Augusto si spinsero, per insediarvisi, nelle sue valli più alte. Parte di questo territorio fu aggregato alla provincia ligure, parte a quella transpadana. Mentre Torino, l'Augusta Taurinorum fondata sopra un preesistente insediamento celtico, finì bruciata durante la guerra civile fra Otone e Vitellio. Non era terra unita, compatta: l'unità della regione era ancora di là da venire e la sua stessa denominazione sta a ricordarlo. Se nomi come Liguria, Toscana, Veneto riconducono alle popolazioni preromane, il Piemonte non ha nel nome che la suggestione delle sue montagne: Pedemontis, o Pedemontium, lo designano già alcuni documenti medioevali, che nel XII secolo indicano i primi domini sabaudi nella pianura Padana. E infatti solo col Medioevo, dopo il grande rimescolamento di popoli e di destini legato alle invasioni barbariche, che il Piemonte, regione feudale come poche altre in Italia, ricca di solide rocche e di superbi castelli, conquista lentamente una propria identità. Franchi e longobardi, feudatari locali e imperatori sassoni, conti di Savoia e marchesi del Monferrato, Angioini e Visconti se ne contendono le valli e soprattutto le fertili pianure. Ma l'unificazione quasi completa della regione sotto i Savoia, divenuti duchi, si realizza solo col Seicento. E col XVII secolo inizia anche la sua piena fioritura culturale. Le grandi testimonianze artistiche e architettoniche non erano certo mancate nei secoli precedenti, dal preromanico delle prime costruzioni ottoniane al solido e austero gotico pedemontano: un gotico con i piedi ben piantati per terra, senza gli slanci strutturali e gli ardimenti fiammeggianti dei modelli d'oltralpe, ma con radici così tenaci da sopravvivere a lungo anche nella stagione rinascimentale: superbi, come si è detto, le rocche e i castelli, le chiese e le cattedrali, le abbazie e i santuari e ancora, fondamentale testimonianza dell'architettura religiosa piemontese, il contributo dei "sacri monti". Su tutto, quasi un simbolo del "costruire per Dio", l'imponente mole romanica della Sacra di San Michele, che dallo sperone del monte Pirchiriano domina l'imbocco della val di Susa.
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aa.vv.

PIEMONTE PAESE PER PAESE 9 volumi

editore BONECHI
edizione 1997
pagine 3000
formato 23x31
oltre 6000 illustrazioni a colori; rilegati con sovracoperta; 9 volumi
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

693.00 €
693.00 €

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