PRESENTAZIONE 
       
      Fotografia. 
      Mi chiedo cosa sarebbe stato se... Ebbi occasione di incontrare Piero Masera 
      all'inaugurazione di una mostra fotografica nella quale erano esposte e 
      premiate le sue fotogafie di poliziotti schierati di fronte a manifestanti. 
      Un racconto fotografico di attualità che entrava di prepotenza in 
      un mondo amatoriale placido e soddisfatto delle sue preferenze estetiche. 
      Negli anni Settanta c'era, in alcuni fotografi, la consapevolezza di un'epoca 
      in cui la fotografia trovava se stessa, ovvero si immedesimava nella propria 
      esistenza di comunicazione attrverso la visione. C'era la necessità, 
      invocata ed imposta, anche da voci aspramente critiche, di una crescente 
      autonomia della fotografia rispetto alle altre arti figurative. Era un conflitto 
      che forse neppure oggi si è risolto, ma rileggendo le immagini inserite 
      in questa antologia, è come se Piero Masera agisse nella consapevolezza 
      che ogni scenario, umano o naturale, trascorre, e la sua apparenza viene 
      catturata dalla ripresa fotografica non per restarne imprigionata, ma per 
      essere liberata nel patrimonio delle conoscenze comuni. 
      Il mondo è a colori. Ecco la necessità del colore. I paesaggi, 
      nella loro profondità, nella loro geometria non euclidea, sono fatti 
      di atmosfere colorate. I contenuti di queste atmosfere si ritrovano nelle 
      parole che fanno parte dei titoli: "mattino", "ultimi raggi", 
      "la casa dei ricordi", "fantasmi" ed ancora: "poesia", 
      "teorema", "armonia". Sarebbe come dire che dentro alla 
      fotografia non ci sono solo i segni che la determinano, ma anche l'intima 
      commozione di partecipare al significato ed alla bellezza che si scopre 
      nel riquadro del mirino. Nessuno vede ciò che non ha già dentro. 
      Già stupisce che i titoli contengano qualcosa di immateriale come 
      avvio verso uno stato d'animo, o come consapevolezza di andare oltre la 
      materia rappresentata, dentro alla suggestione. 
      Le immagini di Piero Masera sono le sue emozioni. Il colore è il 
      suo elemento naturale, è la forza dolce, poetica, romantica, cruda 
      che pervade forme, oggetti ed esseri umani. Il colore delle cose, delle 
      persone, delle vesti non è mai prepotente, mai eccessivo, sempre 
      equilibrato, sempre in compagnia del nero che riempe i contorni, dà 
      risalto e dimensione. La figura ambientata diviene sempre personaggio di 
      una situazione, a volte teatrale, ed è qui sorprendente pensare a 
      come la fotografia di scena, il bozzetto, gli fossero così congeniali. 
      Sì, perchè non è facile prevedere l'immagine, pensarla, 
      costruirla, animarla di soggetti umani, uomini e donne, figuranti di una 
      commedia che è fantasia e stasi allo stesso tempo. Ed è in 
      questa costruzione mentale, ordinata nei soggetti e nel colore, ecco che 
      torna il fascino del reportage. Viaggiare per fotografare, fotografare per 
      cogliere quel senso di nobiltà che esiste anche nelle capanne di 
      paglia e fango, nei bambini, nelle madri del deserto.  
      [..] 
       
      GIORGIO TANI 
       
       | 
     
       INDICE 
         
        Presentazione 
         
        Biografia 
         
        Nella grazia della memoria 
         
        I concorsi fotografici 
         
        La fotografia delle Langhe 
         
        L'importanza dell'uomo nei reportages di Piero Masera 
         
        Piero Masera ovvero del racconto poetico 
         
        Tunisia: Vita e ambiente 
         
        Piero Masera, fotografo e medico in Kenia 
         
        Il "Qarso Nabo" 
         
         
         
         
        Questo volume esce pochi mesi dopo che Arturo Buccolo, vivo fermento culturale 
        della "Fondazione Ferrero" di Alba, ha ultimamente lasciato 
        la vita, il suo lavoro intelligente e tutti noi, sopraffatto da quel male 
        che non tiene conto delle speranze dei giovani. 
        Arturo Buccolo fu il realizzatore della bella Mostra che la "Fondazione 
        Ferrero" dedicò a Piero Masera nel gennaio del 1999 ed anche 
        il consulente della Famiglia Masera allorchè decise di realizzare 
        questo libro, quale compendio di un grande impegno artistico in campo 
        fotografico.  
        Piero ed Arturo, due vite giovani in attesa di grandi realizzazioni: si 
        pensa a ciò che hanno dato ed a quanto avrebbero potuto ancor più 
        dare. 
        Noi tutti, amici di entrambi, mentre ricordiamo Piero cercando di fargli 
        attraversare la finitezza del tempo, manteniamo un ricordo commosso di 
        Arturo. Ne abbiamo ammirato i molteplici interessi, lo studio e le capacità 
        di realizzazione in una piccola Città che Egli cercava di liberare 
        da un eccesso di materialità e riportare nei grandi filoni di una 
        cultura che sostiene e perpetua la vita. 
         
        Il presidente dell'associazione "Archivio Piero Masera" 
        G.G. TOPPINO 
         
         
          
         
         
          | 
      
               
         
        
           
             
               Gruppo Fotografico Albese  
 
 PIERO MASERA  
 
editore L'ARTISTICA  
edizione 2001  
pagine 168  
formato 31x28  
 legatura cartonata con sovracoperta colori; con oltre 150 fotografie dell'autore  
tempo medio evasione ordine  ESAURITO  
 
42.00 €  
 42.00 €  
 
ISBN : 88-7320-002-8  
EAN  :   
             | 
           
         
            
  |