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PIU' O MENO DI VINO
Questo è un libro, ma anche - forse soprattutto - un viaggio. Con un filo conduttore, per non perdere la bussola: la cultura del vino e del cibo. Un viaggio attraverso luoghi (da Porta Palazzo a Bombay, passando per l'Afghanistan), personaggi (Veronelli, Gaja, Cipriani...), artisti, autori e libri (Mario Soldati, certo, ma anche Orazio e Manuel Vàzquez Montalbàn, Piero Ciampi ed Hemingway: e non diciamo di più, per non togliere il piacere della scoperta). Ma, più d'ogni altra cosa, sono piccoli saggi, storie, racconti, affabulazioni: più o meno di vino. Da leggere senza moderazione.

PREFAZIONE

Racconto le poche cose che so di Vincenzo Reda. L'ho incontrato a una mostra, in mezzo ai suoi quadri dipinti con il vino. Poi ho saputo che non dipinge con il vino, piuttosto gli viene voglia di dipingere con un vino, dopo che quel vino gli ha trasmesso stimoli artistici attraverso il gusto.
Deliberatamente non ho usato il termine «degustazione», perché ormai questa parola è indice di un'enologia degenerata, che costruisce vini soltanto per la degustazione, quelli di cui non si riesce mai a finire la bottiglia. Il vino è nato per essere nettare, bevuto e non degustato.
La mia prima sensazione è stata errata: Vincenzo appariva distratto, apatico, quasi infastidito dalla presenza di altri umani. Ora so che stava applicando la tecnica del gatto, che vuole conoscere ma dissimula ostilità. Ora so che Reda è un indagatore. Nella conversazione, osservando e domandando, con la presunzione necessaria del giornalista, pretende di capire, di approfondire, di apprendere il nocciolo interiore del problema, della situazione, della persona.
Questa aggressività delle idee la si ritrova nella sua scrittura, che lui - non so quanto consapevolmente - colloca nella scia storica dei viaggiatori europei dei secoli passati (sarà un caso, ma molti di loro scrivevano e disegnavano), degli esploratori che hanno compilato diari di valore più umanistico che scientifico, del passaggio a Nordovest.
Ecco, il viaggio è il mestiere di Vincenzo Reda, praticato attraverso le letture (appartiene alla minoranza che compra e legge libri) e la conseguente voglia di visitare e conoscere l'autore e l'ambiente, sempre con il generoso intento di individuarne e celebrarne la positività, la specialità, l'esclusività. A conferma di validità della propria intuizione e del viaggio compiuto.
Il mestiere del viaggio lui lo ha elaborato anche esercitandosi nei vari lavori dell'editoria e delle comunicazioni, ma altre attività potrà ancora sviluppare in una sorta di cannibalismo dei valori: assumendo il meglio dell'esperienza praticata, nella prospettiva non definita di vivere un proprio personalissimo attraversamento della vita di relazione.
Mangiando io per conoscenza e per confronto, ma certamente soprattutto per gustare la qualità della vita, ho compreso che per Vincenzo il momento della mensa, anche se è soltanto un'occasionale situazione alimentare, assume valori diversi, strettamente connessi con la conversazione contemporaneamente intrecciata con l'interlocutore. Nel suo piatto non c'è astratta gastronomia da godere, ma cibo, nella percezione essenziale e rituale degli antichi, a celebrazione dell'incontro: nella sua scrittura il pasto non è descritto in termini estetici o gustativi, ma in memoria del particolare momento e dell'occasione di conoscenza della persona e/o dell'ambiente. Un camaleonte dotato di memoria, un vampiro delle idee, un accumulatore di energia vitale.
Siete avvertiti: se incontrate Reda, ne ricaverete piacevoli momenti, ma certo lui avrà voluto accrescere la sua conoscenza. Fatti non siamo per vivere come bruti...

ELIO ARCHIMEDE
direttore di Barolo & Co.
SOMMARIO

Prefazione, di Elio Archimede
Per Vincenzo Reda, di Angelo Gaja
Dedica e ringraziamenti

Parte prima. Storie di cibo e di vino
Il grande bevitore
La bottiglia del giorno dopo. Una storia di vino
13832322
Gli occhiali e Agata (dedicato a Lisomar)
Il topino di via del Babuino
(Una mezza bottiglia di Schioppettino)
Una cena etrusca
Una brutta storia di vino
Eataly
Alta Langa metodo classico.
Storia di un progetto piemontese

Parte seconda. Luoghi
Roma. Michelangelo Merisi
Bombay
I Kalash. Il popolo del vino
Palazzo Barolo
Porta Palazzo
C'era una volta la piola

Parte terza. Eventi
Vinitaly 2003
Torino olimpica 1
Torino Olimpica 2
Torino Olimpica 2
Incombono i Giochi
Elda Tessore 23.10.2006
Sesto Salone del vino di Torino

Parte quarta. Nei dintorni del vino
Trucioli
Etichette
L'assegno
Backstage
Profumo di tipografia
Le strade del vino
Chiara
Degustazioni di Vincenzo Reda

Parte quinta. Personaggi
Luigi Veronelli (Gino per gli amici)
All'Harry's Bar con Arrigo Cipriani
Giancarlo Fulgenzi
Oscar Farinetti
Gegè Mangano
Giovanni Leopardi

Parte sesta. Autori
Orazio, il divino poeta di Carpe diem
e di Nunc est bibendum
Marziale
Liber medicinalis
Abù Nuwàs
Buonamico Buffalmacco. Dipintore bislacco
Jack London
Quel tedesco ubriacone di Hermann
Enoteca da E.M. Hemingway
Vini, liquori, distillati e altro
Piero Ciampi

Parte settima. Recensioni
Vino al vino, di Mario Soldati
Il vino giusto, di Luigi Veronelli
Harry's Bar, di Arrigo Cipriani
Contro i gourmet, di Manuel Vàzquez Montalbki
Storia del peperoncino, di Vito Teti
Di viole e liquirizia, di Nico Orengo
Eros & vino, di Jean-Luc Hennig
La confraternita dell'uva, di John Fante
Elogio dell'invecchiamento, di Andrea Scanzi
Sideways
Vino a doppio senso, di Stefania Zolotti (e Leonardo Cemak)

Parte ottava. Dialoghi
L'intervista impossibile
L'intervista possibile. Vincenzo intervista Enzo Reda
Dialogo improbabile tra la signora Albeisa e il signor Calice

Nota sui testi




Vincenzo Reda

PIU' O MENO DI VINO

editore CAPRICORNO
edizione 2009
pagine 308
formato 15x24
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

18.00 €
15.30 €

ISBN : 978-88-7707-103-3
EAN : 9788877071033

 
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