IL
GRANDE ALBUM DELLA PRO VERCELLI 1997 - 98 |
È domenica pomeriggio. Una macchina, con un un curioso bandierone che esce dal finestrino raffigurante un Leone e sette scudetti, sta percorrendo il cavalcavia di Vercelli, direzione via Massaua. "Papà, papà, ma dove mi stai portando?". "A vedere la Pro Vercelli, figlio mio!". "Ed è... bello?"è l'innocente domanda spontanea del bimbo. "Ti piacerà, vedrai. Anzi, proverai emozioni che finora non avevi mai assaporato". "E cosa devo dire?" "Semplice: "Forza Pro!". "Ma è proprio vero che è una squadra gloriosa e così tanto amata?". "Certo: tu che sei ancora piccolo non puoi ancora saperlo, ma questo momento te lo ricorderai per tutta la vita...". Gli anni passano, la vita fluisce nel corso naturale delle cose, ma quel bimbo, ormai cresciuto, ha continuato a seguire le gesta della sua squadra. Sì, suo papà aveva proprio ragione... E per far riaffiorare con precisione ed affetto i particolari, i profumi e i colori di quei giorni (che poi sono i nostri), non ci sarà niente di meglio che sfogliare questo Grande Album, che attraverso l'appassionante film del campionato del Girone A di C-2 1997/98 (il primo instant-book nella storia del sodalizio bicciolano, veramente unico per completezza e profondità di analisi) ripercorre, tappa per tappa, un'intera stagione costellata di gioie, speranze, tormenti e palpabili soddisfazioni. Al di là del risultato contingente (è questa la preziosa peculiarità vercellese), sensazioni sincere vissute da una città intera, per undici maglie bianche che danzano e scivolano via sull'erba da più di cent'anni, per riuscire a depositare un pallone dentro ad una rete come unico obiettivo. Perchè non è una novità che ricordare certe emozioni, è quasi come riviverle. «Campionato strambo: una squadra che giocava come tante altre, eppure la classifica era sempre la stessa, pesante, scivolosa, per cui abbrancarvisi era difficilissimo: ovvero, un torneo non certo consigliabile a coloro che soffrono di cuore». «Anch'io non riuscivo ad uscire da quel rebus di un team che poteva e non faceva, che sembrava sempre promettere e non manteneva, e che compiva di tanto in tanto errori madornali, per cui certe partite che stavano per essere vinte... Possibile che il cielo fosse sempre così tempestoso?» «E venne questa benedetta ultima giornata. Di colpo la Pro si scrollò di dosso sfortuna e classifica. Era ancora in C-2. I tifosi a respirare. I giocatori a respirare. I dirigenti a respirare, e a riflettere...» Sono anni che mi siedo tra la scalinata che porta ai posti centrali in tribuna, e la tribuna d'onore. È un posto che non sempre permette una corretta visione del gioco: ringhiera della tribuna d'onore sulla destra, palo di sostegno di fronte. E proprio questo palo mi sta lì costantemente a ricordarmi che la Pro Vercelli, durante una delle sue primissime partite, quasi un secolo anni fa, giocò a Livorno, in un campo che aveva - al centro - un palo della luce elettrica e che di tanto in tanto bisognava... dribblarlo! Tutte le Domeniche in cui la Pro giocava in casa nel campionato scorso, Chiaffredo Gallo, passando innanzi per accedere al suo posto in tribuna d'onore, mi salutava, e ci parlavamo per alcuni secondi, sulla situazione dei bianchi e di quel loro strambo campionato: una squadra che giocava come tante altre, eppure la classifica era sempre la stessa, pesante, scivolosa, per cui abbrancarvisi era difficilissimo. Cosa che infatti è avvenuta solo nell'ultima giornata. Owero, un torneo non certo consigliabile a coloro che soffrono di cuore. Anch'io non riuscivo ad uscire da quel rebus di un team che poteVa e non faceva, che sembrava sempre promettere e non manteneva, e che compiva di tanto in tanto errori madornali, per cui certe partite che stavano per essere vinte, venivano clamorosamente perdute (o pareggiate, che poi è la stessa cosa con i nuovi regolamenti). Impostazione sbagliata? Forse da Caligaris si attendevano i miracoli compiuti qualche stagione prima: ma questi - si sa - raramente si ripetono. E così il buon Sergio, che secondo noi pur di ritornare a Vercelli aveva accettato ad occhi chiusi una formazione in gran parte impostata da altri, ad un certo momento dovette andarsene. Era partito alla volta di Varese da trionfatore, era tornato osannato, dovette lasciare a metà campionato. Chi lo sostituì? Dino D'Alessi, owiamente. Lui, che aveva fatto il miracolo l'anno l'anno prima, salvando i Leoni dalla retrocessione, si sperò che lo facesse anche stavolta. Il discorso rispetto a Caligaris si prospettava in ben altro modo. Sembrò in un certo momento che non ce la facesse. E vedevi i dirigenti della Pro, gente pratica, salda nei propri concetti - che aveva "acquistato" la Pro per entrare in un certo calcio, di cui le Bianche Casacche con tutto il carico di gloria e la sua collocazione in C-2 sembravano essere l'elemento giusto per questo gioioso ed elegante salto di qualità, e che avrebbe fatto affermare con orgoglio: "La Pro l'abbiamo riportata a galla noil", (ed infatti è così) - costretti a rammaricarsi. Possibile che il cielo fosse sempre così tempestoso? E venne questa benedetta (e che poteva essere anche maledetta) ultima giornata. Di colpo la Pro si scrollò di dosso sfortuna e classifica. Era ancora in C-2. I tifosi a respirare. I giocatori a respirare. I dirigenti a respirare, e a riflettere che il campionato successivo deve essere affrontato in modo diverso, più qualitativamente, con forze nuove (quelle "vecchie" valide), e con una prospettiva chiara, quella cioè di un torneo finalmente vissuto a pieno ritmo, nel plotoncino delle primissime. Che si può fare. Quest'anno, insomma, si sono poste le basi. Il nuovo trainer Gianfranco Motta, su cui si pone tanta fiducia, dovrà tenerne conto. Francesco Leale |
SOMMARIO Prefazione degli autori Presentazione di Francesco Leale INCIPIT Organigramma tecnico-societario 1997/98 L'album delle figurine Il cammino in campionato delle Bianche Casacche Una Pro sprecona va subito K.O. Un brivido a metà ripresa, ma ci pensa un super Trombini Un'altra Pro sciupona in trasferta L'«esplosione di Sicuranza» «Una Pro tutta da rifare?» Con i veneti, Righi «bussa» due volte e centra il bersaglio La «doccia fredda» dei tigrotti Nasce il duo «Fida-Bagnoli», ma non si va oltre il pari I bianchi annaspano a Varese È un Leone che non riesce proprio più a graffiare Giannini spinge in fondo la Pro Neanche la Pro più bella riesce a vincere Una brutta scoppola, ora la Pro rischia La rimonta che salva Caligaris La bomba di Argentesi che disintegra il Mantova e i tre punti che fanno mille in trasferta! Alla Pro manca il guizzo vincente Tre assenze «pesanti», lo 0-0 accontenta Un'autentica «Caporetto» al «Silvio Mola» per l'8004 sconfitta nella storia dei bianchi La tripletta di «Baggino» condanna la Pro Pro indisponente, paga mister Caligaris Quanti problemi per Dino Rotto ('«incantesimo» con un rigore al 90' Un punto prezioso in terra venexiana ...Era destino che Provenzano segnasse per la Pro! Incredibile sconfitta e una traversa al 91' Ora è sicuro: con le migliori la Pro si esalta ...Qua ...Qua: una colossale «papera» di Trombini al 93' Una rocambolesca sfida dal sapore antico Una Pro troppo inesperta cade a Trieste Quando meno te lo aspetti... in un boato, il ritorno dell'urlo «Forza Pro» È l'ennesima Pro Vercelli autolesionista EuroFida: la rivalutazione del «Marco» stende i virgiliani Un'incredibile autorete a tre minuti dalla fine regala la permanenza in C-2 al Novara Una salvezza... via cellulare! La rosa e i minuti giocati Statistiche e curiosità In maglia bianca nel campionato 1997/98 Gli avversari della Pro nella stagione 1997/98 La Pro di Caligaris... e quella di D'Alessi Piccoli Leoni crescono |
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