Mezzo secolo e cinque anni. Cinquant'anni di microstoria della provincia di Asti tratta dalle pagine dei settimanali locali cui si è aggiunta un'appendice, sintetica, dell'attività dell'Amministrazione che ha governato l'ente intermedio dal 1985 al 1990, con la presentazione della nuova compagine scaturita dal voto amministrativo del 6 maggio scorso.
Cinque anni sono un periodo di tempo molto breve, se rapportato alle iniziative di un ente pubblico e se visti come "coda" del primo mezzo secolo di attività di una Provincia. Ma sono tanti, importanti e significativi, se si considera che proprio all'interno del loro arco temporale è maturata, dopo lunghissimi anni di stallo e di attesa, la sospirata riforma delle autonomie locali. Per questo motivo la pubblicazione che oggi viene alla luce ha riservato una sia pur piccolo spazio al nuovo ruolo della Provincia, alla Legge che finalmente la collega, quale unico ente intermedio fra Regione e Comuni, alle prospettive che si apriranno per l'ente locale in quest'ultimo scorcio di secolo, ad una manciata di anni dall'Europa del 2000 e nell'imminenza di un'Europa senza frontiere.
Io credo che per questo sforzo editoriale dell'Amministrazione Provinciale di Asti (il primo del genere ed il più complesso della sua pur notevole attività divulgativa e informativa) il momento della pubblicazione sia importante ed azzeccato: il volume esce infatti, in questo autunno '90, in un clima stimolante e ricco di attenzione. Non solo è da poco entrata in vigore la Legge di riforma delle autonomie, ma si è anche appena insediata la nuova Amministrazione. Siamo cioè agli inizi di una tornata amministrativa che ci consente di poter, più e meglio che nel passato, programmare, coordinare, collegare ottimizzando gli sforzi per far crescere la realtà socio-culturale del teritorio astigiano. Tenteremo di fornire più qualificati servizi e più occasioni di cultura e di confronto critico: e il libro, questo libro che racconta mezzo secolo di piccola storia astigiana, vuole essere, nel suo intento, anche questo.

Un serbatoio di memoria, di grandi e minuscoli fatti, di personaggi pubblici e di cittadini senza nome; il contraltare, provinciale e dimesso quanto si vuole, della storia più grande che pure, anche fra queste colline, ha avuto la sua vastissima eco; una lettura attenta ed equilibrata di tutto ciò che nei più disparati campi, dalla politica alla cronaca, agli spettacoli, allo sport, alla musica, alla tradizione, ha accompagnato la vita di Asti, della sua terra e della sua gente, dal nascere del suo inedito ruolo di Provincia all'affermarsi di tale ruolo, oggi fortemente connotato, saldamente ed orgogliosamente vissuto, con un pizzico, anche, di compiacimento e di consapevolezza.
Sono note le vicissitudini che hanno portato al differimento della data prevista per la pubblicazione (1985) e all'attuale completo rifacimento del volume. Per brevità affermo che il libro che esce oggi è, semplicemente, "un altro libro". Altra l'impostazione storiografica, altri i contenuti, i riferimenti storici ed archivistivici, altra la veste grafica e, soprattutto, i documenti, per lo più inediti. E' stato per tanto necessario un lungo lavoro, una attenta e, per quanto possibile, completa analisi. [..]
Mi sento di poter affermare che questa iniziativa editoriale è un buon lavoro, che potrà costituire un valido punto di riferimento per chi già ama o per chi vuole conoscere la "storia minima" dell'Astigiano, che servirà come fonte per leggere, per la prima volta uniti in un unico testo, cinquantacinque anni di cronaca locale, tratta tutta rigorosamente ed esclusivamente da pubblicazioni storiche, da fonti controllate, da documenti originali oltre che, naturalmente, dai settimanali astigiani.
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Il Presidente della Provincia
TOVO dr. ing. GUGLIELMO
dal Palazzo della Provincia,
settembre 1990