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| REDAZIONI
PERICOLOSE Qualcuno sta uccidendo i più scalcinati giornalisti del mondo |
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del peggior giornalismo-spazzatura, cinici e dissacratori, i redattori delle
Edizioni Etoile venderebbero l'anima pur di potersi assicurare un servizio
d'effetto. Nonostante siano consapevoli che la categoria a cui appartengono
non è la più amata del mondo, è una spiacevole sorpresa
per loro scoprire che qualcuno li vuole tutti morti: uno dopo l'altro infatti
vengono falcidiati da una mano misteriosa. Prima che possa toccare anche a lui, Tristezza, il redattore de "L'almanacco dei misteri", cercherà di risolvere il rompicapo. Tra editori ribaldi, criminali da operetta, spericolate ladre d'auto e cineasti da strapazzo, la sua sarà una tribolatissima, tragicomica discesa agli Inferi. Con questo giallo dal ritmo frenetico quasi folle, sullo sfondo di una stralunata Torino da comic-strip, Clementi rivela uno spiccato senso umoristico che sconfina nella satira. |
PROLOGO La donnetta guardò il cadavere. Poi guardò me. Spalancò la bocca, e ne uscì l'urlo più raccapricciante che avessi mai sentito in vita mia. L'urlo mi trapanò il cervello come la pistola a raggi di un marziano nelle vecchie storie a fumetti. Aveva dei polmoni di prim'ordine, per essere così piccola: continuò a urlare e urlare, roba da far invidia alla sirenza di un'ambulanza. Poi, le batterie si esaurirono di colpo: la sirena si spense, la donnetta girò sui tacchi e mollando la busta si precipitò a razzo fuori dell'appartamento. Rimasi ottusamente a fissare la busta che planava come una foglia sul pavimento, in maniera aggraziata, e intanto sentivo le ciabatte battere freneticamente sugli scalini mentre lei si avventava giù a rotta di collo. Un urlo supplementare e i tonfi di un corpo in caduta libera mi informarono che nella fretta doveva aver mancato uno scalino. Uscii anch'io dall'appartamento, con il cervello congelato, e presi a scendere le scale. Passai accanto al corpo della donnetta accartocciata contro la parete del pianerottolo, notai che aveva perso tutte e due le ciabatte e la lasciai lì a lamentarsi, mentre sentivo aprirsi le porte sui vari piani e vosi cominciavano a rincorrersi... |
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