Borgo
San Salvario, un rione di Torino – come Porto Antico a Genova,
l’Esquilino a Roma o il Queens di New York – fa da colorato
scenario multietnico al ritorno di un suo “figlio”: un fallito,
una canaglia, un truffatore, ma di quelli che non hanno avuto fortuna.
A 58 anni,
Giovanni Rosso, torna a casa e ritrova il quartiere completamente trasformato:
questo cambiamento lo contagia, gli fa bene. La sua sciagurata visione
del mondo comincia lentamente a virare verso una saggezza e un buon
senso fino ad allora sconosciuti. Vecchi miti che crollano e l’affetto
sincero di un ragazzo incontrato per caso metteranno in moto un processo
di rinascita etica che lo porterà a considerare valori come famiglia,
lavoro, onestà.
All’inizio antipatico e a tratti disgustoso, piano piano Giovanni
Rosso conquista il lettore con le sue debolezze, l’ammissione delle
sue colpe e i suoi goffi tentativi di espiare gli errori commessi. Ad
un tratto è tale la trasposizione del lettore con il protagonista,
che ci si trova a tifare perché egli raggiunga finalmente la sua
tranquillità esistenziale, la sua pace interiore.
Ognuno
di noi non può non sentirsi un po’ Giovanni Rosso,
almeno per un attimo.
Mario
Bianco, scrittore e pittore, vive e lavora a Torino. E’ alla
sua terza opera letteraria: la prima – La scatola del dott.
Wallaby, edito da Marcos y Marcos – ha vinto il premio “Un
libro per Internet” di Alice.it, e la seconda – Le pigne
in testa ovvero del mio amico Martino – è stata pubblicata
da Michele Di Salvo, Napoli.
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PICCOLO
GLOSSARIO DEL SIGNOR GIOVANNI ROSSO
(e
dei suoi strampalati amici)
Anduma
tuti al deposit di slungà: Andiamo tutti al cimitero
Ai
voel l’oli d’ gommu: Ci vuole olio di gomito
Baboia:
Tipico atto del bimbo che sbircia dietro un riparo
Bamblinare:
Cazzeggiare
Bayon:
Ritmo, ripreso in una famosa canzone degli anni ’60
Boiafaus:
Imprecazione dialettale
Bunet:
Dolce piemontese al cioccolato
Cas
preocupa nen: Non si preoccupi
Ciaburna:
Catapecchia, casa fatiscente
Ciapa
lì: Lett. “prendi lì”, usato nel senso
metaforico come “tiè”, “ti sta bene”
Cit,
Cita: Bambino, bambina
Disfane:
Tipica imprecazione del Rosso
Drugia:
Schifezza, porcheria
Frrta:
Strofina
Gagno:
Ragazzino
Gheddu:
Atteggiamento, stile
Girula:
Andare a spasso
Lasuma
perde: Lasciamo perdere, lasciamo stare
Lingeria:
Poco di buono
L’istess:
Lo stesso (fa -, è -)
Madamin:
Giovane signora
Magna:
Zia
Pogrom:
Poveraccio, poverino
Poutagè:
Stufa a legna
Rumenta:
Spazzatura, anche metaforico
Sagrin:
Dispiacere
Torta
d’pumm: Torta di mele
“Comunque… qui è un
deserto… qui è davvero come una nave senza timoniere ‘sto
quartiere che galleggia a malapena con l’equipaggio più strambo
e balordo del mondo…
quando sembra
che prenda il vento giusto e le cose si mettano un po’ in ordine,
subito una crisi una guerra una trasformazione rivoluzione casino… e
via…
mai un po’ di
tranquillità… sempre una nuova rotta… però lui
dura ancora, galleggia e va… il vascello di San Salvario…
Siamo noi
che affondiamo invece… noi sì… io sì…”
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Mario Bianco
DI RUGGINE IN RUGIADA
editore L'AMBARADAN
edizione 2005
pagine 256
formato 14x21
copertina plastificata con alette
tempo medio evasione ordine ESAURITO
15.00 €
15.00 €
ISBN : 88-89257-07-5
EAN : 9788889257074
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