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| CHIESA DI SAN ROCCO Sant'Angelo Lomellina - Pavia |
| I pellegrini che, lentamente, avanzavano sulla strada, chiamata "via Francigena", in mezzo a macchie di foresta e campi faticosamente coltivati, dopo lunghe peripezie, nel loro lungo viaggio verso Roma o la Terra Santa, giungevano spesso a Mortara posto sicuro di ristoro, di serenità, pronto ad accoglierli per ritemprarli dalla lunga marcia attraverso le montagne e le valli gelide tormentate dal vento e dalla carestia. Prima però di raggiungere questo punto saldo del loro pellegrinaggio, dovevano attraversare il torrente Agogna, di non facile traghettamento specie nei periodi di pioggia e per questo, a volte, sce- glievano di fermarsi, in attesa di tempi migliori, presso un punto di accoglienza piccolo ma sicuro tenuto da quei monaci che poi li avrebbero accolti con più calore tra le mura di Mortara. Questo luogo di raccolta si chiamava e si chiama Sant'Angelo in onore di San Michele Arcangelo, protettore ideale di tutti i pellegrini che, attraverso la via Francigena da Mont Saint Michel sul canale della Manica in Francia andavano verso Monte San Michele in terra di Puglia o verso Roma. Sant'Angelo rappresentava un luogo sicuro dove i pellegrini potevono radunarsi, avere un riparo tranquillo e rifocillarsi presso la chiesa del villaggio. |
Ritengo doveroso esprimere il nostro ringraziamento al compianto Sindaco Alessandro Gorini, che con tenacia, caparbietà e dedizione ha voluto fortemente donarci questi momenti di orgoglio e di gioia; alla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici della Lombardia; alla Fondazione Cariplo; all'On. Giacomo De Ghislanzoni Cardoli, che ci ha sempre spronati, aiutati e sostenuti nell'ottenere da Enti Pubblici e Privati quelle attenzioni anche materiali che ci hanno consentito di compiere l'opera di recupero che ci permette oggi di ammirare questo meraviglioso pezzo della nostra storia; ai Signori Pierangelo Baldi e Giuseppe Degiorgi per la cura e il lavoro profuso; all'Arciprete Don Giancarlo Padova, già nostro Parroco per ben 26 anni, per il prezioso supporto didascalico, ad Antonio Invernizzi per le fotografie, all'arch. A. Ferraris ed a tutti coloro che con il loro contributo in aree di competenze diverse hanno consentito la pubblicazione del presente lavoro. dott. Ettore Curino |
 
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