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| IL SIGNORE DI ARNODERA |
| Il sette Settembre millesettecentosei, verso l'epilogo della grande battaglia che porterà alla liberazione di Torino, assediata dal Borbone, viene gravemente ferito a tradimento, da parte di due sbandati, un Colonnello francese. Prima di spirare, alcuni giorni più tardi, l'Ufficiale consegna a mani di un Notaio le estreme volontà, affinché vengano, a guerra finita, rese note alla famiglia ed in particolare alla figlioletta, avviata a prendere i voti. Dovranno trascorrere ancora sette anni prima che, a seguito della pace di Utrecht, si riaprano le frontiere tra Francia e Piemonte. Ма non tutto andrà secondo i voleri del defunto. Prènderà il via una intricata e movimentata vicenda che si dipana tra Torino, Roma, Parigi ed infine Arnodera. Cardinali e soldati, spadaccini e suore, Abati e sicari, aristocratici, artisti, belle donne e spie sono i comprimari in una ribalta che apre uno spaccato sulla società torinese ed il mondo artistico parigino negli ultimi anni del regno di Luigi XIV. Il filo conduttore del racconto è, in fondo, una lunga storia d'amore, anche se battaglie, agguati, duelli, certami artistici, fоlli cavalcate e frenetici inseguimenti possono far pensare, scontato il rigore della ricostruzione storica, ad un romanzo di "cappa e spada", piuttosto che... ad un "giallo" internazionale. Cosa sia, deciderà il lettore, dopo essersi appassionato e divertito, ripercorrendo, insieme ai personaggi, dieci anni di Storia ingiustamente sepolta nell'oblio. |
"L'Arnodera" per i locali, è un piccolo abitato sito a cavallo tra la bassa e alta Val di Susa, non distante dall'antico confine franco-sabaudo.
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