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IL SOLDATINO DI PIOMBO
Nella collana CAPRIOLE viene presentata una tra le più belle novelle del grande favolista danese Hans Christian ANDERSEN che racconta le vicende dell'intrepido
SOLDATINO DI PIOMBO
che si consuma d'amore per la bella e fragile ballerina.
Il racconto — "narrato ed illustrato" a colori da GIORGIO OLIVETTI nel lontano 1944 per le edizioni Daniel di Roma, poi da noi assorbite — è arricchito dai saggi, in fine al volume come tradizione della collana, di LUCIANA PASINO, POMPEO VAGLIANI e GIOVANNA VIGLONGO che propongono, in un piacevole filo narrativo, la storia del soldatino e del suo successo letterario, l'analisi dell'opera di Andersen che si interseca strettamente con la sua vita, squarci biografici della stessa, aspetti curiosi dei suoi legami con l'Italia, con notizie rare ed inedite; il tutto accompagnato, nell'allettante percorso, da una nutrita galleria bibliografica dell'opera del grande narratore, corredata da ricco materiale illustrativo.
H. C. Andersen. Nota biografica

La favola della mia vita: così si intitola la prima autobiografia di Hans Christian Andersen, apparsa a poco più di quarant'anni dalla nascita dell'autore, in premessa all'edizione tedesca delle sue fiabe (1847). Un titolo davvero azzeccato se si guarda alla straordinaria parabola ascendente di quel "boy of fortuny", com'egli si definì, da figlio di un ciabattino e di una lavandaia a scrittore di fama, ammirato e riverito in tutta l'Europa, amico di uomini illustri, ospite di re. È una vicenda d'eccezione che dall'autobiografia filtra in alcuni dei suoi romanzi, quali L'improvvisatore (1835) e Peer fortunato (1870), e in numerose fiabe, da Buona a nulla, II figlio del portiere, Chiacchiere di bambini fino al più celebre Brutto anatroccolo, la storia esemplare del pennuto goffo e disprezzato da tutti che, fuggiti i confini angusti del cortile di casa, si trasforma in candido cigno.
Per l'autore, la metamorfosi in cigno incomincia con il trasferimento da Odense, il villaggio dell'isola danese di Fionia dove era nato il 2 aprile 1805 e aveva trascorso la misera infanzia, a Copenhagen, dove arriva in cerca di fortuna a quattordici anni, già orfano del padre, con pochi talleri in tasca, la cameretta d'affitto in una delle strade più malfamate della città e il solo conforto di una lettera di raccomandazione, che si rivelerà inutile, e della profezia di una vecchia secondo cui un giorno tutta Odense si sarebbe illuminata in suo onore, che si rivelerà invece veritiera.
Nella capitale, la sua passione infantile per il palcoscenico, alimentata dal teatrino di marionette costruitogli dal padre, lo avvicina all'ambiente del Teatro Reale e, sebbene il suo debutto non abbia successo, né come ballerino o cantante né come drammaturgo, è proprio lì che farà la conoscenza con il suo futuro protettore e benefattore: il consigliere Jonas Collin. Grazie a lui riceverà borse di studio e sovvenzioni reali, prima per frequentare il liceo e l'università poi per completare la sua formazione con numerosi viaggi all'estero: nel 1831 in Germania, dove fa conoscenza e amicizia con Ludwig Tieck e Adalbert von Chamisso, suo primo traduttore in tedesco, nel 1833-34 in Francia, Svizzera, Germania, Austria e Italia, dove conosce lo scultore Thorvaldsen, una delle amicizie più importanti della sua vita, e inizia a scrivere il primo romanzo: L'improvvisatore. Il successo arriva nel 1835, con la pubblicazione del romanzo stesso e del primo libretto di Fiabe, edito a pochi mesi di distanza e contenente le prime quattro delle sue 156 novelle L'acciarino, Il grande Claus e il piccolo Claus, La principessa sad pisello, I fiori della Piccola Ida. Da questo momento la sua fama letteraria diventa internazionale. Ogni anno, per Natale, pubblica un nuovo libretto di fiabe e intanto scrive libri di viaggio, poesie, opere per il teatro e continua a viaggiare, fino a Costantinopoli e al nord Africa, attraverso un'Europa scossa da guerre e rivoluzioni di cui non sembra accorgersi, attento com'è ai paesaggi, alle opere d'arte, agli spettacoli teatrali e soprattutto alle lodi o alle critiche nei confronti delle sue opere. Sono quasi sempre viaggi solitari, perché gli amori non corrisposti e talvolta nemmeno dichiarati ne faranno un eterno scapolo, ma dappertutto gli chiedono di leggere le sue novelle e ovunque trova ad accoglierlo amici, letterati ed ospiti illustri: Balzac, Heine, Victor Hugo e Lamartine a Parigi (1843), i reali di Danimarca nell'isola di Rihr (1844), il Granduca a Weimar (1844), dove per la prima volta legge in tedesco ll tenace soldatino di piombo, i reali di Sassonia a Dresda (1845), re Federico Guglielmo IV in Prussia (1846), re Oscar I in Svezia (1849), re Massimiliano II in Baviera (1852), Charles Dickens a Londra (1857). E quando Odense lo nomina cittadino onorario (1867), la profezia della vecchia si compie e in suo onore la città è illuminata a festa. Anche la capitale lo festeggia, con un banchetto presso il municipio in occasione del suo settantesimo compleanno e con il progetto di un monumento da erigersi nel parco reale e il giorno del suo funerale (11 agosto 1875), a suggellare la fine di una vita favolosa, tutte le campane di Copenhagen suonano e l'intera nazione è in lutto.
LUCIANA PASINO




Andersen

IL SOLDATINO DI PIOMBO

editore VIGLONGO
edizione 2012
pagine 48
formato 14,5x20,5
brossura
tempo medio evasione ordine
2 giorni

11.00 €
9.90 €

ISBN : 978-88-7235-214-4
EAN : 9788872352144

 
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