dall'introduzione
di Luigi Firpo
RAGAZZO JUVENTINO
Da ragazzo, se avessi potuto, avrei giocato al calcio anche di notte.
A Torino, sui prati della Crocetta o, la domenica, tra le gobbe e le pozzanghere
di Piazza d'Armi, si correva per ore dietro al pallone e ci si rivestiva
solo fra il lusco e il brusco, pensando alle sgridate di casa e sbaraccando
in fretta i mucchi di pastrani che avevano funzionato da pali della porta.
Tre corner uguale un penalty, palla lunga e, dietro, tutto uno sciame
a perdifiato. Poi scoprimmo lo «Stadium» di corso Vinzaglio, uno smisurato
anello di cemento che era stato eretto con faraonica dissennatezza per
un carosello storico: tribune basse di cemento bruto e uno spiazzo così
vasto, che dalle gradinate di curva ci voleva il binocolo per vedere che
cosa succedeva nel mezzo. Inutilizzabile e in abbandono, lo stadio era
irto di cancelli e lucchetti, ma noi sapevamo tutti i punti deboli e le
fessure. Dentro, oltre la pista di terra, la spianata alternava chiazze
di argilla calva, ghiaietta, improvvisi lembi di prato; quattro campi
di calcio ci stavano comodi e c'erano persino le porte. Quello fu per
me l'accademia e il paradiso. L'unico problema era trovare un pallone,
ché uno bastava, fossimo pure venti contro venti. Chi arrivava per ultimo,
già sotto gli anditi gridava per saper da che parte dovesse schierarsi
onde pareggiare il conto, ed entrava subito in gioco, trafelato, per recuperare
il tempo perduto. Ogni palla era buona, da quelle di cuoio spellato, risecchite
per l'umidità, gibbose, col tubetto della camera d'aria che sformava la
cucitura, a quelle di gomma violacea tutte d'un pezzo, che rimbalzavano
come se avessero la rnolla e solo gli autentici giocolieri riuscivano
a stoppare. Venivano studenti di tutte le scuole, operai fuori turno con
le mollette da ciclista in fondo ai calzoni, biondini aristocratici dell'Istituto
Sociale con magliette colorate e parastinchi, garzoni macellai che accorrevano
dal vicino mattatoio con le biciclette nere dal rnanubrio largo (fatto
così per reggere le ceste sanguinolente), e che perciò pedalavano per
abitudine coi talloni, a ginocchia divaricate, anche quando la cesta non
c'era; sul bordo del campo li vedevo atterrare in curva, tutti sbilanciati,
col sedere ancora sul sellino e le gambe già in corsa dietro al pallone.
Il più bravo di tutti era un certo Pompeo detto "Peu", un tipo
di giovane barbone, che allo stadio ci dormiva e ai cancelli delle caserrne,
insieme ad altri randagi, si faceva scodellare la rninestra avanzata dal
rancio in una latta vuota di conserva dal manico di fil di ferro. Lui
e i suoi venivano chiamati per ciò la "brigata Cirio". Peu giocava
da centromediano con tocchi morbidi e perentori, calzando una scarpa nera
bassa e uno spaiato stivaletto marrone.
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INDICE
Introduzioni
Ragazzo juventino Luigi Firpo
La forza della Juve Giampiero Boniperti
Le impressioni di uno straniero illustre Jean Cau
Vittorie e primati
Il "perché" di un grande fascino Bruno Colombero
Capitolo primo 1987-1905
Dai pionieri al primo scudetto
Il gioco Campionati dal 1900 al 1905
Capitolo secondo 1906-1914/15
Dal 1906 alla prima guerra mondiale Il gioco Campionati dal 1906 al 1914/15
Capitolo terzo 1919-1926
La Juve diventa anche «grande azienda»
Il gioco Campionati dal 1919/20 al 1925/26
Capitolo quarto 1926-1935
Nasce il mito
il gioco Campionati e Coppe dal 1926/27 al 1934/35
Capitolo quinto 1935-1944
Purgatorio, inferno e ritorno
Il gioco Campionati e Coppe dal 1935/36 al 1944
Capitolo sesto 1946-1952
Bellissima sotto il segno dell'Avvocato
Il gioco Campionati dal 1945/46 al 1951/52
Capitolo settimo 1952-1958
Con Umberto dal buio alle stelle
Il gioco Campionati e Coppe dal 1952/53 al 1957/58
Capitolo ottavo 1958-1961
Boniperti onora la dozzina, e arrivederci
Il gioco Campionati e Coppe dal 1958/59 al 1960/61
Capitolo nono 1961-1967
Dopo la paura, il movimento: e fanno tredici
Il gioco Campionati e Coppe dal 1961/62 al 1966/67
Capitolo decimo 1967-1971
Boniperti, il destino si chiama Juventus
Il gioco Campionati e Coppe dal 1967/68 al 1970/71
Capitolo undicesimo 1971-1976
Boniperti for president: profeta in patria
Il gioco Campionati e Coppe dal 1971/72 al 1975/76
Capitolo dodicesimo 1976-1980
Col Trap, la Signora sempre più in alto
Il gioco Campionati e Coppe dal 1976/77 al 1979/80
Capitolo tredicesimo 1980-1983
Straniero che va, straniero che viene
Il gioco Campionati e Coppe dal 1980/81 al 1982/83
Capitolo quattordicesimo 1983-1986
Una società in salute per una squadra al vertice
Il gioco Campionati e Coppe dal 1983/84 al 1985/86
Da Trap a Marchesi continua la storia infinita Bruno Perucca
Dizionario
Tutti i giocatori juventini |
LA STORIA DELLA JUVENTUS 2 volumi
editore LA CASA DELLO SPORT
edizione 1986
pagine 532
formato 21x28
similpelle con sovracoperta colori
tempo medio evasione ordine ESAURITO
67.14 €
67.14 €
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EAN :
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