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| STORIA DEL TABACCO L'uso, il gusto, il consumo nell'Europa moderna |
| «Ognuno dovrebbe sempre mantenere tra sé e il mondo uno strato sottile di fumo». MALLARMÉ Il potere straordinario del tabacco, rimasto sconosciuto fino a cinque secoli fa e poi, in un tempo brevissimo, diffuso e amato ovunque, è stato finora curiosamente trascurato dagli storici, i quali non si sono mai occupati di come il suo consumo abbia suscitato dibattiti appassionati, sia stato oggetto di censure severe e abbia spesso segnato simbolicamente differenze sociali e culturali. Perfino l'emancipazione femminile è stata ad un certo momento associata con il diritto a fumare. Per legioni di esseri umani l'apporto del tabacco ha costituito un conforto indicibile, ha rappresentato il tramite di atti di gentilezza, ha lenito paure, acquietato la fame, accompagnato le insonnie, appellato gli spiriti delle profondità. L'immaginario collettivo è arrivato perfino a trasformare l'uso del tabacco in un viatico. Il fascino del suo aroma ha finito così per intrecciarsi alle culture e alle religioni più diverse e fin dall'inizio il suo consumo ha rappresentato una delle consolazioni più durevoli che mai siano state escogitate per stemperare la grevità e le fatiche della vita. Circondato da miti e da fantasie l'uso del tabacco è diventato spesso anche il simbolo di un atteggiamento individualistico verso la vita. La Storia del tabacco di Kiernan racconta quale ruolo abbia avuto il consumo di questa pianta attraverso cinque secoli e quale significato abbia assunto in ogni sfera della vita umana. PREFAZIONE Nell'ora beata quando nicotina e caffè, Prima tazza e sigaretta del giorno, congiunte Si librano nel cervello, ancor ubriaco di sonno, Come il fuco e l'ape regina nel loro volo nuziale... The Two Commissars, Bombay, 1944 Chiunque sia stato fumatore ha una sua personale storia. Sono cresciuto in una famiglia di non fumatori; all'inizio del mio secondo anno da studente decisi di concedermi il piacere di una sigaretta al giorno; la fumavo dopo il tè, di fronte a un caminetto che mandava fumo, con il Tour to the Hebrides dí Boswell – che in seguito ho riletto più volte – come compagnia. Quelli furono i momenti più deliziosi trascorsi fumando, e quel libro il più amato della mia vita. A quei ricordi è legata la memoria di un chiaro cielo d'ottobre che gradatamente si oscurava in un particolare blu elettrico. Non molto tempo dopo, la razione giornaliera inevitabilmente aumentò. Ricordo che cercavo nella sigaretta un po' di calore in inverno, tra le colline innevate della regione dei laghi, o un'illusione di refrigerio nelle notti ai tropici. Ricordo il conforto di un sigarillo a poco prezzo, il «Manikin», nella piccola tenda che mi riparava dalla pioggia dopo la scalata del Ben Nevis in Scozia. L'aroma della sigaretta fumata un giorno d'estate in Norvegia sul ciglio di un'ampia profonda vallata in cui m'accingevo a scendere, aleggia ancora nei reconditi della mia mente. Ci furono volte in cui provavo una disperata voglia di fumare, ed ero senza tabacco, e altre in cui non avevo dí che accendere. Dí una felice vacanza trascorsa alle Shetland dormendo all'addiaccio e passeggiando, mi rimangono impresse immagini - insieme a quelle dí tumuli pittici in pietra e di insediamenti normanni - della battaglia con un accendino che non voleva funzionare. Ricordo un'altra frustrazione dovuta all'attacco di febbre da simulia che mi colpì durante la mia prima visita a Lahore, in un'India ancora indivisa. |
INDICE STORIA DEL TABACCO Prefazione Il mondo fa conoscenza INSERTO ICONOGRAFICO a cura di Nanda Torcellan Pipe, tabacchiere e sigari in Europa Un giro attorno al mondo La conversione delle donne La religione si riconcilia A riposo, al lavoro, in marcia Pipe e tamburi Un angelo misericordioso Uomini d'azione Pensieri e fantasie Fumare o non fumare Il miglior e peggior amico dell'uomo Bibliografia Elenco delle illustrazioni |
 
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