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I TEMPLARI IN PIEMONTE
I luoghi, i personaggi e le vicende dei Cavalieri del Tempio in terra subalpina
Sui Cavalieri Templari è stato detto di tutto, anche su basi prive di concretezza, determinando di conseguenza errori filologici anche gravi, promuovendo un'immagine mitica del templare che, ancora oggi, costituisce uno dei luoghi comuni più difficili da sradicare. Queste interpretazioni hanno consentito la formazione di tradizioni, dove le fonti storiche risultano stravolte da riletture in cui leggenda ed esoterismo si amalgamano indissolubilmente.
Pur con la consapevolezza che in molti casi non è facile scindere la realtà dalla fantasia, cercheremo di offrire una panoramica generale sulla presenza templare in Piemonte. Le nostre fonti saranno in primis i documenti, poi le limitate tracce architettoniche, lievi indicazioni toponomastiche, suggestive tradizioni radicate nella cultura locale.
È nostra intenzione offrire ai lettori notizie attendibili, destinate a dimostrare la presenza dei Cavalieri del Tempio nella nostra terra, si avrà così modo di constatare che i Templari furono attivi in Piemonte e che non mancarono piemontesi ben posizionati nelle alte gerarchie dell'Ordine. Avrà inizio un viaggio nel tempo attraverso documenti storici che, senza toni straordinari o misteriosi, ci porterà sulle tracce dell'Ordine Cavalleresco più discusso degli ultimi mille anni.


PREFAZIONE

Sull'Ordine dei Templari è stato scritto di tutto. Cinema e romanzi hanno dato corpo e colore a leggende e storie fantasiose, talvolta ai margini del grottesco. La ricerca del Graal, la stessa sopravvivenza dei cavalieri ben oltre il loro scioglimento ufficiale, avvenuto più di seicento anni or sono, il legame intriso di mistero con i cistercensi e le connessioni con la Sacra Sindone e poi ancora il misterioso Baphometto e la singolare protezione papale di Innocenzo II che con la bolla Omne datum optimum del 1139 approvò formalmente la loro preziosa missione concedendo loro alcuni importanti privilegi, poi ribaditi anche da Eugenio III (1145-1163), mentre Innocenzo III (1198-1216) giunse addirittura a vietarne la scomunica, suscitarono una ridda di ipotesi e di teorie che contribuirono a gettare fumo attorno a quella che fu soprattutto una confraternita a cui potevano accedere per il servizio in Terrasanta solo uomini di età superiore ai diciott'anni, impegnandosi in un noviziato di durata variabile a seconda della qualità della vita e dell'impegno cristiano professato antecedentemente l'ingresso nell'Ordine.
Una fonte tardiva costituita dalla Historia rerum in partibus transmarinis gestarum (Storia degli avvenimenti d'oltremare) di Gugliemo, arcivescovo di Tiro, scritta nella seconda metà del XII secolo, ci informa della volontà degli adepti di condurre la loro esistenza seguendo la regola benedettina basata sulla povertà, sulla castità e sull' obbedienza.
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INDICE GENERALE

Prefazione
Premessa

I Cavalieri Templari: origine e fine di un ordine guerriero
Le fonti per la storia
Strade e magioni templari
La figura del pellegrino
I Templari in Piemonte
I Templari piemontesi
I luoghi dei Templari
L'eco del Tempio

APPENDICE
I Gran Maestri dell'Ordine del Tempio
Documenti religiosi ufficiali relativi all'Ordine del Tempio

Bibliografia
Indice dei nomi
Indice dei luoghi




Massimo Centini

I TEMPLARI IN PIEMONTE

editore VIS VITALIS
edizione 2011
pagine 192
formato 15x21
cartonato con sovracoperta a colori
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

15.00 €
15.00 €

ISBN : 978-8896374337
EAN : 9788896374337

 
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