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              con didascalie in quattro lingue 
              ITALIANO 
              INGLESE 
              FRANCESE 
              TEDESCO  | 
         
       
       
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      disponibile a un prezzo veramente speciale il monumentale volume Torino 
      che propone nel grande formato i tesori storici, artistici, architettonici 
      e culturali di una grande città che è stata e sarà 
      di nuovo una Capitale internazionale. 
       
      TORINO 
       
      RINGRAZIAMENTI 
       
      UN PO' DI STORIA 
       
      CULTURA E ECONOMIA 
       
      ARTE E ARCHITETTURA 
      L'urbanistica: da colonia a metropoli 
      Le regge sabaude 
      I castelli 
      Musei, chiese, vie, piazze e palazzi 
      Il verde 
       
      TURIN 
       
      A LITTLE HISTORY 
       
      CULTURE AND ECONOMY 
       
      ART AND ARCHITECTURE 
      Town planning: from a colony to a metropolis 
      Savoy royal palaces 
      The castles 
      Museums, churches, streets, squares and palazzi 
      Green areas 
       
      Crediti grafici e fotografici  
       
       
       
       
      
         
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              I tesori storici, artistici, architettonici 
              e culturali di una grande città che è stata e sarà 
              di nuovo una Capitale internazionale.  
               
              fotografie di Dario Fusaro, 
              Enrico Formica e altri,  
              disegni di Francesco Corni e Guido Giordano. 
               
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       UN 
        PO' DI STORIA 
         
        Il primo a stupirsi dei Taurini fu Annibale, che scendendo dalle Alpi 
        tutto si aspettava tranne il veder rifiutate le sue offerte di amicizia 
        e di alleanza da parte di una tribù piccola, sparsa in villaggi 
        ai piedi della Alpi, dedita all'allevamento e all'agricoltura di sussistenza. 
        Era il 218 avanti Cristo: il condottiero cartaginese proveniva dalla Spagna, 
        aveva attraversato il Rodano e si accingeva a colpira Roma prima che i 
        legionari sbarcassero in Africa. Alle costole aveva il console Publio 
        Cornelio Scipione, che approdato alla foce del Rodano, risaliva il fiume 
        per intercettarlo. Ma l'esercito cartaginese fu più rapido: sottrattosi 
        al combattimento, era entrato nel cuore della Gallia, abbandonando la 
        Durace (da dove avrebbe potuto raggiungere facilmente il Monginevro) e 
        aveva cercato un valico più a Nord. Sul nome di quel misterioso 
        passaggio a Nord-Ovest gli storici stanno ancora litigando. 
        Mentre Scipione sbarcava in Etruria e si accingeva ad andargli incontro 
        attraverso il Po, Annibale trovò - unico fra le genti di quelle 
        terre - l'ostacolo imprevisto di un popolo montanaro, come scrive Livio, 
        appartenente all'"antica stirpe dei Liguri". L'esercito di Annibale 
        aveva bisogno di riposo, era sfinito dal passaggio delle montagne: quindi 
        il condottiero non sottovalutò i Taurini e scese a patti. Ma la 
        diffidente "città più forte dei taurini" (il villaggio 
        celto-ligure non era esattamente dove sorse la colonia romana ma verso 
        gli sbocchi padani della Valle di Susa), era nemica degli Insubri, alleati 
        dei Cartaginesi. Prese dunque la decisione impossibile di opporsi a un 
        esercito preparato a ben altri avversari. Dopo tre giorni di assedio la 
        leggendaria città celtica di Taurasia, come la chiamerà 
        Appiano, venne saccheggiata e uscì per un secolo e mezzo dalla 
        storia, con il sigillo della laconiche parole di Livio: "Et Hannibal 
        movit ex Tauriniis". 
        I Taurini, dunque furono i primi difensori della penisola dalla minaccia 
        punica. La vocazione storica a sorprendere (o, per dirla in termini più 
        regionali, lo spirito da "bastian contrario" della città) 
        stupirà per secoli sovrani, politici e viaggiatori. Torino città-femmina, 
        con la fertile vocazione all'indipendenza. Città madre, come raccontava 
        nei suoi sermoni il primo vescovo Massimo e come testimoniavano le sue 
        antiche divinità celtiche, le matrone, che vegliavano dall'alto 
        del Monginevro impersonando la fecondità della natura a la rigenerazione 
        del mondo vegetale e animale, ma anche divinità tutelari dei confini 
        e nei luoghi di passaggio nei distretti alpini. Anche oggi Torino mantiene 
        molti di questi caratteri: si lascia soggiogare ma continua a pensare 
        con la sua testa, è piena di ritegno ma capace di stupefacenti 
        colpi d'ala, in bilico com'è tra il diavolo e l'acqua santa, tra 
        razionale ed irrazionale. [..]  
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               Carlo Grande  
 
 TORINO sp  
 
editore PRIULI & VERLUCCA  
edizione 2009  
pagine 220  
formato 34,5x31  
 cartonato con sovracoperta plastificata a colori, con piu' di 250 foto a colori, stampe antiche e disegni  
tempo medio evasione ordine  2 giorni  
 
39.90 €  
 29.90 €  
 
ISBN : 978-88-8068-248-6  
EAN  : 9788880682486  
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