Allegato
CD sui vitigni autoctoni italiani
E' la prima guida che ti fa conoscere il gusto italiano del
vino.
Come nella moda e nel design, gli stilisti del vino sono in grado di proporre
al mondo un'impronta tipica e originale del Made in Italy.
Cos'è un vitivitigno autoctono?
Semplificando le discussioni in atto sul concetto autoctono, al fine di
dare al lettore un parametro di riferimento immediato per la comprensione
delle scelte operate si può ricorrere a un esempio di carattere
geo-antropologico. Le popolazioni autoctone sono quelle che in epoche
remote si sono stanziate in un determinato territorio. Per la vite vale
lo stesso discorso: si considerano autoctone quelle viti che da sempre,
cioè da quando se ne ha notizia storica, si trovano in un certo
territorio.
Ovviamente moltissimi vitigni sono stati piantati nelle varie regioni
italiane in epoche diverse e in queste aree, nel corso dei secoli, si
sono adattate e modificate.
Il periodo minimo affinché un vitigno possa adattarsi e arrivare
ad avere caratteristiche proprie rispetto al vitigno madre da cui si è
originato, è almeno di circa tre secoli.
Per questo motivo in guida non si troveranno vitigni che sono impiantati
in Italia da meno di trecento anni.
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L'ennesima
guida?
di
Gianluigi Biestro, Presidente Unavini
L'ennesima guida o una guida che propone qualcosa di nuovo e di diverso?
Questa è la domanda che mi sono posto in qualità di Presidente
pro-tempore dell'Unavini - Unione fra le Organizzazioni dei Produttori
Vitivinicoli italiani - prima di concedere il nostro patrocinio a "Vinibuoni
d'Italia". In effetti il ruolo che fino ad oggi hanno svolto
le guide sui vini è controverso. Se è vero che hanno contribuito
a diffondere la cultura del vino e che hanno stimolato la competizione
facendo crescere la qualità, è anche vero che in alcuni
casi hanno finito per creare un circolo elitario di aziende, cosa che
in più di un'occasione ha fomentato non poche tensioni fra i vari
produttori.
Nell'esaminare questa guida mi sono accorto che non sono stati citati
solo produttori affermati, privilegiando i soliti noti, ma sono stati
inclusi parecchi "emergenti".
Un altro aspetto, non certo secondario, è che a differenza di molte
altre guide dove si inseriscono grandi vini pluridecorati, salvo rarissime
eccezioni, prodotti in poche migliaia di bottiglie, vengono segnalati
vini che si possono trovare con una certa facilità sul mercato,
essendo prodotti che arrivano a produzione quantitativamente elevate.
Troviamo in questo caso alcune aziende conosciute in passato solo per
i numeri e ora invece protagoniste di vino di un buon livello qualitativo.
Il dato interessante è che si stanno affacciando alla ribalta molte
cantine cooperative, specie al sud che stanno offrendo vini di estremo
interesse.
L'aspetto che più mi ha colpito, però, è stata la
costante ricerca del legame al territorio e ai vitigni che derivano dal
territorio stesso, aspetto che ci riconduce alla filosofia di fondo delle
denominazioni di origine, bandiera della nostra recente campagna promozionale
Vino è... che ci ha portati alla valorizzazione di tutta
la vitivinicoltura italiana di qualità.
Per questo motivo abbiamo deciso di porci a fianco degli autori e dell'editore
in questa nuova e affascinante avventura, che ha tutti i caratteri della
novità.
SOMMARIO
Abruzzo e Molise
Alto Adige
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
In chiusura Vini Buoni d'Italia offre al lettore l'indice di
tutte le aziende selezionate proposto in ordine alfabetico per regione.
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aa.vv.
VINI BUONI D'ITALIA 2004 + CD
editore GRIBAUDO
edizione 2003
pagine 672
formato 14x24
flexi-cover
tempo medio evasione ordine ESAURITO
20.00 €
20.00 €
ISBN : 88-8058-567-3
EAN :
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