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ALPINI DAL TANARO AL DON
Il libro narra le tragiche ed eroiche vicende della Cuneense nella campagna di Russia. Una generazione di giovani fu cancellata: in molti paesi le lapide dei caduti contano più nomi degli abitanti di oggi.Il volume è ricchissimo di immagini, molte inedite: il fronte, il Don, la ritirata, gli alpini, la popolazione russa.
Un testo avvincente, una lettura per chi conosce e per quanti ancora non sanno.


Questo libro, oltre a raccontare la storia della Cuneense nella guerra di Russia, approfondisce alcuni aspetti e fatti di quella tragedia che hanno riguardato gli alpini reclutati sul nostro territorio ed alcune vicende e personaggi che hanno avuto origine in Alta Val Tanaro, dalla storia delle tradotte partite da Garessio per il fronte russo negli ultimi giorni di dicembre del 1942 al ruolo svolto nei giorni della ritirata dal tenente colonnello Mario Odasso, garessino, Capo dell'Ufficio Operazioni del Corpo d'Armata Alpino in Russia.
Il libro è arricchito dalle significative fotografie e dal diario della ritirata di Domenico Strumia di Sommariva Bosco, tenente del Battaglione Ceva, e si avvale di molte considerazioni del "Diario di un alpino", scritto da Dario Colombo di Ormea, oltre che di memorie e testimonianze raccolte da fonti diverse.
Viene poi riportato il discorso che tenne Nuto Revelli ad Ormea in occasione di una manifestazione organizzata nel gennaio 1993, a cinquant'anni dai giorni della ritirata, e la parte conclusiva del libro è dedicata ad alcuni monumenti ed iniziative che ricordano il sacrificio dei nostri alpini in Russia.
In quei giorni della ritirata dalla linea del Don, nelle marce del "davai" e nei campi di prigionia, è scomparsa quasi tutta una generazione di giovani dei nostri paesi e delle nostre valli, che non si erano mai allontanati da qui prima della guerra, che sapevano soltanto che la Russia era lontana e fredda, ma che non conoscevano nulla di una guerra che non capivano e non volevano.

INTRODUZIONE

Sulla guerra contro la Russia ed, in particolare, sulle tragedie della ritirata e della prigionia, che hanno coinvolto migliaia di alpini e soldati italiani, sono stati scritti moltissimi libri, saggi, opere straordinarie e raccolte di testimonianze, diari e racconti, che hanno fornito un quadro completo e documentato di quelle drammatiche vicende.
Questo libro intende riprendere e far conoscere alcuni aspetti e fatti di quella tragedia che hanno riguardato gli alpini reclutati sul nostro territorio ed alcune vicende e personaggi che hanno avuto origine in Alta Val Tanaro, dalla storia delle tradotte partite da Garessio per il fronte russo negli ultimi giorni di dicembre del 1942 al ruolo svolto nei giorni della ritirata dal tenente colonnello Mario Odasso, garessino, Capo dell'Ufficio Operazioni del Corpo d'Armata Alpino in Russia.
Il libro è arricchito dalle significative fotografie e dal diario della ritirata di Domenico Strumia di Sommariva Bosco, tenente del Battaglione Ceva, e si avvale di molte considerazioni del "Diario di un alpino", scritto da Dario Colombo di Ormea, oltre che di memorie e testimonianze raccolte da fonti diverse.
Viene poi riportato il discorso che tenne Nuto Revelli ad Ormea in occasione di una manifestazione organizzata nel gennaio 1993, a cinquant'anni dai giorni della ritirata, e la parte conclusiva del libro è dedicata ad alcuni monumenti ed iniziative che ricordano il sacrificio dei nostri alpini in Russia.
In quei giorni della ritirata dalla linea del Don, nelle marce del "davai" e nei campi di prigionia, è scomparsa quasi tutta una generazione di giovani dei nostri paesi e delle nostre valli, che non si erano mai allontanati da qui prima della guerra, che sapevano soltanto che la Russia era lontana e fredda, ma che non conoscevano nulla di un conflitto che non capivano e non volevano.
Bisogna sempre ricordare che la maggioranza dei militari che hanno perso la vita nei primi mesi del 1943 erano ragazzi di età compresa tra i 20 e 25 anni, che avevano vissuto una giovinezza più povera e dura di quella che hanno avuto le generazioni successive, ma che avevano gli stessi desideri, volontà ed aspettative che hanno i ventenni di oggi.
[..]


Alcuni titoli dello stesso ARGOMENTO :
INDICE

Introduzione
I Battaglioni Alpini Ceva e Mondovì
La Cuneense dalla Francia ai Balcani
La Cuneense al fronte russo.
La corrispondenza
Le lettere del sergente Ennio Bezzone al maggiore Mario Basilio di Ceva
L'accerchiamento delle truppe alpine e l'inizio della ritirata.
La battaglia di Nowo Postojalowka
La prosecuzione della ritirata e la resa della Cuneense
L'uscita dalla sacca
Gli ultimi mesi della ricostituita Cuneense Il diario della ritirata del tenente del Ceva Domenico Strumia
Le fotografie della campagna di Russia del tenente Domenico Strumia
Il tenente colonnello Mario Odasso
Gli alpini dei Battaglioni Complementi della Cuneense nel Comune di Garessio
Il I° Battaglione Complementi da Garessio a Rossosch
Don Rinaldo Trappo
La "tradotta dei lavativi"
Il Battaglione Monte Cervino
Pista! Passa il Cervino
Il capitano Giuseppe Lamberti
L'alpino Aldo Ferraris
La ritirata
Il ritorno
Le marce del "davai" e la prigionia
I "dispersi"
Ormea: cinquant'anni dopo
Le parole di Nuto Revelli
Ritorno sul Don
Monumenti e luoghi della memoria Ormea
Il sacrario del Colle di Nava
Garessio: "Al dolore delle madri"
Ceva: "A chi non è tornato"
La "tomba" di Mondovì
Il percorso della ritirata della Cuneense di Carrù e Clavesana
La Croce del Santuario dei Piloni di Montà San Maurizio di Cervasca
Bibliografia


 

Giorgio Ferraris

ALPINI DAL TANARO AL DON

editore ARABA FENICE
edizione 2009
pagine 224
formato 17x24
plastificato con alette
tempo medio evasione ordine
ESAURITO

22.00 €
22.00 €

ISBN : 978-88-9585-347-5
EAN : 9788895853475

 
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