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| TERRE DELL'UOMO INDIA storie, leggende, immagini |
Dopo i volumi sull'Africa e sul Sudest asiatico eccoci giunti all'incontro con l'India, un paese, o meglio un continente, del quale ci si può innamorare irrimediabilmente. Il "mal d'India" esiste, e ti assale per colpa di una canzone, di un profumo di spezie o di un accostamento di colori. L'India è un luogo a tinte, odori, sapori, rumori forti, di moribondi ai lati della via e di ricerca di serenità interiore, di mendicanti e di palazzi, di vacche che girano in mezzo al traffico, di dèi sfacciati e di asceti nudi. È il paese delle donne che camminano come regine e delle anziane che portano i bambini a venerare nel tempio lo shivalinga, il fallo di Shiva. L'India è un mondo nel quale gli dèi sono una realtà prossima, hanno visi di elefante e di scimmia, litigano, si vendicano, si innamorano; un mondo nel quale a una bambina che ancora non parla invece di chiedere "Come fa il gatto?" domandi "Come fa Shiva Nataraja?" e lei si mette nella posa del dio della danza. Le fotografie raccolte nel volume ci offrono uno scorcio di questa realtà, mostrandoci la sontuosità del Taj Mahal e la miseria della vita per strada, le terre riarse per la siccità e le inondazioni del monsone, l'abbondanza delle merci nei mercati e la povertà di chi non può acquistarle. Artisti indiani e italiani ci propongono il loro modo di guardare le imbarcazioni che scorrono sul Gange, il Kumbhamela di Ujjain in Madhya Pradesh, i bambini che tirano i carri o guidano gli armenti, le abluzioni sui ghat a Varanasi, le donne che lavano le sari nei fiumi, gli interni del quartiere ebraico di Kochi in Kerala, le famiglie accoccolate attorno al fuoco o addormentate sulla via, i pellegrini intorno alla piscina del Tempio d'oro di Amritsar, le acque di Kanyakumari, i mercati di buoi, i volti delle monache buddhiste del tempio di Bodhgaya, i fedeli musulmani riuniti nella preghiera, la festa di Holi in Uttar Pradesh. Attraverso queste immagini intuiamo quanto, se andare lontano corrisponde a un desiderio di farsi sorprendere da nuove realtà, un viaggio in India sia una garanzia di stupore. CRISTIANA NATALI In India il divino è ovunque. Ogni fiume, ogni albero, ogni montagna ospita un dio, o l'ha visto nascere, o ne conserva l'impronta del piede. Ogni pietra oblunga è un fallo di Siva, ogni foresta è infestata da demoni, ogni caverna alberga un santo. Nel muto silenzio degli intervalli cosmici, un dio sprigiona il mondo, un altro lo mantiene all'esistenza, un altro ancora lo distrugge per ricrearlo nuovamente. Visnu è un seguace di Śiva, Śiva venera Brahmā, Brahmā. rende omaggio a Devī, Devī riconosce la maestà di Visnu: eppure ciascuno è anche l'altro, e tutti sono Uno. Essi discendono sulla terra, si incarnano negli eroi dell'epica, nei protagonisti di miti e racconti, negli asceti che mendicano per strada. Perché, in fondo, ogni anima è divina, ciascun sé comprende il tutto, è il tutto. Ogni io è dio. Induisti, buddhisti, jainisti, musulmani, parsi, sikh... l'India non ha un'anima sola, ma molte, e differenti, e tuttavia inestricabilmente intrecciate. Esse convivono, si scontrano, si fondono, condividendo la stessa terra ma diversi destini. E attraverso le mani dell'uomo, esse plasmano il proprio mondo, dando allo spirito le forme più varie: è la maschera della festa, è il carro per la processione, è l'idolo del dio, è il marmo intarsiato del minareto. S. D. |
INDICE Le forme dello spirito Differenti da tutti gli altri In cammino Dai bambini agli antenati Stare o sostare? Il mercato Ruote La fatica dell'uomo Sui fiumi e sui mari La vacca: una dea generosa Nomadi Acque Gestualità e melodie Blu e rosso Paesi himalayani: Ladakh, Nepal e Bhutan PAESI VISITATI INDIA BHUTAN NEPAL Testi di: Chiara Bellini, Nicoletta Celli, Giovanni Ciotti, Svevo D'Onofrio, Giorgio Renato Franci, Cristiana Natali, Giulio Soravia |
 
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